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Domande e risposte su: Emorroidi

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Gentile dott. Nicastro ho 50 anni sono stato operato il dicembre del 2014 con tecnica Longo ad oggi ho gli stessi problemi cioè defecazioni di 3/4 volte al giorno che prima dell'intervento non avevo volevo chiedere se ritiene normale o ci sono dei problemi legati all'intervento?Inoltre quando ho lo stimolo devo correre in bagno non posso permettermi di aspettare quindi la mia vita è drasticamente cambiata perchè ho paura anche di andare a fare una passeggiata e non avere un bagno vicino.attendo sua gentile risposta.

Caro Signor Luigi,

l’intervento che ha subito, a mio parere, non solo non cura la patologia emorroidale, ma è gravato da complicanze che non ne giustificano l’esecuzione. I suoi sintomi possono essere una diretta conseguenza della tecnica chirurgica utilizzata e le consiglio una visita coloproctologica, completata con la videoproctoscopia digitale, per una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia.

BUON POMERIGGIO.SONO STATO OPERATO IL GIORNO 04/09/2015 DI PROLASSO MUCO-EMORROIDARIO CON LA METODICA DI LONGO(P.P.H.)LA MATTINA QUANDO VADO AL BAGNO HO PROBLEMI NEL DEFECARE NEL SENSO CHE DEVO SFORZARMI UN PO' E NON RIESCO A SVUOTARE L'INTESTINO IN UNA SOLA VOLTA,MA BENSI' IN DUE.DURANTE LA GIORNATA INOLTRE MI VENGONO GLI STIMOLI PER DEFECARE VADO AL BAGNO MA IN REALTA'NON EMETTO NULLA.GENTILMENTE LE CHIEDO SE QUESTI SINTOMI SONO LEGATI ALL'INTERVENTO E SE COL TEMPO ANDRANNO VIA.FACCIO PRESENTE CHE SOFFRO DI COLITE.INOLTRE VORREI SAPERE SE LE AGRAPHES DANNO QUALCHE PROBLEMA, E IN QUANTO TEMPO VENGONO ESPULSE CON LE FECI.RINGRAZIANDOLA IN ANTICIPO PER LE RISPOSTE CHE MI DARA'.LA SALUTO CORDIALMENTE

Caro Signor Aldo,

i problemi che lei mette in evidenza sono quelli lamentati da molte persone sottoposte ad intervento di PPH e posssono essere dovuti alla modificazione della normale struttura dell’ampolla rettale, che subisce un restringimento. I fautori della tecnica affermano che questi disturbi si attenuano nel tempo e che i punti metallici sono espulsi in breve tempo. In realtà nella pratica clinica assistiamo, in molti pazienti, alla cronicizzazione dei sintomi, alla ricomparsa della patologia emorroidaria e alla persistenza dei punti metallici sulla mucosa rettale che, spesso, portano alla formazione di granulomi da corpo estraneo. Comunque è prudente attendere almeno due mesi dall’intervento per una valutazione definitiva atraverso una visita colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale, al fine di valutare eventuali complicanze e stabilire un corretto percorso di terapia.

buongiorno dottore sono una ragazza di 38 anni nel2014 ho fatto intervento emorroidi intervento di longo. Ma in questi giorni ho molti fastidi sempre nella parte bassa e guardandomi l\'ano allo specchio appena finito di defecare vedo due macchie viola, non capisco cosa sono. Sono molto spaventata. L\'intervento era stato molto doloroso e non vorrei ripeterlo. Le mie emorroidi erano in prolasso prima dell\'intervento. In attesa di una sua risposta cordiali saluti

Cara Signora,

come più volte affermato, a mio parere, la tecnica di Longo non cura la patologia emorroidale e sono molte le persone che lamentano un progressivo peggioramento, dopo un periodo variabile di tempo. Quello che descrive potrebbero essere emorroidi ma per una corretta diagnosi le consiglio una visita specialistica colonroctologica completata con la videoproctoscopia digitale.

Salve dottore, ho 36 anni e soffro da circa 10 anni di emorroidi. Ho fatto l'ultima visita un paio di anni fa e la sentenza era emorroidi di 2/3 con prolasso ( emorroidi interne ). La situazione non credo sia cambiata più di tanto, eccetto in gravidanza, durante il quale sono peggiorate, fuoriuscivano e rientravano a fatica ad ogni evacuazione, ad oggi ancora accade, ma forse leggermente meno. Sono anni che voglio risolvere questa situazione perchè mi sta veramente cambiando il modo di vivere, non sembra ma è molto debilitante.. Vorrei avere una seconda gravidanza ma sono letteralmente terrorizzata all'idea che possa peggiorare la situazione ( cosa che farà). All'ultima visita mi è stato consigliato il metodo Longo, ma essendomi informata ho letto cose dell'altra mondo su questa tecnica, e non voglio più farla, ho paura che possa peggiorare invece di migliorare. Quindi le chiedo, secondo lei quale potrebbe essere la tecnica migliore? La TDH non prevede punti di sutura fissi vero? Sarei più orientata verso la legatura, per la paura di danni, ma forse il mio è uno stadio avanzato... Grazie in anticipo per la risposta

Cara Signora Francesca,

a mio parere la tecnica di Longo non cura la patologia emorroidale ed è gravata da complicazioni che non ne giustificano l’attuazione per una patologia che può essere trattata brillantemente con altre tecniche. Quindi approvo la sua scelta. Detto questo e volendo entrare nello specifico bisogna premettere che la THD, come le altre tecniche di dearterializzazione, è una cura efficace della patologia emorroidale ma, a mio parere e con l’esperienza acquisita, può essere indicata solo in pazienti molto ben  selezionati. Infatti la dearterializzazione prevede la legatura con punti riassorbibili delle arterie emorroidali; in questo modo si riduce il flusso ematico ai plessi che conseguentemente si riducono di volume e tendono a regredire verso un grado minore di patologia o anche tornare ad uno stato normale. Questo significa che i plessi emorroidali restano in sede e che se persistono le condizioni che favoriscono la patologia emorroidale (che non è solo determinata da una alterazione del flusso arterioso), questa tende a recidivare. Nel suo caso la seconda gravidanza potrebbe essere un fattore di rischio. Esistono altre tecniche che prevedono l’asportazione dei plessi emorroidali e dell’eventuale prolasso, che se ben condotte, hanno un bassa percentuale di complicazioni e di recidiva. La scelta della tecnica da attuare è legata al grado della patologia emorroidale (nel III grado con prolasso e nel IV grado è indicata l’emorroidectomia), alle aspettative della persona da curare e alla sua condizione clinica, alla esperienza del chirurgo proctologo e alla sua dimestichezza con le varie metodiche a disposizione. Le consiglio una visita colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale al fine di una corretta diagnosi e per un adeguato percorso di terapia.

BUON GIORNO.SONO STATO OPERATO IL 04/09/2015 DI PROLASSO MUCO-EMORROIDARIO CON LA METODICA DOTTOR LONGO(P.P.H.).A DISTANZA DI QUASI TRE MESI DALL'INTERVENTO AVVERTO UNA SENSAZIONE DI FASTIDIO ALL'INTERNO DELL'ANO,MI SENTO LA PANCIA SEMPRE GONFIA CON DOLORE.LE CHIEDO GENTILMENTE SE TUTTO QUESTO DIPENDE DALL'INTERVENTO SUBITO,E SE COL TEMPO QUESTI FASTIDI ANDRANNO VIA,O OCCORRE FARE QUALCOSA PER ELIMINARLI.HO ESEGUITO UNA ECOGRAFIA ALL'ADDOME COMPLETO E NON CI SONO PROBLEMI.IN ATTESA DI UNA SUA RISPOSTA,LA SALUTO CORDIALMENTEE GRAZIE.

Caro Signor Aldo,

la PPH, a mio parere, non cura la patologia emorroidale ed è gravata da complicanze, anche gravi, che non ne giustificano l’applicazione. Nel suo caso comunque credo che i sintomi lamentati non siano dovuti all’intervento subito e possono dipendere da una patologia del colon. Per una corretta diagnosi e una adeguata terapia sarebbe opportuno consultare un colonproctologo che, mediante la visita e la videoproctoscopia digitale, può definire il quadro clinico e prescrivere una cura volta alla risoluzione dei sintomi.

Gentile Dottore Sono disperata. Mi hanno fatto una sclerosi per due emorroidi di grado due e una di grado tre iniziale. Ha funzionato molto bene dato che a due giorni di distanza l'emorroide che prolassava non prolassa gia piu. Però ho due emorroidi esterne con marisca che vengono risucchiate dentro praticamente fino all'altezza di quelle interne e ritornano al loro posto solo il giorno successivo per qualche minuto dopo la defecazione per poi risparire dentro. La dottoressa dice di non aver mai avuto un caso simile. E quindi mi bruciano enormemente ed è un dolore atroce che non passa neanche con ibuprofene 800 tre volte al giorno alternato a paracetamolo 1 gr tre volte al giorno. Mi sa dire se questo puo esser dovuto alla scleroterapia e se posso sperare che questo dolore passi, che la pelle si elasticizzi? La ringrazio Cordialmente

Cara Signora,

mi perdoni la tardiva risposta e spero che lei abbia già risolto i suoi problemi di salute. Quello che descrive è la persistenza della malattia emorroidale. La scleroterapia trova una adeguata applicazione nella patologia emorroidale di grado lieve (primo) e,  a mio parere, modernamente non dovrebbe essere applicata nella patologia di II e ancor più di III grado, in quanto non risolutiva. Esistono altre tecniche, sempre mininvasive, quali la dearterializzazione ( HeLP, THD, HAL Doppler) che se correttamente attuate curano efficacemente la patologia emorroidale di II e III grado. I sintomi da lei descritti possono essere legati ad una complicazione della scleroterapia con infiammazione e probabile trombosi dei plessi emorroidali. Una visista proctologica completata con la Videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.

ho 54 anni sono stato operato il 4 novembre 2015 e emorroidi di IV grado con metodo milligan morgan a distanza di 42 giorni dall'intervento avverto piccole e fastidiose perdite immagino di liquido fecale di colore giallastro. mi chiedo se puo essere normale il chirurgo dice che si tratta di riprendere la funzionalità DELLO SFINTERE.

Caro Signor Bruno,

quando si asportano emorroidi con un prolasso importante, come nel suo caso (IV grado), è possibile che nell’immediato post operatorio si possano avere piccole perdite di feci (soprattutto liquide) e anche di gas intestinale. Questo perché il canale anale ha un minore ingombro nel suo interno e gli sfinteri anali devono contrarsi maggiormente, rispetto a prima, per poter chiudere perfettamente il canale anale. Dopo pochi giorni questo sintomo dovrebbe totalmente regredire e scomparire. Se persiste per tanto tempo è opportuno accertarsi che non vi siano problemi agli sfinteri anali e quindi oltre alla visita proctologica potrebbero essere necessari ulteriori accertamenti quali l’ecografia endoanale e la manometria anorettale.

Egregio dott. operata con metodo THD da 40 giorni, ho ancora dolore,ma quel che mi da maggiormente pena, è che, dopo essere andata in bagno, persiste quel continuo stimolo di defecare che dura tutta la giornata.La prego mi dica col tempo mi passerà? La ringrazio e La saluto.

Cara Signora, non posso affermare quello che lei spera. Solitamente la derterializzazione, se ben eseguita, porta ad un veloce recupero di tutte le attività quotidiane con assenza di sintomi. Le consiglio un controllo colonproctologico magari completato con un esame endoscopico di base come l’anorettoscopia, meglio con la Videoproctoscopia Digitale.

Buongiorno Dottore, avrei bisogno di un consiglio da un medico come lei che, leggendo tanto su internet, ha conquistato la mia fiducia. Ho avuto due anni fa un intervento alle emorroidi con il tremendo metodo Milligan Morgan e ho avuto come complicanza la stenosi anale che ho curato prima con il dilagent e poi cercando di mantenere le feci morbide e sopportando dolore alla evacuazione. Dopo due anni dall’intervento sono ancora qua con i soliti problemi e tutte le mattine quando vado in bagno devo sopportare dolore. Quello che più mi distrugge è però vedere sangue nella carta igienica e talvolta anche esterno alle feci…… ho così una paura terribile di avere qualche altra malattia e di avere sottovalutato il problema in questi due anni. A Luglio ho fatto una visita a Monza con un medico il quale, non potendo neanche fare una completa esplorazione rettale per il dolore mi ha detto che ho una stenosi e mi ha consigliato l’intervento di piccolo taglio dello sfintere interno. Io sarei contraria a qualsiasi tipo di intervento che vada a tagliare lo sfintere anche perché dopo aver subito il Milligan Morgan ho paura di rivivere certi momenti difficili e comunque sono terrorizzata dalle possibili complicazioni. Ora vorrei fare una nuova visita e mi hanno consigliato il dottor M. di G. Ora, chiedo a lei un parere circa la professionalità del medico che le ho indicato e comunque un consiglio su cosa è meglio fare per risolvere il mio problema. La ringrazio tantissimo e colgo anche l’occasione per augurarle un felice 2016.

Cara Signora,

non posso fare alcun commento sulla professionalità di un altro chirurgo, sarebbe veramente poco etico. Il medico lo sceglie il paziente e ne deve aver fiducia. Riguardo la sua complicanza di stenosi anale, sono tante le tecniche da poter attuare per poter dare un giusto calibro al canale anale ma credo che ci sia stato un frainteso con l’ultimo chirurgo consultato in quanto “il taglio” dello sfintere interno non risolverebbe, a mio parere, il suo problema. Un unico appunto sull’intervento che lei definisce tremendo. La tecnica di Milligan Morgan è una emorroidectomia descritta all’inizio dello scorso secolo; se ancora qualche chirurgo la esegue così come è stata descritta da questi due valenti chirurghi del passato, certamente il metodo è tremendo. Oggi l’emorroidectomia aperta (così può essere definita la tecnica MM) è condotta dagli specialisti con una visione moderna, diciamo adeguata ai concetti di anatomia e fisiologia del secolo in corso, con l’utilizzo di adeguati strumenti chirurgici e adeguate terapie postoperatorie, risultando la tecnica più sicura, efficace, con minori complicanze e dolore postoperatorio. Ricambio gli Auguri per un felice 2016.

 

Salve, ho le emorroidi esterne da 8 anni circa, comparse durante la gravidanza e dopo il parto. Non sanguinano e non mi causano alcun dolore. Ho continuato a praticare sport (corsa), uso sempre la bicicletta, senza conseguenze negative. Gli unici problemi che sono comparsi sin da subito - ossia 8 anni fa: 1)durante la defecazione mi devo aiutare con le mani perché il mio corpo non riesce più ad espellere da solo le feci; 2) inestetismo con notevole imbarazzo durante i rapporti sessuali;3)certe volte ho un senso di pesantezza all'ano. Mi chiedo se mi conviene tenermele così od optare per un intervento chirurgico (quale?). Sono terrorizzata all'idea che con un intervento possa peggiorare e rinunciare allo sport. Cordiali saluti

Cara Signora,

i sintomi da lei descritti non sono propri della patologia emorroidale tranne l’inestesismo. Il parto, anche se un evento naturale, può portare ad alcune disfunzioni della muscolatura del pavimento pelvico i cui sintomi possono essere una stipsi espulsiva (difficoltà ad espellere il contenuto rettale e ricorso a manovre manuali, il dolore gravativo (sensazione di  pesantezza all’ano o al perineo), incontinenza urinaria da sforzo (perdite di gocce di urine durante lo sport, la tosse, la risata, lo starnuto ecc.), disturbi sessuali. A mio parere, se questi sono i sintomi lamentati e che disturbano la quotidianità, prima di prendere in considerazione un trattamento chirurgico per la patologia emorroidale, sarebbe opportuno comprendere la causa dei suoi sintomi e valutare la funzionalità del pavimento pelvico. Una visita colonproctologica completata con quella sul pavimento pelvico e con la Videoproctoscopia digitale, potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per un corretto percorso di terapia.

Buongiorno Dott. Nicastro, ho 39 anni e soffro di emorroidi da 10 anni. Inizialmente il problema era minimo poi per stipsi cronica reiterata negli anni ecc.. la situazione è peggiorata fino a precipitare 3 mesi fa. Sono andata da uno specialista che mi ha detto che ho un piccolo rettocele, lieve perineo disceso ed emorroidi interne di II-III grado. Mi ha prescritto pentacol crema per 7 giorni e venoruton (il pentacol lo sto mettendo anora sono quasi due settimane. Mi ha detto che non sono operabile perchè rischio incontinenza e mi ha suggerito di fare cicli a vita di riabilitazione del pavimento pelvico.Il problema è lievemente diminuito ma continuo ad avere l'ano gonfio esternamente e la zona della forchetta o perineo gonfio. Riesco a stare solo sdraiata mentre in piedi o seduta questo gonfiore aumenta, brucia e mi fa male e mi sento un senso di pesantezza e qualcosa che scende. Purtroppo sono costretta a venire a lavoro e soffro moltissimo. Ho richiamato lo specialista che mi ha consigliato di prendere l'antibiotico ciproxin per 5 giorni perchè non si spiega questo dolore. L'antibiotico non l'ho preso perchè sono soggetta a candida e non voglio peggiorare le cose. Sono molto confusa e spaventata. Mi dia un consiglio la prego perchè non riesco più ad andare avanti così.

Cara Signora Sonia,

se la diagnosi è corretta, le indicazioni date dallo specialista sono appropriate. Per una patologia emorroidale di grado medio (II-III) non c’è una indicazione assoluta ad un intervento chirurgico, mentre i suoi sintomi possono essere determinati proprio dalla disfunzione del pavimento pelvico (rettocele, perineo discendente) fortunatamente di lieve entità, ma in rapporto alla sua giovane età, molto sintomatici. La riabilitazione del pavimento pelvico, se condotta correttamente e con protocolli specifici, dovrebbe essere efficace nella risoluzione dei sintomi, certamente non su quelli determinati dalla patologia emorroidale ma sicuramente su quelli relativi al perineo discendente e al rettocele. Quindi l’unico dubbio è proprio sulla adeguata esecuzione della riabilitazione, che rappresenta un evento terapeutico vero e proprio e come tale deve essere eseguito correttamente e direttamente da medici e da personale sanitario adeguatamente formato è motivato. Se, nonostante una corretta terapia riabilitativa, i sintomi persistono e diventano sempre più invalidanti, bisognerà rivalutare la situazione clinica e comprendere se vi è stato un difetto nella valutazione diagnostica.

Gentile Dott. Nicastro, ho subito una Longo nel 2006 a mio parere non necessaria e tutto sommato le cose sono andate bene. Nel 2008 ho avuto un parto con episiotomia ed è prolassato di nuovo tutto, altra Longo nel 2011 con post operatorio poco doloroso ma dalla quale è apparsa una emorroide che in poco tempo è diventata di 4 grado provocandomi continue crisi dolorosissime. Dopo due anni mi è stata tolta con la tecnica Milligan Morgan. Ora, io nel frattempo ho sempre fatto una vita da "emorroidata" mangiare bene, tenere le feci morbide etc, ma appena le feci sono un po' consistenti fatico a spingerle, ultimamente vado malissimo di corpo, mai completamente e sembra che io non sopporti di avere feci ferme nell'alvo, sento una pressione, fastidio/ dolore che si attenua solo dopo che mi libero ( o il giorno successivo o con un clistere). Se spingo un po' di più, faccio subito sangue, ho sempre doloretti , fastidi e dolore mi pare dove è stata fatta la mm. Guai se non vado di corpo bene, la giornata è rovinata da tutti questi fastidi...ma è' normale? Sto forse impazzendo? Mi faccia sapere se sto dicendo cose sensate o se ho bisogno di uno psicologo. Le chiedo anche di queste famose graffette di cui si parla poco..vuole forse dirmi che sono tutte nel mio retto e non provocano alcun fastidio? La prego di dirmi se c'è una speranza che io possa stare meglio, la ringrazio.

Cara Signora,

sicuramente esiste sempre la speranza e la possibilità di cura, ma questa può essere possibile solo dopo aver fatto una diagnosi sulla causa dei suoi sintomi. Questi possono essere dovuti a tanti problemi tra cui agli esisti dei tre interventi subiti. I suoi accorgimenti alimentarti sono giusti e adeguati per mantenere le feci morbide ma sarebbe opportuno sottoporsi a visita colonproctologica, magari completata con la videoproctoscopia, per una migliore discriminazione diagnostica e una corretta terapia.

Buongiorno, un mese e mezzo fa mi hanno operata con MM (radiofrequenza) è fatto un'anoplastica (non so perché non avevo ragadi). Esternamente , a fine intervento, avevo due ferite anche se mi sono state asportate tre emorroidi, una delle due molto grossa. Ora la ferita più piccola si è finalmente cicatrizzata, ma al tatto è molto dura e dolente come del resto tutto l'ano. Sto facendo due volte al giorno la dilatazione anale da circa 20 giorni, ma la defecazione è sempre molto dolorosa e le feci sono molto sottili (come il mignolo della mia mano). Vado al bagno sempre più volte al giorno e sento sempre la sensazione di defecazione incompleta. Comincio ad essere un po' scoraggiata. Tutto questo è normale? Grazie mille.

Cara Signora,

quello che descrive non è un regolare decorso post-operatorio dopo emorroidectomia. Anche se la completa cicatrizzazione delle ferite dopo l’emorroidectomia aperta può avvenire tra i 20 e i 40 giorni, quindi nel suo caso ancora nella media, quello che non sono normali sono i disturbi della defecazione e la prescrizione delle dilatazioni anali. Probabilmente il chirurgo ha constatato un ipertono o una substenosi. Probabilmente questi sintomi tenderanno a scomparire con il tempo ma credo sia opportuna una visita colonproctologica di controllo, per una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia.

 

 

Egr. Dottore, Il sottoscritto è stato sottoposto nell'arco degli ultimi 5 anni a legature elastiche ( una all'anno) per il trattamento di emorroidi di terzo grado, legature che hanno risolto solo parzialmente e temporaneamente il problema. Ci sono state recidive, non serie ma comunque fastidiose, in genere 12 mesi dopo ogni intervento di legatura con sporadici sanguinamenti. Vorrei passare ad un trattamento più efficace. Un proctologo, dopo avermi visitato, mi ha parlato della THD con mucopexy.In questo caso ci sarebbero 6 punti di sutura da effettuare e sarebbe comunque un intervento un po\' doloroso ( dipende poi ovviamente dal tipo di anestesia ). Comunque la fase postoperatoria non sarebbe proprio una passeggiata, come si suol dire. Lui stesso ha detto che non esistono al momento trattamenti indolori delle emorroidi. Solo qualche giorno fa ho appreso del metodo LHP (Laser Hemorrhoidoplasty) con strumentazione della Biolitec,pare società leader nell'utilizzo del laser, il quale metodo, anche per emorroidi di terzo grado senza prolassi importanti, viene pubblicizzato come quasi indolore ed altamente efficace.Mi sono detto:sarebbe la soluzione da tentare per cercare di risolvere il mio problema. Ho però letto sul sito di medicitalia.it il parere di un proctologo secondo il quale il corpo cavernoso rettale,presentando una serie di vasi collaterali, non può essere completamente dearterializzato allo stesso modo dellaTHD (con mucopexy). Egli aggiunge quindi che la LHP, che si differenzia per una dearterializzazione laser in alternativa alle legature previste per la THD, è " destinata a fallire".Questo perchè, a detta del suddetto proctologo, le emorroidi, quando danno problemi sono quasi sempre prolassate, anche se debolmente, e quindi,come tali, non possono essere trattate come semplici vene varicose.Tra l\'altro mi risulta che questa tecnica( la LHP) venga utilizzata anche da chirurghi vascolari senza la specializzazione in proctologia.Mi chiedo se questi chirurghi hanno le necessarie competenze per visitare ed eventualmente operare i pazienti di emorroidi.Inoltre recentemente ho avuto occasione di leggere uno studio sui risultati delle tecniche operatorie, dal quale risulta che anche con la THD c'è una elevata probabilità di recidiva. Quindi,forse,visto che non c'è alcuna tecnica veramente efficace per quanto riguarda le possibili recidive,tanto vale tentare con la procedura laser (LHP) che comunque pare assicuri un postoperatorio molto meno doloroso. Al limite,in caso di recidiva, si potrà ripetere il trattamento. Mi scuso per essermi dilungato forse più del dovuto. Grazie se vorrà darmi il Suo autorevole parere in merito. Grazie comunque per l\'attenzione,

Caro Signore,

la dearterializzazione Laser è una tecnica indicata per la patologia emorroidale di II grado e comunque è da considerarsi un tentativo di ridurre il grado della patologia. La derterializzazione con sutura diretta delle arterie con associata o meno la proctopessi è indicata nella patologia emorroidale di III grado con prolasso mucoso. Le due metodiche sono gravate da un alta percentuale di recidiva. Il dolore post- operatorio dopo emorroidectomia dipende dalla tecnica e dalla strumentazione che si utilizza e, l’emorroidectomia, non è una tecnica standard ma è “confezionata” (nella mia esperienza) a seconda delle caratteristiche della persona affetta da emorroidi di III  e IV grado, dalla presenza e dalla quantità del prolasso. Nella mia pratica clinica consiglio al paziente l’intervento più corretto per la risoluzione della sua patologia, secondo scienza, coscienza e conoscenza. Nel suo caso eviterei ulteriori interventi palliativi che, anche se considerati non invasivi, sono sempre interventi chirurgici che lasciano “tracce”  locali e generali.

Buonasera La mia consiste su emorroidi . Anni fa ho sofferto da i emorroidi adesso non più solo che la pelle è rimasta come cisti Si possono togliere ? Grazie

Quelle che descrive sono le cosiddette marische e sono dei veri e propri inestetismi dell’orifizio anale. Nella mia esperienza, praticando la chirurgia estetica dell’ano, le marische sono facilmente asportabili sempre rispettando i canoni classici della chirurgia plastica ricostruttiva.

Ho 49 anni. Nell'arco di dieci anni ho subito due interventi alle emorroidi, il 1° metodo longo, il 2° milligan-morgan. Oggi a distanza di circa 5 anni ho di nuovo un prolasso e i due interventi mi costringono oggi ad indossare perennemente il salvaslip.Cosa devo fare? Ho il terrore di una incontinenza rettale dopo un eventuale terzo intervento . Cosa mi consiglia?

Cara Signora,

innanzitutto bisogna ricercare la causa del suo prolasso e fatta la corretta diagnosi, utilizzando anche dovuti accertamenti diagnostici quali la videoproctoscopia, l’ecografia endoanale e la RMN dinamica del pavimento pelvico, è possibile stabilire un corretto percorso di terapia, anche volto a salvaguardare la continenza fecale.

Buonasera Dottore, il gg 20/06/16 sono stato operato per emorroidi di IV grado recidivate con metodo Milligan-Morgan e H.A.L. la terapia prescritta è flogovis compresse mattino e sera, toradol gocce 10/15 al bisogno, silver spray 2 volte al dì,augmentin 1 cps ogni1 2 ore per 3 dì, rectoreparil supposte 1 la sera e per l'igene usare anonet. Grazie a Dio e alla professionalità del proctologo che mi ha operato non avverto grandi dolori, ma solo della sensazione di fastidio in zona anale che diventa dolorosa quanto devo defecare e si trasforma poi in forte bruciore che scompare non appena fatto il bidè, vorrei sapere quando pensa che potrò ricominciare a riprendere le mie attività giornaliere quali il lavoro, le camminate a passo sostenuto e tornare in bicicletta? ed infine è normale che abbia frequenti stimoli di defecare se poi in realtà defeco solo 2/3 volte in mattinata a distanza ravvicinata con poche emissioni ma parecchio fastidio? certo di una sua celere risposta le porgo distinti saluti

Caro Signore,

le sue domande sono lecite ma dovrebbe rivolgerle al chirurgo che ha eseguito l’intervento e ne conosce bene l’entità. Comunuqe cercherò di darle alcune indicazioni generiche. Nella mia pratica clinica, ai pazienti prescrivo una dieta e degli emollienti fecali per evitare defecazioni dolorose,  oltre che la somministrazione di alcuni farmaci (simili a quelli a lei prescritti) per i primi 7 giorni. Consiglio di evitare sforzi fisici e lunghi viaggi nei primi 4 giorni dopo l’intervento, l’uso di bici e motocicli è vietato per almeno 20 giorni ma sono quasi immediate le normali attività quotidiane.

Gentilissimo dottore, sono stato operato di emorroidi interne ed esterne il giorno 7 luglio 2016 con il metodo mm in radiofrequenza. Il mio chirurgo ha detto che la situazione era più che brutta è che ero "pieno" di emorroidi non completamente visibili nelle precedenti visite. Ora a distanza di quasi 2 mesi dall'intervento vivo praticamente due vite, mi spiego meglio: Dopo essere andato di corpo (a volte con notevole sforzo, a volte no) ho molto dolore (da una ventina di minuti dopo alle successive 5 ore circa). Nel resto del tempo sto bene completamente, lavoro, cammino, svolgo una vita normale. Ora volevo sapere se questo mio problema è normale e se può essere dovuto alle ferite interne non ancora chiuse. Premetto che non ho dolore quando vado di corpo ma come dicevo successivamente. Inoltre la parete anale è più chiusa e molto tesa, e le feci di conseguenza maggiormente sottili. Prendo regolarmente l'onligol. Cosa mi consiglia? è normale la mia situazione? in quanto dovrei tornare alla normalità? grazie mille e cordiali saluti. ps età 32 anni.

Gentile Signore,

quello che lei descrive non è un normale decorso dopo emorroidectomia, anche se questa è stata estesa e difficoltosa. Il dolore potrebbe essere dovuto alla presenza di ferite non cicatrizzate, ma è tipoco dell’insorgenza della ragade anale, così come la sensazione di ano ristretto potrebbe essere legato ad una contrattura sfinteriale di difesa al dolore durante l’evacuazione. Una visita colonproctolgoica di controllo completata con la videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per comprendere la causa della sua sofferenza e quindi instaurare un corretto percorso di terapia.

Buongiorno. Mi sono operato di emorroidi interne di III grado con metodo Longo. Non ho avuto sanguinamenti e riesco ad evacuare con dolori accettabili e, tuttavia ho sempre avuto un forte bruciore della parte esterna generato da una nuova emorroide esterna che prima non c'era. questo dolore, molto forte e continuo, si ripercuote anche sulla vescica impedendomi di urinare. Il dottore mi ha detto che questa nuova emorroide si riassorbirà da sola, ma da tecnico che sono credo che se un tessuto sia snervato non potrà mai tornare come prima. Sono molto preoccupato perché non posso neanche sedermi. Secondo lei può riassorbirsi? Nel caso affermativo, in quanto tempo? Grazie

Caro Signore,

anche in questo caso vale quanto affermo sul metodo Longo: questo metodo non cura le emorroidi. Questa affermazione è validata anche dalla sua storia clinica. Quello che racconta è solo l’esito di un intervento che non ha curato la sua patologia, che a breve si è ripresentata. Riguardo il suo riassorbimento posso solo dirle che dovrà seguire una adeguata terapia farmacologica per la cura delle emorroidi, che varia a seconda se vi sia o meno trombosi e flogosi.

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