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Il 2 Dicembre 2013 sono stato sottoposto a intervento chirurgico di mucoprolassectomia sec. Longo - Emorroidi interne di 3^ grado. Dopo un mese e mezzo circa ho avuto dei problemi abbastanza gravi per cui sono ritornato in sala operatoria perchè, come si evince da cartella clinica, " Dopo valutazione anale si esegue mucoprollassectomia sec. Longo, al termine si appongono 3 punti in vicryl sulla rima anastomotica per piccoli sanguinamenti spongostan" punti che si sono staccati subito per cui si è formata una cicatrice molto grossa con conseguente sanguinamento e perdite tipo pus nonchè un restringimento della parte finale dell'ano. Dopo il secondo intervento (ripulitura della cicatrice) il chirurgo mi controlla settimanalmente mentre a casa faccio terapie del tipo dilatatori, psillogel,lexil, mioxyrag, proctocid, luan ecc.. A distanza di un mese ci sono dei miglioramenti ma molto lentamente continuo ad avere delle perdite, bruciori continui a volte insopportabili che devo ricorrere al tora-dol e bagno sempre a disposizione, non riesco a trattenermi non comando più la muscolatura. Insomma questa benedetta cicatrice non si cicatrizza più anche se il chirurgo continua a ripetermi che ci vuole tempo ma quanto tempo? Sono passati quasi tre mesi e tribolo ancora. Mi dica guarirò? Grazie aspetto risposta .

Caro Signor Antonio,

non saprei dirle quanto ancora durerà la sua sofferenza, ma purtroppo le complicanze (frequenti) della tecnica di Longo, impongono un lungo periodo di sintomi e cure ricorretnti, non escludendo nuovi interventi chirurgici. Il mio consiglio è di valutare anche la funzionalità degli sfinteri anali, il cui deficit è la causa dell’urgenza defecatoria e della eventuale incontinenza, al fine di ricorrere immediatamente alle cure riabilitative, necessarie per ripristinare il normale controllo. A mio parere una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale e con una eventuale manometria anorettale (non in ultimo una ecografia endoanale, secondo il parere dello specialista), potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per un adeguato percorso di terapia.