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Domande e Risposte: Prolasso del retto

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buongiorno dott. Nicastro,mi rivolgo a lei ,un po' preoccupata per la mia salute e le sarei grata se potesse aiutarmi a risolvere i miei dubbi. Ho 47 anni,abito a Palermo, una serie di problemi di stitichezza legati soprattutto allo stress, mi ha accompagnata sin dalla adolescenza, fino a quando dopo il parto a 37 anni la situazione comincia a peggiorare, allora 4 anni fa decido di prendere un provvedimento e mi rivolgo ad un chirurgo che mi diagnostica un prolasso del retto e mi propone un intervento con metodo Longo come soluzione definitiva, nonostante le paure decido di sottopormi all'intervento. Dopo un post operatorio veramente traumatico comincio a vedere dei miglioramenti, ma il miracolo ha breve durata, da due anni è ricominciato il calvario....così mi rivolgo ad un altro chirurgo, poiché il primo continuava a sostenere si trattasse di problemi psicologici.Risultato: dopo la visita che ha per esito una grave crisi emorroidaria, mi consiglia una RM addome inferiore e pelvica, da cui si evince che il pavimento pelvico è prolassato, cattiva funzionalità dei muscoli del retto . Mi dicono che è necessario un altro intervento...ma è possibile? sono veramente confusa...lei cosa ne pensa?

Cara Signora,

la stipsi o stitichezza è un sintomo frequente che riconosce diverse cause. Nel suo caso si potrebbe ipotizzare che sono più di una le cause che comportano questo disturbo in quanto, come lei riferisce, è sin dalla adolescenza che soffre di stitichezza e che questa si sia aggravata dopo il parto. Probabilmente possono coesistere un disturbo del transito intestinale (penso alla presenza di un colon irritabile) e un difetto del pavimento pelvico, così come descrfitto dalla risonanza magnetica. Tralascio ogni considerazione sull’intervento di Longo per la cura del prolasso del retto in quanto la mia opinione è ben nota e la potrà leggere sul mio blog. Rispondendo alla sua domanda credo sia opportuno porre una diagnosi corretta sulla presenza o meno del colon irritabile e di conseguenza seguire un adeguato percorso di terapia e quindi valutare la funzionalità della muscolatura del pavimento pelvico e prendere in considerazione un adeguato trattamento di riabilitazione o rieducazione funzionale. La riabilitazione deve essere eseguita secondo tecniche e protocolli precisi e condotta da personale adeguatamente formato e specializzato. Solo al fallimento di queste procedure si può prendere in considerazione un trattamento chirurgico le cui modalità di esecuzione variano a secondo del difetto da correggere.

 

Sono stata operata da 10 giorni di prolasso rettale ora ho un prurito esagerato e il medico mi ha dato delle creme ma non trovo alcun sollievo la notte soprattutto ho un prurito enorme cosa devo fare.

Cara Signora,

il prurito può essere conseguenza di varie cause. Nel post-operatorio quelle più frequenti sono: le secrezioni che provengono dalla parte operata, la crescita di peli in caso sia stata fatta una tricotomia, la dernatite reattiva alle sostanze usate per la sterilizzazione della cute o da contaminazione. Se il prurito non permette il riposo e le condizioni cliniche della persona sofferente lo permettono, è utile la somministrazione di un farmaco antistamimico o anche l’applicazione di una crema cortisonica, ma sarebbe importante prima fare una corretta diagnosi per una adeguata terapia.

Gentile Dott.Nicastro, Le chiedo se secondo Lei un intervento con tecnica starr può essere ripetuto in quanto il primo non è stato effettuato in maniera adeguata portandomi una serie di problemi come ragadi e poi fistole. A distanza di anni ho risolto i problemi delle fistole (setoni e poi operato con LIFT), ed ora sto discretamente bene a parte il prolasso che mi è ritornato. Grazie

Caro Signore,

a mio parere sbagliare è umano, perseverare diabolico. Giudico la STARR un trattamento non adeguato per la cura del prolasso, gravato da complicanze, a volte anche gravi, che non ne giustificano la pratica. Quello che scrive conferma questo mio giudizio

Buongiorno Dottore, vorrei prenotare una visita con Lei, ma prima vorrei parlarLe del caso di mia mamma..prima di dare un'ulteriore illusione alla mia mamma...che si sta spegnendo giorno dopo giorno. Mia mamma ha 72 anni e circa 6 anni fa è stata operata per un prolasso anale e rettale. Premetto che tale operazione secondo me doveva essere sconsigliata perché mia mamma già era compromessa da un crollo della colonna vertebrale per osteoporosi. Comunque da lì è iniziato il calvario. Mia mamma non riesce più a mangiare, non riesce a defecare e ora ha problemi anche ad urinare. E' dimagrita di circa 30 kg. Passa tutti i giorni e tutto il giorno sulla tazza del wc in preda a dolori allucinanti e stimolo urgente ad evacuare..ma non riesce. Piange..ormai molto depressa..non può uscire di casa..Non si regge in piedi..ha continui svenimenti..e tremori..se mangia qualcosa sta ancora peggio..noi siamo molto provati..perché abbiamo girato tanti specialisti..siamo tornati anche dalla dottoressa che ha eseguito l'intervento, ovviamente che dice che l'intervento è riuscitissimo..va bene..ma mia mamma sta morendo..mi può aiutare? sono disperata mi creda.

Cara Signora,

come avrà potuto leggere nel mio blog, non è la prima persona ad avere problemi seri dopo l’intervento con suturatrice meccanica. Il caso di sua madre è simile a quello di molti altri e come sempre necessità di un approfondimento diagnostico e comprendere la causa della sofferenza, spesso legata a complicazioni dirette dell’intervento, e come poterla risolvere.

Gentile dottore ho 45 anni e nel 2012 mi sono sottoposto a un intervento di prolasso mucosa del retto metodo longo che mi causava stitichezza,le cose sono migliorate per circa un anno per poi tornare come prima, negli ultimi anni ho dovuto ricorrere a clistere per andare al bagno,questo abuso di clistere casalinghi fatti con acqua e olio di vaselina può aver causato danni al mio intestino? Tipo diverticoli? Poi a seguito di una visita al pronto soccorso per dolore da corda colica il dottore ha detto che ho una stenosi e tenesmo dovuti all' intervento di resezione del prolasso.. mi ha consigliato oltre che con l'alimentazione dei dilatatori anali e in caso fallimentare un eventuale sfinterotomia parziale.. cosa mi può dire di questo intervento? Perché da quello che mi diceva il dottore se fatto in mani poco pratiche di questo tipo di intervento si può causare disastri.. capisce la mia preoccupazione sul chi affidarmi..volevo chiedere a lei come posso cercare un centro di eccellenza su questa metodica in caso l'intervento fosse l'ultima alternativa. La ringrazio molto per l'attenzione.

La sua storia non è rara e rappresenta una ulteriore prova di quanto questo tipo di intervento non solo non cura la patologia ma può essere gravato di complicazioni anche gravi. Prima di poter valutare un intervento per stenosi sarebbe necessario comprendere la gravità della stenosi e la sua localizzazione. Tranne che per errori di tecnica, la stenosi dopo intervento di Longo coinvolge il retto e non l’ano per cui una sfinterotomia parziale risulterebbe inutile. Non mi sembra opportuno prendere in considerazione un intervento senza una diagnosi corretta e, a mio parere, sarebbe necessaria una visita colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale al fine di una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia.

Buongiorno sono stata operata il 30 gennaio di prolasso rettale.Dopo aver avuto un blocco fecale con emorragia oggi sto abbastanza bene anche se i valori sono un po' alterati.Comunque mi è rimasto un unico fastidio vado in bagno circa 6 -7 volte al giorno con feci normali . Premetto che sono stata operata con la tecnica Starr . Volevo sapere se è una cosa normale e se con il tempo sta situazione migliora

Buongiorno Signora, probabilmente l’evacuazione potrebbe migliorare con il passare del tempo ma, nella mia pratica clinica, sono molte le persone che lamentano sintomi come il suo anche dopo molto tempo dall’intervento di STARR. Bisognerebbe comprendere se vi sono esiti cicatriziali che riducono la capacità dell’ampolla rettale o se persistono problematiche funzionali del colon che evocano questo disturbo per poter intraprendere un adeguato percorso di terapia. Cordiali saluti

Ho subito due interventi per prolasso rettale, nel 2017 e nel 2018. Ora è ricomparso di nuovo, posso sottopormi ad un terzo intervento senza complicazioni?

Buongiorno Signora, ma quali tecniche sono state utilizzate per risolvere il prolasso del retto? Mi perdoni se rispondo alla sua domanda con un’altra, ma questo particolare è importante. Inoltre se ha queste recidive, quale è la causa? Cordiali saluti

Buongiorno dottore mio padre 80 anni, 1 anno e mezzo fa si è sottoposto a intervento di lifting rettale a causa di un prolasso. Da circa 3 Giorni non riesce a trattenere le feci e quindi spesso si sporca. Può essere una recidiva? O deve periodicamente fare terapia con clisteri per svuotarsi? Grazie per la risposta.

Buongiorno Signora, è suggestivo sentire parlare di “lifting rettale”. Sarebbe opportuno saper quale tecnica è stata utilizzata per questo “lifting” (Stappler, doppio Stappler, punti assorbibili, escissione del prolasso con sospensione, ecc.).  Comunque le perdite di feci possono dipendere da tanti fattori, difficile la recidiva del prolasso (significherebbe che il retto fuoriesce dall’orifizio anale e quindi sarebbe ben visibile la patologia, come prima dell’intervento). Non comprendo invece l’indicazione all’uso dei clisteri, qualche medico ha dato questa indicazione?. Mi perdoni ma le mie domande sono necessarie per poter meglio comprendere cosa possa aver procurato questo sintomo a suo padre. Resto a vostra disposizione. Cordiali saluti

Buongiorno dott. Nicastro le illustro la mia storia clinica: il 25/1 sono stata operata per prolasso rettale con metodo starr. Il post operatorio è stato piuttosto doloroso soprattutto dopo ogni evacuazione quindi con utilizzo giornaliero di antiinfiammatori e antidolorifici. Il medico mi ha sempre detto che ci voleva tempo perché il tessuto era parecchio infiammato. 1 mese e mezzo fa ho avuto un episodio forte di feci molto dure e quindi e' apparsa un ragade che mi ha provocato dolori lancinanti. Dopo una ennesima visita mi e' stato prescritto Emorsan gel 2 volte al giorno e Novalgina al bisogno. Dopo 3 settimane di cura non essendoci grossi miglioramenti sono passata a Anonet norag 2 volte al giorno e supposte di Cicatridina 1 prima di andare a letto. Premetto che ormai faccio una dieta ricca di fibre con verdure e frutta, prendo una bustina di Pylocell mega fermenti al giorno 2 cucchiai di magnesio supremo e 1 cucchiaio di olio di vasellina ele feci sono morbide. La cura pero ancora non fa effetto e dopo l'evacuazione anche se morbida per 3/4 ore ho dei forti dolori. Da un paio di giorni ho notato una pallina vicino all'ano che a volte e gonfia e a volte no. E' un emorroide? Sono parecchio disperata ormai sono 5 mesi dall'intervento speravo di stare bene. Il chirurgo attualmente non e disponibile perché ha subito un importante operazione e quindi non raggiungibile. Cosa mi puoi consigliare? E' normale ancora sentire dolore così forte? Devo fare un altra visita? Quanto tempo ci mette la ragade a rimarginarsi io sono molto regolare tutti giorni non posso farne a meno. Grazie per l'eventuale aiuto ormai riesco solo ad andare a lavorare per il resto sto sdraiata a letto. Sono disperata.

Buongiorno Signora, comprendo la sua sofferenza comune a quella di tante persone sottoposte ad intervento di STARR per un presunto il prolasso rettale. La ragade anale potrebbe essere anche una conseguenza dell’intervento che poi si è manifestata sintomatologicamente alla prima evacuazione difficoltosa. Per stabilire quale percorso di terapia intraprendere per alleviare le sue sofferenze sarebbe utile una visita specialistica, completata con una videoproctoscopia digitale, al fine di valutare lo stato anatomico attuale del retto dopo l’intervento di STARR (infiammazione, altre complicanze?), eventuali disfunzioni del colon e del pavimento pelvico e soprattutto il grado di gravità della ragade. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti

Sono stata operata a febbraio al retto (prolasso del retto di quarto grado). Siamo a giugno e nonostante una dieta ricca di acqua, verdure e frutta, e l'assunzione di olio di paraffina tutti i giorni, ho difficoltà ad evacuare e frequenti dolori alla pancia in corrispondenza del colon (pancia che sento spesso dura al tatto).

Buongiorno Signora, il prolasso del retto di quarto grado (come da lei definito) prevede la fuoriuscita, permanente, dall’orifizio anale del tratto intestinale posizionato subito al di sopra del canale anale. Il trattamento del prolasso del retto è chirurgico e può essere eseguito per via trans-anale (nei casi più lievi) o per via addominale (casi severi, IV grado). Mi dispiace rispondere alla sua domanda con un una domanda: ma quale tipo di intervento è stato eseguito per risolvere la sua patologia? I suoi sintomi possono far sospettare una disfunzione del colon, causa de suoi sintomi già prima dell’intervento e, probabilmente, imputati ad un presunto prolasso del retto ( da non confondere con una patologia emorroidaria o mucoemorroidaria di IV grado ). Cordiali saluti

Sono un uomo di 76 anni. Sono stato operato 3 mesi fa di resezione trans anale del retto con monostepler ad alto volume (S.T.A.R.R.) a causa di un prolasso rettale con stipsi ostruttiva. I controlli post intervento (l'ultimo un mese fa) con l’anoscopio sono risultati buoni per quanto riguarda la cicatrice chirurgica che risulta regolare e priva di tracce ematiche e di prolasso interno. Purtroppo però continuo a soffrire di "evacuazioni multiple da riflesso gastro colico con urgency defecatoria" (questo risulta dall'anamnesi del chirurgo). Oltre alla normale evacuazione mattutina suddivisa in 3-4 volte, la maggioranza degli stimoli evacuatori urgenti avvengono nel pomeriggio-notte e si risolvono con una emissione di un liquido a volte chiaro a volte marroncino (muco?), tante volte durante il giorno e anche durante la notte. Per poter stare meglio dovrei stare a digiuno, cosa che faccio quando ho degli impegni fuori casa e sono quindi costretto a saltare il pranzo. Prescrittimi dal chirurgo proctologo che mi ha operato assumo fermenti lattici, Spasmomen e Enterogermina al bisogno, a volte Movicol se non evacuo normalmente per 2 giorni, ho fatto anche un ciclo di supposte di Pentacol, ma tutto senza NESSUN RISULTATO. Sono molto preoccupato perché il chirurgo mi aveva detto che questi disturbi si sarebbero risolti nel giro di qualche settimana e invece dopo più di tre mesi non vedo nessun cambiamento.

Buonasera, i sintomi lamentati potrebbero essere correlati ad una disfunzione del colon, che magari era presente già prima dell’intervento subito e che causava la stipsi. Sono sintomi lamentati da molti pazienti che hanno subito un intervento di STARR che, a mio parere, non risolve i problemi della stipsi in quanto, spesso, causata da altre patologie e non inerenti da un presunto prolasso rettale. Cordiali saluti

Gentile Dottore, il 10 di Aprile c.a. sono stata operata con la tecnica Delorme per prolasso rettale e invaginazione retto-anale da defecazione ostruita di III grado, problema che mi assillava da circa 20 anni. Per potere defecare dovevo usare quotidianamente clisteri di acqua tiepida perchè altrimenti non avrei potuto espellere le feci, così mi sono decisa di operarmi. Dopo tre mesi mi ritrovo allo stesso punto prima dell'intervento...non riesco andare in bagno se non con le perette...praticamente non è cambiato nulla e mi ritrovo le emorroidi uscite dall'ano. Il chirurgo che mi ha operata continua a dirmi che l'intervento è andato bene. Come è possibile tutto cio'?

Buongiorno Signora, le cause della stipsi possono essere diverse. Il sintomi può essere causato sia da patologie che interessano il colon ed il retto, sia disfunzioni neuromuscolari del pavimento pelvico. Queste ultime indicono una stipsi espulsiva, cioè una difficolta alla espulsione del contenuto rettale. A seguito di questa condizione spesso i pazienti sviluppano patologie del retto e dell’ano quali il prolasso mucoso e la patologia emorroidaria. A mio parere, correggere il solo prolasso mucoso non restituisce una corretta funzionalità della dinamica evacuativa e per questo motivo gli interventi, utili e necessari per risolvere il difetto anatomico, non risolvono l’alterata dinamica fisiologica dello svuotamento rettale. Un corretto approccio terapeutico prevede anche una valutazione della funzionalità del pavimento pelvico e quindi, pre e post-operatoriamente, stabilire un adeguato percorso di riabilitazione rivolto alla correzione di eventuali alterazioni neuromuscolari. Cordiali saluti

A sette mesi dall'intervento starr rettocele ancora dolori addominali, stitichezza, pesantezza all'ano e senso di non svuotamento che cosa significa? Puo' succedere non credo sia normale e comunque cosa fare?

Buongiorno, la causa dei suoi sintomi può essere dovuta a diverse disfunzioni o patologie che interessano il colon, il retto e il pavimento pelvico e, non ultime, eventuali complicazioni legate all’intervento subito. Si sottoponga ad una accurata visita colonproctoloigca completata con videoproctoscopia digitale, per una corretta diagnosi e un adeguato perocorso di terapia. Cordiali saluti

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