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Egregio dottore le volevo raccontare che mi succede: ho una ragade anale diagnosticata circa 3 anni fa . Fino adesso sopportabile ma sono circa 2 mesi che non mi lascia in pace. Non sto proprio male anche perché mangio molto frutta e verdura e quindi le feci sono morbide. Il mio medico ( chirurgo ) mi dice che non e un caso di operare e devo continuare con antroline disinfettare mattina e sera. Ho consultato un altro medico e mi ha consigliato di togliere antrolin e mettere FITOSTIMOLINE . che faccio ? Sto un po in confusione . Grazie per il tempo dedicatomi

Caro Signor Carmine,

la terapia medica per la cura della ragade anale può avere successo nei casi di patologia acuta o con un basso grado di cronicità. Per stabilire una adeguato trattamento per la ragade anale è quindi necessaria una diagnosi corretta e per questo le consiglio una visita specialistica colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale o, in mancanza di questa, di altro esame endoscopico (anorettoscopia).

sono stata operata il 23 giugno scorso di emorroidectomia sistema Milligan Morgan. a distanza di tre giorni sto malissimo per due tre punte emorroidarie infiammatissime a causa evacuazioni frequenti anche se molto morbide. ad ogni evacuazione mi lavo con acqua e amuchina e sapone bianco da panni, poi applico la pomata proctolyn. non sono mai stata ferma a letto dopo la dimissione (dopo 16 ore dall'intervento). Vorrei il suo aiuto per sapere cosa fare per far rientrare le emorroidi che ora sono infiammatissime e mentre le sto scrivendo ( sono le 4,52) mi stanno provocando anche problemi allo stomaco. sono coperta da tachipirina 1000 per 3 volte al giorno con aggiunta di toradol in fiale. dopo la seconda iniezione (distanziata di 24 ore dalla prima) non ne vorrei prendere più perchè ho avvertito forte mal di stomaco (ho una ernia jatale). la prego di darmi indicazioni su come far rientrare le emorroidi e su che dieta alimentare adottare dato che ora sto mengiando solo passati di verdura, frutta , insalate, frollini di crusca con una tazza di latte, e olio di vaselina con semi di lino inclusi.

Cara Signora Mara,

negli ultimi anni l’intervento di emorroidectomia non è più doloroso come lei lo descrive e, nelle peggiori delle ipotesi, la regolare assunzione di un antiinfiammatorio/antidolorifico porta ad un buon controllo del sintomo. Nel suo caso credo che ci sia qualche problema sulle ferite chirurgiche. Lei descrive la presenza di emorroidi e cerca di farle rientrare, ma queste probabilmente non sono altro che le ferite chirurgiche infiammate e con edema e non rientreranno mai perché esterne. Inoltre le sue manovre e tentativi non fanno altro che peggiorare la situazione e questo spiega anche il perdurare del dolore. credo che lei debba cambiare anche il modo di condurre l’igiene locale e sostituire almeno il sapone da biancheria con un opportuno detergente anale (Fisian, Anonet, ecc.).

Gentile dottore, da circa venti giorni accuso dei disturbi legati alla stipsi. I sintomi sono: evacuazione più o meno ogni tre giorni con sensazione di non completo svuotamento; feci di colore scuro con presenza di muco; piccoli dolori addominali; sensazione di nodo alla gola; un po' di spossatezza. Faccio presente che bevo molta acqua, faccio regolare attività fisica, mangio verdure cotte e crude, sono intollerante al lattosio per cui la mia alimentazione e' particolarmente curata, soffro di colon irritabile per cui evito di mangiare legumi, alcuni tipi di verdure ed altri alimenti. La ringrazio anticipatamente per la risposta

Caro Signor Remo,

la stipsi riconosce diverse cause tra cui anche la sindrome del colon irritabile. Questo disturbo funzionale del colon può provocare sia una accelerazione del transito intestinale ma anche un considerevole rallentamento, dovuto alla spasticità delle pareti del colon, soprattutto del colon sinistro. Questi spasmi sono la causa anche del dolore addominale. Nonostante le attenzioni che lei pone alla alimentazione, si potrebbe ipotizzare nel suo caso un trattamento più specifico per la sindrome del colon irritabile. Le consiglio una visita colonproctologica che potrebbe essere utile nella discriminazione diagnostica e per un adeguato percorso di terapia.

salve dottore sono una ragazza di 27 anni che in ottobre scorso ha subito un intervento starr,ho perso 50 kg è l intestino è sceso.ora ho un nodulo emorroidario che molto spesso si infiamma e da fastidio e sangue.come si puo intervenire?

Cara Signora Maria,

per prima cosa bisognerebbe stabilire il grado della patologia emorroidale e la causa che porta alla sua acutizzazione. La sua storia clinica (intervento di STARR, calo ponderale notevole, ecc.) merita una attenta valutazione specialistica prima di intraprendere una terapia. Una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una valutazione corretta degli esiti della STARR e delle condizioni del retto e del canale anale e quindi intraprendere un adeguato percorso terapeutico.

Buongiorno professore, soffro di diarrea da 6 mesi, ho fatto la colonscopia e la diagnosi e': Mucosa cecale ulcerata sede di infiltrato flogistico cronico ed acuto della lamina propria. Mi hanno detto che non e' nulla e che non c'è una causa specifica e che devo solo aver pazienza che la situazione si sistema da sola. Io sono invece un po' preoccupata perché continuo ad andare al bagno due volte al giorno e non riesco a capire se devo fare una dieta specifica o posso mangiare normalmente. A volte mi gonfio per un nonnulla ed espello molta aria . Può dirmi cosa ne pensa di tutto questo? Grazie.

Cara Signora Tiziana,

non credo che una infiammazione, anche se aspecifica, del colon possa risolversi da sola. Sarebbe opportuno iniziare una adeguata terapia medica farmacologica e dietetica al fine di frenare l’infiammazione e portare alla attenuazione o alla risoluzione dei sintomi che la stanno facendo soffrire. Le consiglio una visita colonproctologica per una attenta valutazione della sua condizione clinica e per un adeguato percorso di terapia.

Gentile Dott. Nicasto, mio marito che ha 34 anni da due anni soffriva di un dolore al basso ventre lato sinitro altalenante, finchè 2 settimane il dolore acuto con febricola (37°) e nausea ed è stato ricoverato il 15 giugno in ospedale. A seguito di esami del sangue e Tac senza contrasto la diagnosi è stata di diverticolite del colon e del sigma e dopo 5 giorni (19 giugno) è stato dimesso in regime di dimissione protetta e dopo pochi giorni è stata fissata una colonscopia per il 10 Luglio. Di seguito riporto testuale lettera di dimissione: “All’arrivo in PS il paziente ha eseguito controllo ematochimico con incremento degli indici di Flogosie TC addome che ha riscontrato diverticolosi del colon e del sigma con lieve iperdensità del tessuto adiposo periviscerale e minima falda fluida periviscerale e ispessimento delle pareti del colon discendente. Sottoposto a terapia antibiotica empirica come da protocollo delle infezioni addominali, restrizioni alimentari e adeguato supporto idro-elettrolitico, la sintomatologia è andata rapidamente migliorando, parallelamente agli indici ematici di flogosi” Terapia domiciliare: FLAGYL 250 mg (2 compresse 3 volte al giorno x 7 gg) + ZARIVIZ 1g ( 1 fl. Intramuscolo x 2 volte al giorno x 3 gg) Dieta consigliata : LEGGERA Tenendo conto che : -Quando è stato dimesso i valori erano scesi ma non erano tornati normali x loro stessa dichiarazione (es: pcr da 9 era scesa a 2) -dal digiuno con flebo (per 4 giorni) si è passati a dieta con fette biscottate e thè, pastina in brodo, omogenizzato di manzo e purè (questo il quinto giorno perchè la sera dopo cena è stato dimesso) -alla dimissione oltre l’indicazione di una dieta “leggera”, vi era allegato un foglio sugli orientamenti dietetici nella diverticolosi (tante fibre, pane integrale, evitare frutta e verdura con semi etc…) che indicava un generico “iniziate con piccole quantità a seconda della tolleranza e aumentare gradualmente in alcuni mesi”, nonostante la mia richiesta di chiarimenti per il primo periodo ho ottenuto solo un generico “la tipica dieta del convalescente”. Faccio presente che era ricoverato nella Breve Osservazione del Pronto Soccorso. Non sapendo che pesci pigliare con la dieta ed essendo sola ad occuparmi di lui, nell’impossibilità di richiedere la cartella clinica visto lo stato di “dimissione protetta” e quindi non potendo rivolgermi ad uno specialista direttamente, ho risolto leggendo su internet le diete consigliate ed il suo sito con le domande degli atri, e lei in particolare, mi avete dato molto conforto e molti chiarimenti.. ho quindi proseguito per alcuni giorni con brodo vegetale filtrato con minestrina, omogenizzati e patate lesse per poi proseguire con aggiunta di pesce e carne al vapore zucchine e carote. Da questa settimana pasta e carne ai ferri e centrifughe di mela e carota. NOTA: Da quando è stato dimesso ho misurato la febbre tutti i giorni ed è piu bassa del normale, varia da 34,5 – 35,5 - 35,8 (di solito ha 36). Anche il battito è più lento (tra 56 e 69)mentre di solito ce lo ha sempre un pò accellerato. La pressione è un po bassa ma credo sia normale mangiando poco. Le Feci sono arancioni e un pò lente e praticamente giornaliere. LA MIE DOMANDE SONO: - E’ consigliabile effettuare una colonscopia a cosi breve tempo dall’episodio acuto? Anche visti i rischi di perforazione di cui ho letto? -prima della colonscopia si dovrebbe eseguire qualche altro esame per sicurezza? -Faccio bene a seguire questo tipo di dieta solo con carote e zucchine senza altre verdure per il momento? Mi scusi se mi sono dilungata ma sono un po’ preoccupata.. Grazie infinite

Cara Signora Nicol,

le linee guida della malattia diverticolare indicano che se una persona gionabe adulta al di sotto dei 50 anni ha un episodio acuto di malattia diverticolare (diverticolite o altra complicanza) è indicato un intervento chirurgico di resezione del colon per evitare ulteriori e gravi complicazioni, quali la perforazione e la peritonite, che rappresentano una emergenza clinica. Ma spesso le linee guida contrastano con la pratica clinica e la medicina basata sull’evidenza. Una attenta terapia medica e una adeguata alimentazione, se lo stato diverticolare non è particolarmente grave, possono prevenire sintomi e complicazioni. Naturalmente queste sono terapie croniche che difficilmente un giovane paziente è disposto a seguire a vita. Fatta queste considerazioni preliminari, nel caso di suo marito la terapia impostata i ospedale è corretta, ma non mi trovo pienamente in accordo con l’alimentazione prescritta. Riguardo la colonscopia questa è indicata solo quando vi siano altri sospetti diagnostici rilevati alla tac e comunque può essere eseguita solo quando a distanza di tempo dalla risoluzione della fase acuta, spesso dopo alcuni mesi. Ragionevole sarebbe eseguire ripetere una colonTAC 3D al fine di una discriminazione diagnostica sulla condizione del colon colpito dai diverticoli e sulla compromissione dei tessuti circostanti. A seguito di questo esame il chirurgo potrà stabilire un adeguato percorso di terapia.

Buonasera mio mario 47 anni e stato sottoposto a resezione anteriore dl retto. Dopo 4 nni non ha ancora trovato alcun tipo di regolarita intestinale. Ci sono giornate in cui va in bagno 10 volte otre in cui va 2 altre ancora in cui non va affatto. È' possibile aiutarlo con l'alimentazione , farmaci o altro? Graze. La cosa e' veramente limitante soprattutto se i è fuori casa e lo condiziona notevolmente....

Cara Signora,

i disturbi della canalizzazione dopo interventi di resezione del retto sono frequenti e si risolvono dopo alcuni mesi. nel caso di suo marito, visto il lungo periodo passato, bisogna comprendere quale è la causa di questa irregolarità. Potrebbe trattarsi di un disturbo funzionale del colon o anche di un problema della regione operata. Solo dopo una accurata ricerca della causa scatenante è possibile prescrivere una adeguata terapia sia essa farmacologica o dietetica, Una visita proctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile ai fini diagnostici e terapeutici.

Buongiorno dottore, le espongo il caso di mio padre, 65 anni: operato nel dicembre 2011 per un carcinoma del retto , t3N0M0,e portatore di colostomia. La scorsa settimana ha eseguito i controlli di routine, tra cui i markers CEA e fa 19.9 e tutto è tutto e risultato nella norma. Ha poi eseguito una tac con mezzo di contrasto ed è stata evidenziata un nodulo sotto pleurico nel polmone destro di circa 6 millimetri, può trattarsi di una metastasi polmonare? Qual'e l'Inter da seguire? Grazie per la sua attenzione!

Cara Signora Alessandra,

è difficile stabilire se si tratta di una metastasi in base a quanto lei ha descritto. D’altronde il radiologo doveva dare delle precise descrizioni e fare diagnosi. Probabilmente il chirurgo o l’oncologo che seguono suo padre daranno ulteriori indicazioni e comunque per una maggiore definizione diagnostica potrebbe essere indicata una PET-TAC.

Buongiorno dottore, ho 41 anni (1.75 cm per 75 di peso )e soffro di emorroidi sanguinanti soprattutto quando defeco (le mie feci sono malfatte -tipo diarrea, comunque non solide, alle volte anche più volte al giorno dipende dal mangiare) soffro di colon irritabile e tempo addietro mi sono sottoposto ad una visita chirurgica e mi è stato riscontrato un sospetto polipo sentinella (le analisi del sangue andavano bene). Il chirurgo mi demandò con urgenza per una colonscopia dove non è risultato niente, poichè il sospetto polipo sentinella all'epoca piccolissimo era vicino all'ano e non dentro (quindi non è stato visto pur essendoci). Ad oggi sono passati diversi mesi e quel sospetto polipo sentinella è cresciuto che pende sempre attaccato all'ano e si vede anche allo specchio guardando la parte. Continuo quando vado in bagno con le solite feci malfatte morbide come diarrea a defecare sangue tanto da spossarmi e trovare alle volte difficoltà a fermarne la fuoriuscita sia nel lavare la parte che nell'asciugarla. Io abito a Pesaro cosa devo fare come devo comportarmi e da chi devo andare per competenza e professionalità ospedaliera di riferimento? P.S. sono andato anche da un gastroenterologo il quale mi dato un dieta molto ferrea a cui dovevo attenermi, ma che non mi sono attenuto poichè molto restrittiva ed un farmaco per le emorroidi da prendere a San Marino non in commercio in italia che non ho preso. In attesa di una risposta la ringrazio anticipatamente.

Caro Signore,

il polipo sentinella solitamente non ha una natura tumorale ma infiammatoria o cicatriziale, conseguente alla malattia emorroidale di cui soffre. Nel suo caso la prima indicazione terapeutica dovrebbe essere rivolta al controllo del colon irritabile, in modo  da modificare la defecazione e la consistenza delle feci. Inoltre dovrebbe essere ben valutata la malattia emorroidale definendone il grado e anche se esistessero altre patologie anali e rettali mediante un esame endoscopico di base quale la videoproctoscopia digitale. Consulti un proctologo di fiducia per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Buonasera, dott. La mia domanda e' la seguente: mio padre 71 anni è stato operato nel 2008 di neovescica ora presenta una colicisti asintkmatica ma con un calcolo di 4cm; mio padre sta benissimo e' il caso di intervenire o no. Grazie e cordiali saluti.

Cara Signora Maria,

la calcolosi della colecisti è una patologia che può essere curata sia con una terapia farmacologica che con un intervento chirurgico. Nel caso di suo padre un calcolo unico di 4 cm non può essere curato con i farmaci e l’unica soluzione è l’intervento, indicato soprattutto se questo calcolo è attaccato alla parete della colecisti e se le pareti di questa sono infiammate e diminuite di spessore.

Salve,a mio padre hanno diagnosticato un tumore al retto e per diversi problemi legati alla sua salute non puo' essere operato. Il chirurgo pero' ci ha parlato di un cerchiaggio,ma vorrei sapere se lei fa questo tipo di intervento.Grazie

Cara Signora Marina,

probabilmente c’è stata una incomprensione con il chirurgo. Il cerchiaggio è un antico intervento che trovava indicazioni in alcune patologie anali (prolasso, incontinenza) ma non nel tumore del retto. Resto a sua disposizione per ogni chiarimento.

Buonasera Dottore, le vorrei porre alcune domande. Soffro da sempre si può dire di stitichezza cronica (cioè se non assumo qualcosa non riesco per nessuna ragione ad andare in bagno). Quando ero piccolo, anche fino ai 17-18 anni, tutto sommato ero stitico però comunque riuscivo ad andare in bagno una volta ogni 2/3 giorni, poi da quando ho avuto un serio problema di salute che mi ha portato ad assumere farmaci non sono più riuscito ad andare in maniera spontanea. Il problema l'ho avuto a 20 anni, adesso ne ho 28; da allora ho fatto radiografie, esami gastroentereologici, una colonscopia ma per fortuna sembra sia tutto ok. Assumo un farmaco antiepilettico che di sicuro non mi aiuta, però non posso farne a meno. Sono andato avanti con lassativi, magnesia, tisane e poi finalmente ho scoperto come rimedio le prugne secche!E' un'ottimo rimedio, solo che per andare ne devo mangiare una quindicina..Volevo sapere se mangiarne costantemente così tante potrebbero causare disturbi con il passare del tempo..Fanno male?anche perchè riescono a farmi evacuare, però mi provocano anche molta flatulenza..diarrea..a volte anche dolore al fianco destro...ci sarebbero altri rimedi?Non so una dieta specifica..in attesa di riscontro le porgo; Distinti saluti

Caro Signor Vito,

la stipsi può essere determinate da molte cause, anche dall’assunzione di farmaci. Le cure sono diverse a seconda della causa scatenante. Naturalmente la dieta e l’assunzione di acqua durante i passi sono i primi passi da percorrere in tutti i casi. L’uso e l’abuso di prugne o di altre fibre può determinare a lungo andare una patologia funzionale del colon quale il colon irritabile (come è possibile presumere anche nel suo caso dai sintomi riferiti). Il mio consiglio è di sottoporsi a visita colonproctologica per meglio comprendere la causa della stipsi e stabilire un adeguato percorso di terapia.

Mi sono operato da un mese a causa di una fistole anale tolti i punti mi ritrovo con 2 buchi dai quali mi esce del liquido misto a del sangue, vorrei sapere se è normale o c'è un problema serio e se c'è il rischio di dovermi ri-operare la ringrazio in anticipo

Caro Signor Davide,

Difetti di cicatrizzazione e lievi infezioni locali sulla ferita sono molto frequenti dopo interventi di fistola perianale. Ancora non è possibile parlare di recidiva o di mancata guarigione. Mantenga la parte pulita utilizzando detergenti idonei e segua i consigli del chirurgo.

Salve, volevo chiedere che, quando Ho rapporto anale con mia moglie durante o dopo il rapporto si ingrossa l' ano e gli brucia. E normale? Cosa posso fare per evitare che accada? GRAZIE....

Caro Signor Antonio,

le consiglio di usare dei lubrificanti idonei in modo da evitare traumi eccessivi causa dei sintomi accusati da sua moglie.

Gent. mo dott, Ho trovato un chirurgo della mia zona che opera con "metodo chiuso" la cisti pilonidale. Questo metodo, ovviamente togliendo tutto il sinus, garantisce la stessa efficacia nel tempo che il metodo aperto (x via delle possibili recidive) - La notte, se mi vengono applicati i punti, posso dormire a pancia in giu? - invece di sedermi, durante quel periodo, posso stare "seduta- quasi sdraiata sui fianchi" o creerebbe disagi al drenaggio interno che mi verra' applicato?

Cara Signora Daniela,

la differenza tra tecnica aperta e quella chiusa nella chirurgia della cisti sacrococcigea è determinata da un differente recupero e decorso post operatorio. la tecnica aperta prevede tempi di guarigione sicuramente più lunghi e medicazioni dolorose. Con la tecnica chiusa la guarigione della ferita avviene in tempi rapidi (10/12 giorni), considerando la regione anatomica difficile, anche se un adeguato riposo, non stare troppo seduti e magari stare sdraiati sul fianco, fino alla totale asportazione dei punti ed evitare traumi (sedute rapide e violente,  andare in bici o in moto, fare sport, stare seduti al caldo ecc.) è un suggerimento prudente per almeno trenta giorni dopo l’intervento.

egregio dottore nicatsro volevo chiederle alcune cose:mia madre ha 64 anni e 2(due)anni fa è stata operata di tumore al colon precisamente al sigma,senza aver messo la sacca esterna, con istologico T3-M0-N85/1-G2, dopo circa 2 anni ha fatto tutti controlli e a ogni esame è tutto negativo ringraziando DIO.Ma tuttora oggi ha difficolta ad andare di corpo mi puo dire se si puo fare qualcosa per far si che questo problema venga risolto? confido in una sua risposta e in una sua possibile soluzione,sono disposto nche ad andare fuori italia se è necessario. la ringrazio in anticipo attendo con ansia una sua risposta.

Caro Signor Michele,

probabilmente sua madre soffriva di stipsi anche prima dell’intervento subito ed è questo il primo problema da affrontare. Se gli esami eseguiti dimostrano che il colon non ha patologie e che il punto di congiunzione tra il colon e il retto (anastomosi) eseguito durante l’intervento non è stenotico (ristretto) bisogna comprendere la causa della stipsi e consigliare un adeguata terapia.

Buongiorno,ho 39 anni, due bimbe avute da parto naturale, mi hanno dignosticato un rettocele anteriore di 5 cm ho fatto ecografia trans-anale a sonda rotante e tutto ok manometria ano-rettale : dissinergirmo evacuativo in integrità dell'apparato sfinteriale anale; la cisto-colpo-defecografia ha rilevato : sensibilità ampollare soggettiva nella norma a 100cc, vescica in sede a riposo e lievemente prolassante sotto sforzo (I grado); piano perineale in sede e sotto sforzo. In ponzamento dinamica evacuativa con ridotto sincrono rilasciamento sfinteriale anale e persistente residuo baritato in rettocele anteriore di ca 5-6 cm ad ampio colletto con sfumati segni radiologici di prolasso mucoso e tendenza ad invaginazione retto-ampollare con procidenza anale di prolasso mucoso di 2-3 cm. Io sto bene non ho disturbi normalmente, semplicemente quando devo espellere le feci, se faccio fatica (non sempre), devo aiutarmi mettendo un dito in vagina per espellere l'accumulo e defecare completamente. Mi hanno proposto di continuare con gli esercizi di Kegel, fare terapia bio feed-back e solo successivamente fare ciclo di legature, tutto questo per evitare operazioni.Lei ritiene che possa essere una valida soluzione? grazie

Cara Signora Cristina,

sono d’accordo con l’atteggiamento conservativo ma non sulla scelta delle tecniche da utilizzare. Gki esercizi di Kegel sono sicuramente di aiuto ma a mio parere una adeguata riabilitazione deve prevedere l’elettrostimolazione oltre che al biofeedback.

Buongiorno dottore, la disturbo per chiedere se dopo un intervento avvenuto nel febbraio 2011 a 30 anni di resezione anteriore del retto a 8 cm dalla rima anale per eliminare un adenoma tubolo villoso con displasia di alto grado sia possibile praticare sesso anale o se è sconsigliato per sempre. Grazie e buona giornata.

Cara Signora,

presumo che il ricongiungimento del colon al retto sia stato fatto ad una distanza di sicurezza dall’ano e non dovrebbero esserci problemi per i rapporti sessuali. Comunque e per prudenza una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale o una anorettoscopia potrebbe essere utile per comprendere quanto è ampia l’anastomosi e se vi sono complicazioni. Se tutto risulta normale non dovrebbero esistere controindicazioni al rapporto.

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