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Domande e Risposte: Stipsi

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Egregio dott. Nicastro, ho 40 anni e soffro da sempre di stipsi cronica con difficoltà espulsive e colite che circa 20 anni fa mi hanno causato delle ragadi esterne. Dopo un paio d'anni le ragadi si richiusero con l'utilizzo di dilatatori ma poi si ripresentavano sempre al minimo sforzo. Negli ultimi cinque anni non ho più avuto ragadi esterne, ma le difficoltà espulsive aumentano, sopratutto sotto stress. L'anno scorso in seguito a stipsi particolarmete ostica ho avuto una dolorosissima ragade rettale e mi fu diagnosticata la dissinnergia pelvica oltre al rettocele anteriore. Mi fu proposto un intervento per far richiudere la ragade che io rifiutai e la cosa si risolse in un paio di mesi con tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia. Da allora però le difficoltà evacuative aumentano, spesso non riesco a svuotarmi del tutto e talvolta ho un fastidioso senso di bruciore e dolore al retto, sopratutto dopo i rapporti, che si irradia fino all'osso sacro e ai glutei. Tra breve dovrò sottopormi ad un intervento ginecologico di polipectomia cervicale con isteroscopia e temo che il trauma dell'intervento possa nuocere alla mia delicata situazione,che la rimozione del polipo danneggi o irriti la mucosa anale che sporge in vagina o comunque che la tensione muscolare dovuta al dolore e alla paura crei danni. Devo precisare che soffro di una grave forma di psicosi depressiva e che tutti i miei problemi di colite e di stipsi dipendono da questo,ragion per cui non accetto nessuna cura chirugica per i miei problemi anali in quanto ho notato una netta correlazione tra i miei stati emotivi ed il riacutizzarsi dei sintomi.Del resto, come lei ben saprà, l'intestino è stato definito come il nostro secondo cervello. Purtroppo però il polipo non posso evitare di toglierlo, quindi volevo chiederle se può dirmi cortesemente se questo tipo di intervento può aggravare i miei problemi anali o se i miei timori sono eccessivi ed infondati. La ringrazio per la cortese attenzione.

Cara Signora Patrizia,
credo che i suoi siano timori eccessivi. Però mi sento di consigliarle di prendere in considerazione la risoluzione della stipsi che potrebbe derivare, oltre dai suoi problemi psicologici, anche da una incompetenza del pavimento pelvico vista la presenza del rettocele. Una visita specialistica potrebbe portare ad un adeguato percorso di terapia che a mio giudizio potrebbe essere esclusivamente riabilitativo e non chirurgico. Se vuole approfondire l’argomento le consiglio la lettura de IL DONO NEGATO (facendomi un tantino di autopromozione). Secondo me potrebbe trovarne beneficio anche per comprendere i meccanismi che si inescano nella stitichezza e dintorni. Cari saluti

Egregio Dottore, da circa sei mesi soffro di stipsi (capitava anche quando ero piccola) con evacuazioni a tre volte la settimana (a volte le feci sono normali altre volte un po' dure) con presenza di muco (mai sangue). Mi sono sottoposta ad esami del sangue completi che sono risultati negativi, ho effettuato una ecografia completa dell'addome anch'essa negativa, una visita ginecologica che non ha rilevato nulla, infine una visita dal gastroenterologo che ha rilevato solo presenza di emorroidi e un piccolo prolasso rettale. Il mio medico curante mi aveva prescritto il Debridat, ma la situazione anzichè migliorare è peggiorata. Poi ho assunto il Relaxcol (avevo molta aria nella pancia e dolori addominali soprattutto concentrati sulla parte sinistra, altezza ombelico) ora sto meglio. Assumo fermenti lattici e la mia alimentazione non è proprio corretta anche se mangio di tutto. Volevo sottilineare che il problema è sorto tre mesi dopo la morte di mio padre, avvenuta tragicamente e da me ancora non accettata del tutto. Sono alta 1.74 peso 59 kg. ho 35 anni e nessuna malattia importante. Pensa che dovrei sottopormi ad altri esami di approfondimento? Cosa posso assumere per rimettere in moto l'intestino? Grazie per la risposta che mi fornirà. Distinti Saluti Antonella P

Cara Sig.ra, la sua non è da considerarsi una vera e propria stipsi. Infatti tre evacuazioni settimanali rientrano nel range della normalità. E’ anche normale che alcune volte le feci siano più dure e questo può dipendere da un rallentamento del transito intestinale o anche da una non sufficiente assunzione di acqua durante la giornata. Dal suo racconto potrebbe essere utile un approfondimento diagnostico per stabile la presenza di una colopatia distonica o una patologia infiammatoria specifica del colon. Comunque anche gli stati emotivi particolarmente stressanti possono causare alterazioni dell’alvo. Per questo una visita proctologica con videoproctoscopia digitale (con esame degli ultimi 20 cm del retto) potrebbe essere utile per meglio definire l’iter diagnostico da seguire e la terapia. Auguri

Egr. Dottore, Sono una ragazza di 35 anni che da sempre soffre di colite spastica e stipsi intesa come grande difficoltà a defecare con sforzi degni di una sala parto, e con il risultato di piccoli “sassi” che non danno mai la sensazione di svuotamento. Le conseguenze di tale problema mi hanno portato delle lesione ai denti per lo sforzo e il dover subire nel dicembre 1999 un’ emorroidectomia e una sfinteretomia, dopo anni di sofferenze e cure assolutamente non risolutive (creme e legature per quanto riguarda le emorroidi; creme e dilatatori per quanto concerne le ragadi). Il chirurgo mi disse che dopo quelle operazioni avrei migliorato anche la situazione della stitichezza ed in effetti così è stato fino a quest’ anno. Nonostante mi sia sempre attenuta a tutte le prescrizioni mediche per una corretta prevenzione (vita abbastanza regolare, attività fisica, verdure ogni giorno mattina e sera e 2 litri di acqua al giorno), quest’anno il problema si è ripresentato, sovrapposto a un disturbo di stomaco che ha fatto ipotizzare quasi un’ ulcera gastrica (dolore allo stomaco più che bruciore, assunzione di aria dal primo boccone messo in bocca, sensazione di pienezza e dolore dopo poco iniziato a mangiare o a bere). Da qualche mese mi attengo ad una rigorosa dieta e il problema dello stomaco sta lentamente rientrando. Quello che resta preoccupante è invece il discorso intestinale. Avevo iniziato con l’assunzione di lattulosio, perette a base di olio e bicarbonato e medicinali a base di mucillaggini che richiamano acqua nell’intestino ma non ho avuto, dopo quasi due mesi, alcun risultato. Nel frattempo si sono ripresentate ragade ed emorroidi. Alla fine il mio medico di base mi ha prescritto di elevare a 3 litri il consumo giornaliero di acqua (cosa che vedo umanamente impossibile!) e il Paxabel 10 g che sto assumendo da circa un mese e che sto lentamente diminuendo per arrivare a non prenderlo più dato che si tratta pur sempre di un medicinale. Premesso questo quadro, mi premerebbe porle tre domande: 1) se il problema principale è la difficoltà del mio intestino di richiamare acqua, a parte questi medicinali che, cmq, devono essere assunti per un tempo ragionevole, esiste una cura DEFINITIVA a questo problema? 2) come è possibile che dopo le due operazioni avute sono stata bene per 7 anni ed ora mi trovo nuovamente nella stessa situazione? Se la cosa dovesse aggravarsi varrebbe la pena operarsi ancora senza alcuna garanzia che sia l’ultima? 3) come posso evitare che stress e ansia (sono una persona che ha l’ estrema capacità involontaria di somatizzare tutto quello che le succede) non vadano a determinare gli spasmi dello sfintere? Che cure ci sono al riguardo? Le sarei veramente grata se potesse rispondere a queste domande quando le sarà possibile. Mi scuso per il disturbo e la ringrazio di cuore fin d’ora. Distinti saluti. Anna

Cara Anna,
il quadro che lei descrive non è inusuale. Posso solo sospettare che lei soffra di Sindrome del colon irritabile e che la sua stipsi dipenda poprio da tale disfunzione. Questo pùò spiegare perchè nonostante lei mangi tanta frutta e verdura continua ad essere stitica. Ma un’altra causa della stipsi, visti gli sforzi ad evacuare che descrive, potrebbe essere legata ad una disfunzione del pavimento pelvico sulla quale comunque non posso in quanto non conosco la sua storia clinica (sport, gravidanze, lavoro, altre patologie ecc.). Riguardo la patologia anale la recidiva della ragade è strettamente legata alla stipsi, mentre per le emorroidi avrei alcuni dubbi. L’intervento di emorroidectomia effettuato nel 1999 (con quale tecnica?) dovrebbe aver risolto definitivamente la patologia emorroidaria e quella attuale essere una patologia diversa, ad esempio un prolasso mucoso tipico delle stipsi. Per questi motivi le consiglio una visita colonproctologica completata con una Videoproctoscopia digitale ela fine di definire in maniera la sua patologia ed impostare una adeguata terapia. Cari Saluti

Egregio Dottore, io ho 27 anni e sono stata sottoposta il 20/02/07 ad un intervento di ricanalizzazione del colon. Ora riscontro dei problemi nella normale ripresa del retto. Ho sempre lo stimolo ma non riesco a scaricare naturalmente, perchè è come se la muscolatura fosse bloccata. Con l'utilizzo di clisteri ad acqua riesco a scaricarmi, ma vorrei sapere se posso continuare così o se invece sono dannosi per la ripresa del normale funzionamento del colon. Esistono dei sistemi di "rieducazione" del retto? Grazie e cordiali saluti

Cara Signora,
dopo interventi di ricanalizzazione possono persistere disturbi della defecazione per un periodo variabile di tempo ma che tendono a regredire spontaneamente al massimo in sei mesi. Se i disturbi da lei manifestati attualmente non erano presenti prima dell’intervento, le consiglio di avere un po di pazienza ed attendere la naturale risoluzione. Se la sensazione è che questi sintomi possano essere dovuti a variazioni funzionali dell’ultimo tratto dovrebbe eseguire una visita specialistica colonproctologica, al fine di discriminare il problema e valutare un approccio di rieducazione dell’evacuazione.

Gent. dr. Attilio Nicastro, mi chiamo Idria , ho 44 anni, 1 figlio avuto con taglio cesareo, soffro di colon irritabile con rettocele anteriore e defecazione ostruita, dolorosa e senso di bruciore diffuso al colon retto sia con feci morbide che dure. Ho effettuato tutti gli esami del protocollo del colon irritabile presso l'ospedale Santa Chiara di ... seguita dal gastroenterologo dr. B e il colonproctologo dr. N dove ho fatto: Clisma opaco - Defecografia - Manometria anorettale - Ecografia addominale completa ed esami vari del sangue. Gli esiti hanno rilevato un piccolo rettocele anteriore, non operabile a loro giudizio, dolicolon e nessun altra patologia. Mi è stata consigliata la riabilitazione per il pavimento pelvico, però parlando con la fisioterapista, avendo avuto problemi di emorroidi e avendo defecazione dolorosa con bruciore, me l'ha sconsigliata. Non ho neanche ben chiaro quale tipo di alimentazione dovrei seguire in quanto non so bene cosa devo o non devo assumere perchè alcune cose mi fanno bene per la stipsi però irritano l'intestino che è gia molto irritato. Da ciò si capisce che conduco uno stile di vita molto problematico, non sono una fumatrice, bevo un bicchiere di vino ogni tanto, sono normopeso 53 kg., sono costretta però spesso a non muovermi di casa per frequenti mal di pancia ed emissione di moltissima aria. Ho preso periodicamente le bustine di Psyllogel, Movicol e vari fermenti lattici, ma non ho visto cambiamenti rilevanti. Inoltre vorrei sapere se è possibile avere saltuariamente rapporti anali vista la mia problematica e se ciò può aggravare il rettocele. Mi rivolgo quindi a Lei se può cortesemente darmi delle risposte in merito, La ringrazio anticipatamente e Le mando cordiali saluti.

Cara Sig.ra Idria,
ho letto attentamente la sua richiesta e noto che non ha eseguito un esame endoscopico dell’ano-retto per valutare la situazione anatomica del canale ano-rettale. I colleghi che le hanno suggerito la riabilitazione del pavimento pelvico hanno dato un valido consiglio ma per meglio proseguire con la terapia bisogna prendere in considerazione il trattamento del colon irritabile. Certo movicol e psyllogel non sono la panacea per il suo caso, potendo anche peggiorare lo stato colitico. Riguardo i rapporti anali, se ben lubrificati, non rappresentano una contrindicazione. La riabilitazione del pavimento pelvico può essere eseguita con diverse metodiche, e lo stato di malattia emorroidaria non rappresenta un ostacolo,ma si deve rivolgere ad un centro specializzato. Resto a sua disposizione

Salve, sono una giovane dottoressa di 27 anni e ho da porLe questo quesito: ho un dolico colon ipotonico con ptosi de tratto distale discendente (dignosticato con clisma opaco a doppio contrasto) che mi creada sempre problemi dd stipsi,ma ho anche problemi rettali, ovvero emorroidi, rettocele e intussuscenza. Mi è stata consigliata la Tecnica Starr-Longo, ma ho qualche perplessità. Lei cosa mi consiglia pr la mia complessa situazione? La ringrazio molto per la sua gentile attenzione. Cordiali saluti Dott.ssa M. Carla

Cara Dottoressa,
come avrà capito non sono favorevolissimo alla tecnica pph. I motivi non sono ideologici ma scientifici. Ognuno di noi è libero di interpretare segni e sintomi ed arrivare a conclusioni anche diverse. Ma accettare che un unico intervento, fatto per 3/4 ad occhi chiusi (senza che il chirurgo veda quello che succede ed in particolare durante la sezione e sutura dei tessuti) e che questa tecnica è valida per tutti gli individui del pianeta, questo intelligentemente non lo posso accettare. Inoltre la tecnica riferita è gravata da complicanze severe che portano ad una sofferenza cronica e di difficile risoluzione. Vi è una eccessiva spinta commerciale sulla metodica, pari solo a quella dell’uso di purganti. Comunque nel suo caso dovremmo prendere in considerazioni diversi fattori per indicare una giusta terapia. Il mio consiglio, se ne avrà voglia, e di farmi valutare personalemnte gli acertamenti e se avrà tempo di sottoporsi ad una visita specialistica (valutazione di emorroidi e rettocele), e poi rispondere ad alcune mie curiosità su sport, figli, inizi della stipsi ecc, ecc. Resto a disposizione nel pieno rispetto del giuramento di Ippocrate

salve dott.NICASTRO le scrivo per parlarle di mia madre che soffre di stipsi ma ultimamente le accade che nel corso della giornata l' addome aumenti gradualmente di volume toccando l' apice la sera poi al risveglio tutto è normale ma come è possibile? di cosa si tratta ? inoltre cosa consiglierebbe per eliminare tutta questa aria dall' addome c'è un rimedio? e per la stipsi ?grazie attendo una sua risposta

Cara Sig.ra Anna,
i sintomi riferiti da sua madre possono essere correlati a varie patologie coliche. La stipsi e il meteorismo possono essere dovuti ad una sindrome del colon irritabile ma anche ad un difetto di espulsione (relativo ad un difetto del pavimento pelvico) o anche alla presenza di diverticoli del colon. Una visita colonproctologica potrebbe dirimere i dubbi e indicare le dovute terapie.
Cari Saluti

Gent.mo Dr.Nicastro mi chiamo Antonella sono di Novara e mi permetto di disturbarla in quanto mi trovo a dover dipanare un quesito che riguarda mia madre (compie ottant'anni questanno) la quale soffre ormai da due anni di disturbi di evacuazione con stimolo frequente, feci poco consistenti, evacuazione a ratti, presenza di gas intestinali, senso di non totale svuotamento;circa 9 anni fa ha subito un intervento di emorroidi con parziale successo in quanto il chirurgo che l'ha operata ha evidenziato di non aver eliminato totalmente il problema al fine di evitare una ostruzione del retto. Ha numerosi diverticoli anche nel sigma e il gastroenterologo che la segue ha consigliato una colonscopia virtuale ed una defecografia che hanno dato i seguenti responsi: Colonscopia virtuale:parziale distensibilità parietale del sigma contenente alcune piccole estroflessioni diverticolari originali, lieve diffuso ispessimento parietale; apprezzabile al tratto intermedio del colon trasverso una irregolarietà del profilo parietale di circa 7 mm. di diametro; non evidenza di vegetazioni endoluminali sul restante ambito; cieco medializzato; non lesioni focali dei parenchimi degli organi ipocondriaci nelle condizioni basali. Esame rx defecografico:L'angolo ano-rettale posteriore presenta valori rientranti nella norma, in fase evacuativa si rileva un modesto perineo discendente con formazione di un rettocele anteriore a larga base d'impianto con profondità di circa 45 mm. Tale alterazione è già in minima parte visibile in condizioni di riposo e scompare in contrazione. Non si riconoscono segni defecografici di prolasso della mucosa rettale mentre è presente un lieve prolasso emorroidario.Il residuo post-evacuativo é aumentato e nelle fasi finali dell'evacuazione si osserva difficoltosa apertura anale.Spazio retto-vaginale regolare.Il gastroenterologo che l'ha in cura ritiene che un intervento di rettocele, considerate anche le altre problematiche (diverticoli, difficoltosa apertura anale, prolasso emorroidario) non sarebbe risolutivo per il problema stipsi.Le chiedo pertanto un consiglio sul da farsi (terapia medica, fisiokinesiterapia, terapia chirurgica). La ringrazio per le indicazioni ed i preziosi suggerimenti che vorrà fornirmi e con l'occasione porgo cordiali saluti.

Cara Sig.ra Antonella,
i disturbi della defecazione che affliggono sua madre solo in parte sono da considerare pertinenti alla sindrome del perineo discendente ed al rettocele. Infatti come lei descrive sua madre si lamenta più della poca consistenza, della flatulenza e della frequenza. Questi sono sintomi da correlare alla malattia diverticolare più che al pavimento pelvico. Anche se la riabilitazione con elettrostimolazione, biofeedback o anche l’ExMI, sicuramente miglioreranno l’atto della defecazione (in termini di tempi e sforzo), bisogna ricorrere ad una adeguata dieta e terapia medica per gli altri sintomi.
Cari Saluti

Gentile Dottore, ho spesso dolori addominali bassi e in questo periodo (oggi é accentuato) ho dolori al retto, all'ano, come una sensazione di peso. Lunedì scorso era molto forte e avevo la sensazione di dover evacuare. Di solito sono stitica ma in questi giorni ho diarrea e mal di pancia. Cosa può essere ? Quali esami devo eventualmente fare ? Grazie anticipatamente per una risposta. P.S. Sabato parto per le vacanze. Elena

Cara Signora Elena,
vista la sua sintomatologia, prima di effettuare esami più o meno invasivi, è opportuno che lei esegua una visita specialistica proctologica al fine di arrivare ad una presunzione diagnostica e attuare una adeguata terapia. Mi scuso per la tardiva risposta avvenuta per problemi tecnici.
Cari saluti.

Gentile dottore, le scrivo per sottoporle un problema che ha mia mamma nella speranza che possa darmi un aiuto o un consiglio.In aprile mia mamma, che ha 59 anni, si è sottoposta ad un clismopaco e, ad una settimana di distanza, ad un defecogramma. Lo specialista le ha fatto fare questi due esami per controllo preventivo, visto anche che mia mamma è da sempre stitica.In particolare dopo il clismopaco mia mamma si è accorta che qualcosa nel retto era cambiato, ossia aveva notato che l'ambiente interno non era più lo stesso di prima, ma lo trovava più stretto. Successivamente ha fatto il defecogramma e, a pochi giorni di distanza da questo, le sono cominciati forti dolori nella zona dell'ano e del retto e un forte peso sempre nella zona del retto, che sono stati connessi sia alle emorroidi, che le erano uscite dopo l'esame, sia al fatto che, durante il defecogramma, il liquido di contrasto le avesse infiammato le mucose. Sono passati due mesi durante i quali si è curata con fatica le emorroidi, di cui lei non aveva mai sofferto, ma il problema dei dolori e del peso le è rimasto. (Nei due mesi successivi all'esame mia mamma ha inoltre notato un ulteriore cambiamento, ossia che non aveva più bisogno di aiutarsi con supposte alla glicerina come aveva sempre fatto da anni per andare al bagno. Negli ultimi tempi, invece, il problema della stitichezza è tornato).Si è quindi sottoposta ad altre visite e ad altri esami (rettoscopia e risonanza magnetica), ma non è venuto fuori niente: non ci sono polipi, tumori, né infiammazioni, né lacerazioni e la situazione del retto e dell'ano è normale. Sono stati evidenziati "gozzi emorroidari congesti sul versante interno dell'ampolla" a circa sette cm di distanza dall'ano, ma i dottori che abbiamo consultato (oltre al medico di base, anche un urologo, un gastroenterologo, il ginecologo, due chirurghi che si occupano dell'intestino) ci dicono che quelle emorroidi non sono da operare in quanto non sono nella situazione da poter causare i dolori che lei sente.Mia mamma va avanti con delle goccioline antidolorifiche (contramal 100 mg tramadolo, ha provato anche le punture di voltaren, ma non le hanno fatto niente) che le attenuano i dolori, sente continuamente il peso nel retto e se lo sente tirare, tant'è che non riesce a stare in piedi per molto e, da 5 mesi a questa parte, non è quasi più uscita. In casa fa alcune cose, ma è costretta a sdraiarsi ogni poco tempo per sentire un po' meno il dolore.Le segnalo, inoltre, che mia mamma 5 anni fa ha subito un isterectomia per fibromi all'utero e le sono state tolte anche le ovaie. In quell'operazione le è stata tirata su la vescica, in modo, però, non definitivo, in quanto il ginecologo ci ha spiegato che si sarebbe resa necessaria una plastica, magari più avanti negli anni.Inoltre, durante la prima visita, il dottore che le ha segnato i primi due esami (clismopaco e defecogramma) aveva notato un leggero prolasso dell'intestino, che non risulta più dai successivi esami e visite.Quello che vorrei chiederle è: - È possibile che gli esami fatti le abbiano provocato un allungamento del retto e che sia questo che gli provochi il dolore? Il dolore al retto (lei dice che sente tirare) lo sente soprattutto quando si muove e, se non prende l'antidolorifico, anche da sdraiata - È possibile che la vescica si sia appoggiata al retto? (durante il defecogramma l'infermiera si è meravigliata del fatto che mia mamma non dicesse di smettere di iniettare il liquido di contrasto). Dagli esami, però, non sembrano esserci problemi legati alla vescica, anche se è stato visto che ha un prolasso al 2 stadio. Comunque non correlato ai suoi dolori. - Potrebbero essere i gozzi emorroidari a darle questi dolori, dato che mia mamma si è accorta che lì si fermano le feci e che dopo che è andata in bagno ha un po' di sollievo? Comunque anche con l'antidolorifico e dopo che è andata in bagno si sente lo stesso tirare il retto.Non so se sono riuscita a spiegarmi bene, ma volevo sottoporle questo caso per sentire un parere diverso rispetto a quelli che abbiamo ricevuto fino ad ora. Per nessuno è chiaro che cosa sia a darle questo dolore e questo peso. E intanto mia mamma continua a stare male.Aspetto fiduciosa la sua risposta,cordiali saluti

Cara Sig.ra Giovanna,
ho letto quanto mi ha scritto sulla condizione di sua madre e ai suoi punti di domanda devo rispondere:no! Non è possibile alcuna delle evenienze da lei postulate. Avrei preferito avere le risposte degli esami alla quale la signora è stata sottoposta, vedere i referti radiologici, sapere l’età, le gravidanze ed altri dati clinici che mi avrebbero permesso di essere più esaustivo. Comunque a mio parere il quadro sintomatologico è significativo per una diagnosi di dolore pelvico cronico con sindrome del perineo discendente. Naturalmente questa diagnosi andrebbe confermata. Se così fosse sua madre troverebbe giovamento con la riabilitazione del pavimento pelvico che oltre a migliorare i sintomi legati alla stitichezza (stipsi espulsiva), potrebbe risolvere anche il problema del dolore.
Cari saluti

Egregio dottore la voglio ringraziare anticipatamente per la tanto sperata risposta che mi auguro giunga in tempo breve, vista la preoccupazione che affligge la mia famiglia. Le scrivo a nome di mia madre, una donna di 67 anni che, nel corso di svariati anni ha subito due interventi di emorroidectomia e uno , recentemente, per l'asportazione di un polipo della mucosa anale. Ora (a causa di tali operazioni?) ha un restringimento evidente del retto che le causa una forte stipsi espulsiva tanto che per liberarsi, ogni giorno, è costretta ad evacuare 4 o anche 5 volte con evidenti conseguenze come emorragie e infiammazione delle emorroidi. Il chirurgo le ha consigliato dei dilatatori anali da eseguire due volte al giorno. Il dolore che deve sopportare è davvero insopportabile (anche se mia madre ha un livello di sopportazione davvero elevato) e vorrei sapere se queste applicazioni dovranno essere fatte per un periodo di tempo oppure se è condannata a vivere con questo tormento per sempre e soprattutto se questo è l'unico modo per uscire da questa situazione. Le descrivo qui di seguito alcuni esami svolti:ESAME DI RETTOCOLONSCOPIA eseguito fino al ceco ha dato esito negativo; evidenziata melanosi del colon a causa di lassativi assunti;negativa anche la biopsia retto distale. L'uso di enterolactis duo potrebbe aiutarla ad evacuare meglio o possono farle male?Grazie ancora e buon lavoro.

Caro Sig. Sergio,
credo che sua madre possa avere una stenosi anale post-operatoria. Possono essere indicati i dilatatori ma se provocano grande sofferenza non credo che sia la strada da percorrere. La stipsi di sua madre deve essere curata con metodi più naturali possibili e l’enterolactis duo potrebbe essere indicato, ma contemporaneamente è necessario definire al meglio la situazione anale. Il mio consiglio è di consultare un proctologo che eseguirà una videoproctoscopia digitale al fine di definire la situazione anale, capite l’origine del dolore e consigliare una adeguata terapia.
Cari saluti

Gentile Dott. Nicastro, Le scrivo dopo aver visitato il suo sito, che è un ottimo mezzo di conoscenza e di approfondimento per capire e riconoscere i sintomi di un possibile patologia, e La ringrazio della disponibilità e del tempo che dedica alle nostre domande. Mi rivolgo a Lei per avere un consiglio su un problema: sono un ragazzo di 24 anni, non ho mai sofferto di patologie particolari ne ci sono stati casi in famiglia di malattie gravi, faccio un lavoro che mi porta a stare seduto per lungo tempo davanti al computer, cerco di avere un'alimentazione il più corretta e varia possibile. Le descrivo il mio problema: a partire da ottobre scorso circa ho sofferto per 3mesi di un fastidio in zona perianale esteso talvolta ai testicoli e pensavo di avere una prostatite; gli esami generali del sangue fatti in novembre erano risultati tutti nella norma. Dopo visita urologica in dicembre, a dire il vero un pò approsimativa, l'urologo ha escluso alcun tipo di problema legato alla prostata. Da dicembre/gennaio il fastidio è sparito da solo senza assumere nessun farmaco; nel frattempo il medico curante mi aveva consigliato una visita dal proctologo ed eco delle pelvi e prostata. La visita l'ho fatto in gennaio: controllo dell'ano assieme ad indagine del retto condotta fino a 18 CM e non è stata riscontrata alcuna patologia nè anomalia e il medico proctologo ha semplicemente detto che il fastidio perianale poteva essere una temporanea lieve infezione a livello di prostata. Anche l'eco delle pelvi e prostata fatta a fine gennaio, non ha riscontrato alcun problema. Dopo questo preambolo, Le pongo il mio vero problema: a partire da gennaio ho iniziato ad avere problemi legati alla defecazione, ovvero le feci sono caprine. Avevo già detto questo problema al proctologo a gennaio, il quale non avendo riscontrato nessun problema legato all'ano-retto, mi aveva semplicemente consigliato una dieta ricca di fibre e acqua. Tuttavia il problema è continuato fino ad oggi: diciamo che vado in bagno con regolarità ogni giorno la mattina, dopo colazione, però le feci sono dure e caprine, non riscontro nè sangue vivo nè sangue sulla carta igienica, è più facile invece vedere scorie di cibo nelle feci; infine talvolta capita di evacuare feci un pò più compatte, ma formate da singole feci caprine (spero di essere stato il più chiaro possibile).Le chiedo dunque, quale potrebbe essere il mio problema, immagino io forse un problema di colite o di transito intestinale o comunque più legato all'intestino. Spero di non essere stato troppo prolisso e La ringrazio nuovamente e già da ora per qualsiasi suo suggerimento.Distinti saluti,Simone

Caro Simone,
non è semplice rispondere alla sua domanda. Proverò a chiarire alcune cose. Alla sua età è frequente il riscontro della sindrome del colon irritabile i cui principali sintomi sono dolore addominale, stipsi/diarrea, gonfiore ecc. La diagnosi di colon irritabile è clinica (basta la visita) ed è facilmente diagnosticabile. I sintomi da lei descritti mi fanno pensare ad un disturbo del pavimento pelvico (dolore pelvico cronico?, sindrome spastica? ecc), la cui diagnosi di certezza prevede una preliminare visita da un proctologo con chiara esperienza sulle patologie del pavimento pelvico. Le do questo consiglio in quanto nella mia esperienza è frequente il riscontro di pazienti che seguono cure per sospette infiammazioni alla prostata o per sospette patologie ano-rettali ed invece hanno un disturbo del complesso neuro-muscolare che circonda questi organi. Individuata la diagnosi la terapia può anche essere semplice come una rieducazione funzionale del piano perineale.
Auguri

Gentile Dott. Nicastro sono una ragazza napoletana di 32 anni che da gennaio di quest'anno sta passando un inferno a causa di coliche continue dovute ad una forte stitichezza. Ho eseguito clisma opaco a doppio contrasto che ha evidenziato dolicocolon e dolicosigma , tempi di transito , ottimo risultato, il terzo giorno i cilindretti non c'erano piu', e infine la defecografia che ha evidenziato invece un prolasso a tutto spessore, il dottore lo ha chiamato occulto , e un rettocele di 33 mm , chiaramente mi hano consigliato di operarmi, intanto solo ieri ho fatto la prima seduta di idrocolon terapia , ma dottore mi creda faccio un alimentazione ottima, bevo 2 litri d'acqua al giorno, anche di piu', e' vero mi muovo poco, ma mangio frutta verdura , carboidrati , tutto, ho come un tappo , non mi svuoto mai e sto male , veramente male, lei mi consiglierebbe l'intervento di longo! Ah dimenticavo dalla defeco il dottore dice che il pavimento pelvico e' a posto , funziona benissimo sia a riposo che contrazione e ponzamento, quindi a me nn serve una rieducazione in quel senso, mi dia un consiglio, sono disperata perche' ho tanta paura di non tornare a stare piu' bene, e' da un anno praticamente che sto cosi, nonostante la mia accortenza sui cibi... aspetto una sua gentile risposta , e se e' possibile mi dica dove potrei trovare lo specialista piu' bravo , io sono disposta ad operarmi anche fuori Italia! Grazie Daniela

Cara Signora Daniela,
a 32 anni non si deve operare in Italia o all’Estero! La causa della sua stipsi potrebbe essere correlata anche ad una Sindrome del Colon Irritabile e al semplice rettocele. Quello che mi sembra incongruente e che lo “specialista” le abbia proposto in prima istanza l’intervento e non la
riabilitazione quando è ben evidente che molti decidano per il contrario. Io non le posso consigliare l’intervento di Longo in quanto inefficace e non risolutivo per la sua patologia (anche se eseguito da mani esperte). Questa è la mia esperienza. Nel Dipartimento che dirigo l’intervento per rettocele
viene eseguito di routine con tecniche differenti ma solo dopo una adeguata rieabilitazione dei muscoli (non è necessario avere il pavimento pelvico disceso) e per con la permanenza dei sintomi. Resto a sua disposizione
Cari Saluti

Buongiorno, sono una ragazza di 35 anni ed ho un problema che mi sta rendendo la vita impossibile (forse sembrerò esagerata, ma le assicuro che per me purtroppo è così). Nel 2000 mi sono operata di emorroidi (M.M.) da quel momento ho avuto serie difficoltà se non impossibilità nell'andare in bagno normalmente. Quindi molto tempo passato in bagno facendo sforzi enormi, per poi ricorrere all'aiuto manuale per l'espulsione delle feci; sempre con il senso di gonfiore per non parlare di altri problemi imbarazzanti. Premetto che l'intervento non è andato molto bene visto che non è stato risolto il problema emorroidi, che il sanguinamento post operatorio è durato mesi anzichè giorni e i dolori che ho provato sono stati terribili, indescrivibili, con tutta la terapia del dolore. Di recente ho fatto una visita proctologica dove non è stato riscontrato nulla di particolarmente rilevante se non una leggera rettocele anteriore; inoltre, il medico, per avere la certezza di eventuale defecazione ostruita, mi ha prescritto una rx defecografia (appuntamento gennaio 2008). lo stesso dottore, compreso il mio medico di base, mi hanno detto che per tale problematica viene unicamente proposta una soluzione chirurgica, la cosa mi spaventa non poco vista la brutta esperienza. Ho letto che lei propone una terapia di riabilitazione, mi piacerebbe saperne di più, come funziona, dove viene effettuata (io vivo a Roma), tutto pur di non tornare sotto i ferri. La ringrazio anticipatamente, mi scuso se mi sono dilungata, rimango in attesa di risposta.

Cara Signora Alba,
da quanto descrive il decorso dopo l’emorroidectomia non è stato dei più brillanti. La tecnica dell’emorroidectomia definita di Milligan Morgan ormai rappresenta uno standard nella terapia delle emorroidi di grado elevato e i nuovi concetti chirurgici rendono il decorso post-operatorio del tutto
asintomatico riguardo il dolore mentre piccole perdite siero ematiche possono persistere per una ventina di giorni. A tutela di questo vengono prescritti gli emollienti fecali che permettono una defecazione regolare e morbida. Comnque probabilmente già nel 2000 esisteva una stipsi espulsiva la cui terapia di prima scelta è riabilitativa. La riabilitazione del pavimento pelvico migliorando la coordinazione neuromuscolare migliora la defecazione. Come tutte le riabilitazioni è suddivisa in cicli di trattamento e le tecniche usate possono essere differenti a seconda la gravità dei sintomi (anche associati, urinari e sessuali), del rettocele e dell’eventuale presenza di perineo discendente. Le tecniche devono essere proposte dallo specialista dopo una prima visita e nella mia esperienza hanno una notevole percentuale di successo (come anche recentemente pubblicato su riviste specializzate).Resto a sua disposizione
Cari saluti

Buongiorno Dottor Nicastro, ho 51 anni, un prolasso mucoso ed emorroidi di IV° grado, un piccolo rettocele di cm. 1,5 ed una TREMENDA STITICHEZZA che mi mina notevolmente la qualità della vita.Inoltre mi è stata constatata una dissinergia ano-rettale ed un rallentato transito intestinale, infatti i markers assunti durante 7 giorni all'esame radiografico c'erano tutti,tra il colon discendente e l'ampolla rettale non ne è stato espulso nemmeno uno.Sono in lista d'attesa per l'intervento per il prolasso mucoso e le emorroidi, posso risolvere la mia stitichezza che alla luce di quanto sopra resta il mio problema principale? E' vero che l'intervento secondo LONGO è l'unico risolutivo per il problema stitichezza? Grazie per le risposte che vorrà darmi.

Cara Signora Daniela,
purtroppo personalmente sono contrario all’intervento che le hanno consigliato, non per preconcetti ma in quanto non è risolutivo sia per le emorroidi che per la stipsi. Inoltre sono ormai molti i pazienti che sottoposti a tale intervento sono preda di complicanze e sofferenze. Il suo quadro patolgico è complesso ma comune. Bisogna prendere in considerazione una azione terapeutica sia sul rallentato transito sia sulla stispi espulsiva e spesso la terapia risolutiva è riabilitativa. Riguardo le emorroidi di IV° grado con prolasso mucoso l’unico trattamento risolutivo è l’emorroidectomia (asposrtazione delle emorroidi) e la prolassectomia mirata intervento che se ben condotto è risolutivo e non prevede particolari sequele post-operatorie.
Carisaluti

Spett.leDott. Nicastro, circa sette anni fà ho eseguito un retto-colonscopia a causa della presenza di sangue rosso vivo nelle feci. Il risultato fù negativo. Da circa 15 giorni, a fronte di una defecazione difficoltosa e dolorosa, ho notato la presenza di sangue rosso vivo nelle feci (esterno ad esse). Ad oggi, ho ancora una modesta stipsi e continua la presenza di feci verniciate esternamente. Il mio medico di base, ha effettuato una esplorazine manuale dell'ano escludendo la presenza di masse. Ha detto che sostanzialmente la retto-colonscopia effettuata tempo addietro escluderebbe la possibilità di formazioni preoccupanti. Inoltre ha affermato che la presenza di sangue rosso-vivo esterno alle feci, è propria di lesioni dell'ano, causate in questo caso, dalla stipsi. Mi ha consigliato di stare tranquillo concentrando però le attenzioni sul risolvere il problema della stitichezza, causato secondo lui, dalla vita sedentatia che faccio e dall'ansia (soffro di crisi di ansia ed attacchi di panico con tendenza ad essere ipocondriaco). Questo mi è stato comunicato venerdì scorso (fare riferimento alla data della presente). Oggi, andando ancora al bagno, ho avuto lo stesso problema di stipsi con la solita emissione di sangue rosso vivo all'esterno delle feci. Non ho episodi di rettorragia senza defecazione, ne particolari dolori addominali durante e dopo la defecazione. Non sono dimagrito e non accuso astenia. Ho 44 anni. Vorrei sapere se è comunque il caso di farmi controllare da un protcologo e nel caso, come fare per prendere con Lei un appuntamento. Cordialmente la saluto. Marco

Caro Signor Marco,
sono concorde con il suo medico. Dovrebbe ben curare la stipsi e la sua sindrome del colon irritabile. Riguardo il sanguinamento è caratteristico delle patologie ano-rettali. Il mio consiglio è di sottoporsi ad una visita specialistica completata con una videoproctoscopia digitale al fine di
definire la diagnosi. Riguardo un eventuale appuntamento potrà prendere contatti con la mia segretaria (sig.ra Donati) al numero 06.65975188.
Cari saluti

Salve gentile dottore,sono una ragazza di 23 anni.Questa è la mia storia:ho sempre avuto un brutto rapporto col wc a causa della stitichezza che ho in certi periodi.In quei casi,a causa dello sforzo, trovavo del sangue e avevo un po di dolore ma niente di importante.Adesso è da 20 gg circa che soffro maledettamente a causa di uno sforzo eccessivo.Il medico generico mi ha fatto provare diverse pomate (preparazione H,connettivina,ruscoroid e anche mesalazina), ma senza risultati.Poi ho fatto una visita da uno specialista che mi ha diagnosticato una ragade (dopo aver guardato e toccato) e mi ha dato l'ennessima pomata Antrolin e consigliato dei bidet caldi.Ma ancora nulla di diverso. Qualche giorno fa ho visto un altro specialista che,previa visita effettuata soltanto "guardando" (forse impressionato dai miei strepiti!)mi ha consigliato l'intervento di sfinterotomia come unica soluzione al problema senza alcuna alternativa. Sono rimasta alquanto shoccata perchè nn credevo fosse necessario. Ho una paura tremenda dell'operazione,dell'anestesia, di addormentarmi, del risvegliarmi e del post operatorio. Poi leggendo qui intorno ho sentito parlare anche di incontinenza. li ho prroprio deciso di non farlo! non voglio ritrovarmi incontinente, nè ora nè tra 30 anni! Come posso fare? che alternativa mi da?come fa questo dottore a sapere se è cronica ed è necessario l'intervento? potrebbe guarire continuando cosi?e se nn guarisce e continuo a soffrire,puo aggravarsi richiedendo un'operazione piu complicata?intanto i dolori continuano dopo la defecazione. anche se le feci sono piu molli,per 6 ore circa. Non sto uscendo piu di casa e quando nn ne posso fare a meno prendo un analgesico.Sto prendendo la calendula in goccie e dissolta nell'acqua del bidet..ma fa poco. AIUTO!nn voglio entrare in sala operatoria!!!ma se aggravo solo la situazione nn sottoponendomi all'intervento adesso?? spero tanto in una sua risposta" La ringrazio tantissimo anticipatamente!

Cara Signora Alessandra,
la ragade è la patologia anale che speso attanaglia i pazienti con stipsi. Il peggio che la sua presenza oltre ad evocare dolore e sofferenza, mantiene la stipsi stessa. Le indicazioni terapeutiche per la risoluzione dsella patologia sono diverse, compreso il trattamento chirurgico. Nella mia esperienza l’intervento per ragade non ha mai destato alcuna preoccupazione (si fa prima a farlo che a spiegarlo), inoltre è immediatamente risolutivo sul dolore. Non sono in pieno accordo con la sfinterotomia, questa dovrebe essere dettata dalla presenza di un vero ipertono, che a sua volta andrebbe dimostrato dalla manometria anale, esame indispensabile anche per la corretta valutazione della funzionalità degli sfinteri anali. Capisco le sue paure e le sue perplessità ma non deve fasciarsi la testa prima di rompersela. Innanzitutto le consiglio una videoproctoscopia digitale per
valutare la presenza di una ragade cronica o acuta e stabilire anche il grado della cronicità. In base al risultato procedere ad una adeguata terapia anche in rapoprto alla stipsi. Cari saluti

Ho 33 anni sono alta 1.70 per 52 kg negli ultimi dieci anni ho fatto uso- abuso di lassativi, ho effettuato da poco una colonscopia perchè imoprovvisamente in seguito ad un grosso dispiacere ho avuto dei problemi ma era tutto a posto; attualmente soffro di stipsi pur facendo una corretta alimentazione vorrei sapere se esiste una sorta di rieducazione dell'intestino che aiuti con una correta alimentazione e delle buone abitudini a non fare più uso di lassativi . attendo notizie grazie

Cara Signora Raffaella,
la stipsi riconosce diverse cause ma le cattive abitudini portano a trattarla solo con i lassativi. Non tutte le stipsi devono essere curate con i purganti ma solo alcune di esse e non sono frequenti. Nel suo caso bisogna prima ben definire la causa della sua stipsi e poi procedere ad un corretto percorso di terapia. Facendomi una autopromozione le consiglio la lettura del mio libro Il Dono Negato: storie di stitichezza e dintorni. Spero che potrà averne benefici.
Cari saluti

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