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Domande e Risposte: Prurito anale

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Gentile Dottore da un po' di tempo avverto un prurito anale, molto discontinuo, le premetto che ho una prostatite ed allo stesso tempo sto facendo da 2 mesi anche esercizi per rilassare e tonificare il p.pelvico, anche se l'origine della prostatite non mi è chiara! Detto ciò il prurito anale è sia interno che esterno e soprattutto discontinuo, nel senso che capita 4/5 giorni ogni 2 settimane (almeno per ora l'andamento è questo). Detto ciò, al passaggio di feci dure non accade quasi mai nulla, nel senso che non brucia quasi mai, invece quando vi è il passaggio di feci più morbide ed "accaldate" che tale prurito si crea ed anche successivamente! Le premetto che la mia alimentazione è sanissima, senza piccanti e superalcolici e con alimentazione che prevede l'uso discreto di fibre e verdure, e che per alleviare tale prurito a devo lavarmi spessissimo. Se Le può interessare l'andrologo ha constatato che non ho varicocele. In ultima battuta quando tale prurito è maggiore, maggiori sono i sintomi della prostatite.

Caro Signor Nicola,
l’origine del prurito anale riconosce diverse cause che andrebbero ben investigate per poter giungere ad una adeguata terapia. Sia i disturbi della defecazione che patologie ano-rettali possono essere la causa del prurito e non ultimo i disturbi del pavimento pelvico. Dalle sue parole credo che queste cause possono essere ben individuate nella sua storia clinica e solo una accurata visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale possono svelare alcuni dubbi e suggerire un adeguato percorso di terapia

Sono uno studente universitario... ventenne! da un paio di anni, da quando ho iniziato la mia avventura universitaria lontano da casa mi hanno diagnosticato una PSORIASI. Inizialmente si era concentrata sulla nuca, ma (forse perchè non diagnosticata per tempo) dopo qualche mese è passata ai gomiti! A questo punto dopo un consulto medico di un Dottore nonchè mio professore sono venuto a conoscenza della patologia e mi sono stati prescritte 2 schiume cutanee: BETTAMOUSE (BETAMETASONE VALERATO 100g) e (KETOMOUSSE) con l'applicazione di queste per 2 settimane ad intervalli prescritti ho risolto il problema alla nuca e lo risolvo ogni volta che la PSORIASI mi torna ai gomiti! ora arriviamo alla sua specializzazzione: con l'andar via del sintomo alla nuca mi si è presentato un sintomo simile alla cute esterna dell'ano! per un periodo di tempo non ho collegato le 2 cose e stupidamente ho trascurato la cosa pensando che andasse via in breve tempo! però cosi non è stato. questa irritazione forma molto velocemente la crosta che io altrettanto velocemente in impulsi di ira mi gratto. in più ho notato che nel momento in cui defeco, e mi sforzo (troppo) perdo sangue... il quale esce a spruzzi,concomitanti con le mie spinte! ( IL SANGUE NON ESCE DALL'IRRITAZIONE CHE HO SULLA PELLE ATTORNO ALL'ANO. NE SONO CONVINTO. CREDO INVECE ESCA DA UN'ALTRA LESIONE CHE SI STOVA PROPRIO ALL'ENTRATA DELL ANO,LA QUALE NEL MOMENTO IN CUI MI SFORZO SI DILATA E DATO CHE NON è RIMARGINATA,SPRUZZA SANGUE) ho pensato si potesse trattare di una lacerazione più importante e mi sono limitato per un periodo dallo "sforzarmi" e ho comprato un detergente specifico : (SOLUZIONE H) Il problema del sangue l'ho risolto(credo stupidamente di averlo risolto) in questo modo... invece il problema della "presunta irritazione" è rimasto. Almeno fino a qualche giorno fa,quando mi è venuto in mente che si potesse trattare di psoriasi anche alla cute dell'ano. cosi senza consulti medici ho applicato una volta al giorno per qulche giorno la schiuma cutanea "BETTAMUOSSE" Il risultato è stato che da quanche giorno non si formano più le croste(forse perchè mi sto astenendo dal grattarle via) ma sento ancora un forte prurito e al tatto sento che la pelle non si è normalizzata del tutto... in più si nota un rossore lì dove prima c'era la parte interessata . tutto questo per che chiederle se il mio intervento assolutamente di iniziativa personale ha qualcosa di sensato oppure sono uno stupido... in più mi devo preoccupare per le fuoriuscite di sangue che occasionalmente noto? oppure una crema cicatrizzante o qualcosa del genere può aiutarmi senza bisogno di analisi più accurate? poò la PSORIASI sfogare sulla cute del retto?? gentile dott. Nicastro io la ringrazio se è riuscito ad arrivare alla fine dell'email senza cestinarla prima e le sarei veramente grato se Lei mi rispondesse chiarendomi qualcosa! cordiali saluti.

Caro Gianfranco, come vedi non ho cestinato la tua email. Non è mia abitudine non arrivare fino in fondo alle cose! Ebbene, certo la psoriasi può avere una localizzazione anale in quanto l’ano, anche nel suo interno, è rivestito da cute ( a differenza del retto che non può quindi essere colpito da psoriasi). Per tale motivo tutte le patologie cutanee possono coinvolgere l’ano. Comunque, per prudenza dovresti eseguire una visita specialistica per una diagnosi di certezza e per meglio definire l’origine del sanguinamento. Questo perchè, anche se hai descritto bene il tuo quadro, il dubbio deve sempre governare il nostro sapere ed è meglio avere la certezza della diagnosi. Prurito e sangue sono sintomi comuni, avendo tu sviluppato una psoriasi questa può avere anche una localizzazione anale e deve essere trattata come tutte le altre lesioni cutanee ma questo consiglio è meglio averlo dopo una visita medica. Cari saluti ed Auguri

Gentile dott. Nicastro, ho trovato il suo sito tramite la navigazione del sito internet medicitalia.it. ho letto numerosi suoi consigli dati a utenti che hanno un problema simile al mio. oggi, 02/01/07, ho provato a scrivere a quel sito, ma non è stato possibile in quanto la capienza era già pienamente usufruita. Le scrivo per esporle il mio problema: ho 35 anni, da qualche tempo (un mese, un mese e mezzo) ho un leggero prurito all'ano che mi porta a grattare questa zona, soprattutto una volta defecato e pulito con carta igienica. in genere il prurito passa una volta sciacquata la zona con acqua e sapone (bidè o doccia). un mese fa, forse a causa di stress e stanchezza (questo me lo dica lei se influisce) dovuta soprattutto a lavoro impegnativo e alla nascita di mia figlia, con relativa diminuzione di ore di sonno, defecando ho visto che l'acqua del wc era rossa. la carta igienica era poi tutta sporca di rosso. il rosso era un rosso vivo, acceso. da allora, il prurito continua ma lieve, e il sangue non si è più riproposto. in questi giorni ho fatto un pò di ricerca su internet per capire se il sangue nelle feci fosse sintomo di qualcosa di grave e ho riscontrato che potrebbe essere anche sintomo di un tumore al colon. sono un pò in apprensione perchè ho ricevuto una telefonata di una persona che ha lavorato per anni con me in BOSNIA ERZEGOVINA (io ho lavorato lì per un anno e mezzo tra il 99 e il 2000) e mi ha detto di avere un cancro al colon e pensa sia dovuto all'uranio impoverito. cosa devo pensare? mi devo allarmare? altri disturbi non ne ho notati, vado in bagno correttamente, il colore delle urine è chiaro, non perdo peso, non sono inappetente, anzi (sotto natale ho mangiato parecchio). chiedo scusa per il disturbo, ma il fatto di avere una responsabilità enorme nei confronti di una piccola vita appena nata, mi rende un pò più apprensivo. ringraziandola per l'attenzione resto in attesa di sue. cordiali saluti Vittorio

Egregio Sig. Vittorio,
la sua paura per l’uranio impoverito può essere reale per tanti altri motivi ma non per il prurito anale e la perdita di sangue. Questi possono essere sintomi molto comuni a diverse patologie ma nella meggioranza dei casi può trattrsi di una ragade anale o di un prolasso emorroidario. Dalla sua lettera non si capisce se esistono delle tumefazioni (protuberanza) all’orificio anale o se avverte dolore o fastidi durante la defecazione per questo la mia risposta è limitata. Le consiglio comunque di sottoposrsi ad una visita proctologica completata con la videoproctoscopia digitale im modo da definire la patologia e fare diagnosi differenziale con altre che più la preoccupano.
Auguri per un 2007 di salute e filicità estesi a tutta la famiglia

Purtroppo mi trovo di nuovo a descrivere ad un esperto il mio problema, che ormai è diventato un circolo vizioso, del quale purtroppo non conosco le cause; questo sarebbe anche comprensibile dato che io non sono un dottore, ma la cosa peggiore è che fino ad ora nessun proctologo o dermatologo è riuscitoad aiutarmi.Spero che abbia la pazienza di leggere fino in fondo.Circa 5 anni fa, quando ancora abitavo in Germania, ho cominciato ad avere dei fastidiall'ano durante e dopo la defecazione, dei bruciori per essere precisi. Pensai che fossero emorroidi, ma a quel tempo non sapevo ci fosserodegli specialisti per questo problema e così trascurai per alcuni mesi la cosa.Naturalmente il fastidio aumentava e dopo la defecazione dovevo sempre più sfregare con la carta igienica per pulirmi bene e la pelle ne risentì.Iniziai a consultare poi il primo proctologo, il quale affrontò la cosa in modostandard per emorroidi di I grado, cioè con iniezioni di anti sclerosante ( spero chein italiano sia giusto questo nome ). Il beneficio durava però solo pochi giorni epoi ricominciava a bruciare. Tornai ancora un paio di volte ma la cosa si ripeteva.Mi diceva anche di usare delle creme, ma anche queste non miglioravano la situazione.Decisi allora di consultare un secondo proctologo con lo stesso risultato.Per farla breve dopo essere stato da diversi proctologi anche per diverse sedute,il risultato era sempre quello di ricevere creme, anti sclerosanti e un paio mi hannofatto anche delle legature. Il beneficio è stato sempre temporaneo.La cosa che lamentavo a questo punto era sempre un bruciore all'orifizio e sullepareti esterne adiacenti sopratutto una grossa umidità che mi accompagnavaquasi di continuo ( la cui intensità era legata anche agli stati emozionali ) e che mi creavasempre grossi disagi nelle relazioni interpersonali (lavoro e privato).Fra le creme usate ( veramente di tutti i tipi ), ve ne erano alcune a base di cortisone. Alcune volte, dato che queste erano le uniche a darmi un certo sollievo, devoammettere di averne abusato, per cui credo che oltre al problema interno, che alla fine a detta degli ultimi proctologi consultati, era risolto, si sia creato ed aggravato continuamente anche il problema legato alla pelle di quella zona.Fra creme, pulizia esagerata, sudorazione continua ecc, la pelle ha perso totalmente la sua resistenza ed elasticità e penso che a questo sia dovuta anche l'eccessiva sudorazione. A detta dell'ultimo proctologo avevo più che altro un eczema latente, difficile da curare. Questo non è però mai stato ipotizzato da nessuno di quelli precedenti che hanno sempre sostenuto, a mioavviso superficialmente, che a livello di emorroidi era tutto in ordine, mi liquidavano dicendodi non sapere cosa farci e senza nemmeno pensare che poteva essere legato anche alla pelle ormai rovinata. Su consiglio dell'ultimo proctologo in Germania e anche di un paio di dermatologi in Italia, ho usato a lungo ( ed uso ancora ) delle creme allo zinco e anche all'ozono, ma il problema persiste e a volte l'unico rimedio è l'uso ( anche solo per un paio di giorni ) della crema Decoderm Tri (acquistata nell'ultima visita in Germania ) a base di cortisone, la quale mi toglie il bruciore e la secchezza della pelle, anche se poi ricomincia tutto da capo.Dato che da quasi 1 anno le mie feci sono sempre molto liquide, le ho anche fatte analizzare ( testate chimicamente e fisicamente e ai parassiti ), senza però riscontrare niente di particolare. Da molto tempo presto anche molta attenzione alla pulizia, nel senso che non strofino con la carta, sciacquo con acqua e asciugo con un panno di cotone senza strofinare. La pelle è un po' migliorata, nel senso che l'umidità non è più esagerata come prima, ma nonostante questo rimane in molte situazioni presente. Al momento quindi i fastidi principali sono il bruciore di una pelle continuamente infiammata ( eczema? ) sopratutto all'orifizio e zone adiacenti, sudorazione e umidità, a volte sensazione di gonfiore sempre nella zona dell'orifizio, continua sensazione di pressione ( credo che il muscolo sia continuamente in tensione ed irrigidito ).Non so più cosa pensare, se sia una cosa ancora legata alle emorroidi ( dato che sopratutto nella posizione seduta aumenta questa pressione, il bruciore ed anche l'umidità ), se sia una questione dermatologica ( data l'estrema sensibilità della pelle, il bruciore e anche l'umidità generata ), se sia un problema psicologico ( dato il continuo stress che ha accompagnato fin dall'inizio tutta la vicenda anche per motivi diversi, e dato la continua tensione alla quale sono sottoposto e che mi fa anche dormire male da anni e che forse spiega l'irrigidimento costante del muscolo anale), o se in fine sia un insieme di tutte queste cose che nel corso degli anni ha finito per mischiarsi in un circolo vizioso. Tutto questo crea naturalmente altri problemi anche di carattere psicologico, che fino ad ora ho tenuto, almeno apparentemente, sotto controllo dato il mio carattere forte ed estroverso, ma che comunque in fondo mi impediscono ad esempio di praticare attività sportive o di affrontare serenamente situazioni lavorative o di relazioni sociali. Da persona logica, non mi posso spiegare come non si possa risalire, affrontando la cosa metodicamente, alla vera causa o ad una diagnosi precisa dei miei disturbi. Altrettanto non mi posso spiegare come gli specialisti fino ad ora incontrati non si siano impegnati ( anche per orgoglio personale ) a indagare e a risolvere un problema forse non del tutto standard, ma anche per la loro esperienza di sicuro interessante. In poche parole vorrei arrivare a trovare uno specialista che mi aiuti seriamente a risolvere il mio problema e che non si limiti a chiedere i soliti 100 o 150€ dedicandomi solo 5 minuti e ripetendomi sempre gli stessi consigli standard. Concludendo, dopo aver visitato il Suo sito, ho avuto l'impressione che Lei consideri il Suo lavoro molto più di una semplice attività lavorativa, ma sia anche molto impegnato a ricercare continuamente per approfondire le sue conoscenze ed abbia quindi lo spirito giusto per indagare anche questa cosa che mi affligge da troppi anni. Vorrei quindi sapere nell'ordine: 1- cosa ne pensa di quanto descritto fino ad ora 2- se sarebbe disposto a prendere seriamente in esame il mio problema ed aiutarmi quindi a risolverlo 3- se Lei visita anche in altre zone d'Italia ( dato che io sono di Rimini, ma sarei comunque disposto anche a venire a Roma ) 4- come posso contattarla per prenotare una visita ( magari anche un contatto telefonico preventivo ) 5- quali esami potrei intanto fare per arrivare preparato e con il maggior numero di informazioni utili possibili 6- i tempi di attesa per una visita ( al momento sono libero da impegni, poi diventerebbe più complicato dato che non si trova proprio dietro all’angolo ) e a quanto ammonta il suo onorario. La ringrazio in anticipo per la Sua pazienza dimostrata nell'arrivare in fondo alla mia e-mail e mi scuso se a volte ho usato una terminologia scorretta dal punto di vista medico ( la maggior parte del problema l'ho affrontato in Germania, per cui non conosco i termini in Italiano ).

Caro Sig. Marco,
la sua non è una storia unica o rara ma molto simile a quella di persone che per anni hanno sofferto e continuano a soffrire di patologie anali diverse. Lei mi chiede di aiutarla ed io sono disposto a farlo, non per sfida ma per dovere professionale visto che, molti anni fa, ho giurato davanti a testimoni di comportarmi in questo modo. Nonostante la lunghezza della sua lettera non vi è un solo dato relativo ad eventuali accertamenti effettuati, solo una scarna risposta verso un esame delle feci. Accettare di prendere in considerazione il suo caso prevede anche che io la sottoponga ad ulteriori accertamenti, ma questi dovranno essere decisi dopo una prima visita. Se è disposto a viaggiare potrà raggiungermi a Roma (bellissima ed ospitale città) e per l’appuntamento dovrà rivolgersi alla mia segretaria.

gentilissimo dottore la ringrazio anticipatamente per la sua risposta al mio quesito....volevo approfittarne per approfondire meglio il mio problema...tutta parte all'incirca due mesi fà...il mio medico mi prescrisse delle supposte di mictasone perchè urinavo spesso...dopo averne messe un paio mi compare un prurito anale con bruciore...e lieve arrosamento attorno all'ano...faccio subito un tampone esterno vicino all'ano dal quale mi esce:colonie di candida antibiogramma sensibile alla nistatina miconazolo e econazolo...inizio subito una cura con sporanox ma son costretto a sospenderla perchè mi portava forti mal di testa..intraprendo dunque una cura con mikostatin sospensione orale che per fortuna non mi porta effetti collaterali ma neanche grandi giovamenti...insieme a tale cura faccio uso anche di daktarin polvere e crema nella zona....dopo 15 giorni il rossore scompare quasi ma poi ricompare dopo qualche giorno sempre dopo aver defecato...si aggiungono poi due nuovi fastidi che si presentano solo dopo la defecazione e cioè bruciore nella prima parte del retto(cioè la avverto più vicino all'ano e un dolore alla punta del pene),quindi ogni volta che vado in bagno son dolori....mi ha visitato un dermatologo il quale afferma che esternamente non vede candida...ma internamente(cioè nel retto ) come faccio a capire se c'è la candida???basta la rettoscopia per scoprire tutto (compresa una eventuale candida interna?o mi può dare anche altri esami da fare(avevo sentito parlare anche di un esame del sangue contro la candida ma non sò il nome)e poi perchè questo dolore alla punta del pene dopo aver defecato???dottore mi aiuti la prego non sò più che fare!!!la ringrazio anticipatamente e in attesa di una sua risposta porgo cordiali saluti!!!!Carmine 29 anni da Napoli

Caro Carmine,
la videoproctoscopia digitale con eventuale biopsia potrebbe derimere ogni dubbio diagnostico.

Buonasera Dott. Nicastro. Ho 38 anni e le scrivo per un problema insopportabile che mi affligge ormai da 2 mesi abbondanti e che non accenna a passare. Dopo una brutta influenza mi è cominciato un prurito/bruciore anale tremendo. Ero tutta irritata sia nell'ano che nella zona perianale. Sono stata da un proctologo che mi ha fatto ano e rettoscopia e mi ha diagnosticato una dermatite di presumibile natura micotica (candida). Siccome questo bruciore/prurito si estendeva anche alla zona genitale sono stata anche dal ginecologo che , dopo, aver fatto il tampone, mi ha riscontrato una candida. Curata la candida, la dermatite perianale è molto diminuita ma il prurito e bruciore all'ano sono rimasti; la maggior parte delle volte il tutto si scatena dopo che vado di corpo (non ho emorroidi ne ragadi, infatti non ho dolore al momento dell'evacuazione, solo un leggero bruciorino). Il medico mi ha fatto fare tutta una serie di esami del sangue:emocromo, ves, fibrinogeno,elettroforesi delle sieroproteine, protidogramma, funzionalità epatica, test hiv ed epatite BC , esame colturale feci, parassiti e sangue occulto...tutto negativo, esami perfetti. Non le sto poi ad elencare tutte le pomate e cose varie (antistaminici, Daflon 500 ecc. ) che ho assunto in questi 2 mesi di ”passione”! Dimenticavo di dirle che mi ha visto anche un dermatologo e anche lui concordava con la dermatite da candida. Ho rifatto anche il test e la candida ora non risulta più. Sempre più disperata dal prurito/bruciore siamo arrivati a fare una colonscopia; tutto negativo tanto che il medico che l'ha eseguita non ha ritenuto opportuno fare la biopsia . A questo punto non so...cosa pensa che io debba ancora fare ?? Sono alquanto depressa perchè è un fastidio veramente invalidante. Alle volte è un bruciore tremendo che mi si diffonde anche all'area genitale e alle natiche, a volte è un prurito insopportabile per il quale mi scorticherei. Adesso l'area perianale sembra a posto ma ho notato fra le pieghe dell'ano zone rosse e irritate . Non so ...quale consiglio può darmi? Sono disposta a tutto.Grazie mille per l'attenzione che vorrà prestarmi, attendo una sua cortese risposta.

Cara Sig.ra Alida,
il prurito anale cronico è veramentre un sintomo invalidante e rappresenta una vera e propria sfida per lo specialista. Sono convinto che le sono stati già dati i canonici consigli sull’igiene, sulla dieta, sul vestiario ecc., così come avrà gia usato terapie locali a base di ogni sorta di sostanza (cortisone, antistaminici, anestetici, antibiotici ecc.). Per tale motivo e per mia esperienza il prurito anale “deve” riconoscere una causa che va individuata con pazienza e tenacia. Per fare questo è necessario visitare il paziente, osservarlo, se necessario eseguire pochi e semplici accertamenti di routine per un proctologo ma che richiede una struttura complessa. Solo dopo è possibile darle una risposta. Resto a sua disposizione e se vorrà potrà contattarmi al numero mobile personale.Cari saluti

gentile dottore, mi rivolgo a lei dopo che la mia è diventta una vera e propria odissea.nel dicembre 2004 sono stata operata presso l'ospedale … di roma per un prolasso rettale totale. intervento ad addome aperto con resezione del sigma e inserimento di una retina di contenimento. da allora il mio percorso è stata una discesa verso l'inferno. ho cominciato a soffrire di defecazione ostruita, avevo lo stimolo ma non riuscivo a liberarmi completamente, in ogni caso avevo sempre bisogno di grandi sforzi e di premere sull'addome ripetutamente fino ad avvertire quello che io definisco "il cedimento". poi sono passata alle cure dirette del dottor Longo che ha detto che l'intevento era stato sbagliato e il mio intestino si era "attorcigliato". nel 2006 (settembre) mi ha operatoi con tecnica starr. ma non ho tratto alcun giovamento dall'intevento!!anzi, adesso noto proprio un impedimento tra il colon e la defecazione finale, è come se ci fosse una strozzatura. la cosa è andata via via peggiorando dall'intervento ad oggi. adesso avverto fortissimi dolori, bisogno di andare in bagno, ma senza clistere di acqua calda non riesco a fare niente, e questo mi succade abncge quando le mie feci sono liquide (lo avverto a livello dell'addome). sento liquido che si agita, dolore, bisogno di evacuare ma all'atto pratuco non ci riesco, è come se rimanesse incastrato in qulache parte del mio intestino. lo stesso mi è successo ultimamente durante un viaggio: per 3 giorni nonostante i dolori intensissimi dovevo sforzarmi anche per tirare fuori solo aria. poi sono rientrata e ho fatto un clistere. posso andare avavtni così?per di più il ginecologo ha notato che il mio colon è sfatto e ingrossato e batte sull'ovaio. non ho le mestruazioni da quando mi hanno operato nel 2004, a parte casi sporadici (diciamo che ho avuto circa 8 cicli dal 2004 ad oggi).ho 28 anni. la situazione non migliora qualunque cosa mangi, va verso il peggioramento e ho davvero paura...

Cara Signora Ida,
la sua storia è veramente sfortunata. L’intervento effettuato può dare delle complicanze tipo l’inginocchiamento del colon sulla protesi di contenimento, ma questa supposizione va confermata con delle indagini radiologiche (clisma opaco, colonscopia virtuale). Quello che mi sembra strano è che se il Dott. Longo le ha diagnosticato questa evenienza non vedo come potesse superarale con l’intervento di STARR. Oltretutto la sua giovane età avrebbe imposto degli approfondimenti proprio sul “cedimento” che lei riferisce. Presumo, forse sbagliando, che se lei non li ha riferiti questi accertamenti non sono stati eseguiti. La sua giovane età impone una riavalutazione clinica per meglio comprendere cosa possa essere accaduto, quali sono state le modificazioni anatomiche e come poterle superare. Quello che poso dirle che lei forse non soffriva di defecazione ostruita (nel senso scientifico del termine) ma probabilmente vi era un impedimento a livello dell’anastomosi colo-rettale ed è quello che va studiato oltre che alla situazione reale del suo pavimento pelvico. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cari saluti

Gent.le Prof.re ho 36 anni e circa 10 anni fa sono stata operata di emorroidi (ereditate da mio padre) con metodo tradizionale. Dopodiche' per 10 anni sono stata benissimo anche se durante le evacuazioni le emorroidi uscivano fuori e dovevo rimetterle in sede manualmente ma per il resto nessun fastidio e potevo camnminare o stare in piedi per tutta la giornata normalmente. Circa 2 mesi fa in seguito all'inizio di una dieta (nel 2005 ero arrivata a pesare 100 kg, poi ero scesa da sola a 85 e adesso mi ero affidata a una dietologa e ne peso 80) ho avuto 2 episodi di sanguinamento e bruciori, il sanguinamento con le Daflon è subito cessato ma il gonfiore interno che avvertivo è restato per oltre un mese, pensando che fossero infiammate le emorroidi interne sono andata dal proctologo che mi ha riscontrato un prolasso mucoso compensatorio dell'emorroidectomia e lieve rettocele, mi ha detto che al momento non sono operabile in quanto non ho difficolta' nell'evacuare dandomi una dietaad alto residuo, consigliandomi di accovacciarmi, di non ponzare e di rivederci per controllo fra due anni. Il mio problema attuale e un fastidioso gonfiore interno che delle volte mi da l' impressione anche di non poter emettere aria e che per istinto mi fa serrare le natiche involontariamente con il risultato di sentirmi tutta contratta dalla pancia in giu. E' come se avessi sempre le emorroidi gonfie dentro e quando piu' sto in piedi piu' la cosa peggiora. Sono passati ormai 20 giorni dalla visita pero' le mie condizioni rimangono allo stato in cui ho deciso di andare dal proctologo. L'ho richiamato ma mi ha detto che i miei sintomi sono trascurabili e ci dovevamo comunque rivedere fra 2 anni. Questo fastidio mi invalida la vita perche' non riesco a stare a lungo in piedi, da seduta avverto comunque il gonfiore e cio' non mi fa vivere visto che tutto il giorno lavoro in negozio e il problema ovviamente è sempre con me ogni secondo della giornata. Sinceramente pensare di viverei prossimi anni in questo modo mi terrorizza....Le chiedo se lei potrebbe aiutarmi ad inquadrare meglio il problema perche' non essendo operabile, ai giorni nostri mi sembra comunque terribile tirare avanti in queste condizioni.. Io e mio marito viviamo unicamente del nostro lavoro, ma sono comunque disposta a chiudere negozio e venire da lei per farmi visitare se ritiene di poter prendere a cuore il problema ed aiutare una persona che in 2 mesi ha visto, in virtu' di questo, la sua vita cambiare ed in pratica non ci sta piu' a capire niente. Mi scuso per essermi dilungata e aspetto con ansia sua notizie. Cordiali Saluti.

Cara Signora Daniela,
la sua storia non è comune. Il prolasso mucoso può essere anche determinato dal suo dimagrimento ma non mi è chiara la diagnosi (ha fatto anche una rettoscopia?). Il mio consiglio è di sottoporsi ad una visita specialistica con videoproctoscopia digitale per meglio definire la diagnosi e quindi
stabilire un adeguato iter terapeutico. Posso dirle che anche se non vi è indicazione alla chirurgia esistono altre terapie che possono migliorare i suoi sintomi ma è necessario preliminarmente fare diagnosi. Cari saluti

Egregio dottore vorrei farle una domanda, sintetizzo, mia madre ha subito un intervento per prolasso del colon il 12 settembre 2007, da quel momento non riesce più a trattenere le feci. Inizialmente pensavamo che dovesse seguire la cura e fosse normale questa evacuazione frequente, adesso vorrei un suo parere in merito, il medico che ha operato mia madre dice che le serviranno 7 mesi prima che torni tutto normale, se una normalità puo' esserci.Il problema è che mia madre ha un forte dolore quando evacua ed evita di mangiare sono preoccupata per questo vorrei un altro parere medico. Grazie

Cara Signora Patrizia,
cerco di comprendere quanto mi ha scritto. Sua madre è stata sottoposta ad intervento per prolasso del retto non del colon. Anche perchè il prolasso del colon non esiste. Le chiedo maggiori delucidazioni sul tipo di intervento subito (per via addominale, per via anale con stappler o meno) e
se ha fatto accertamenti sulla continenza prima dell’intervento. L’incontinenza fecale può essere trattata anche con la rieducazione funzionale degli sfinteri, ma ho necessità di maggiori informazioni.
cari saluti

Egregio Professore, ho 44 anni, da circa due mesi, soffro di violenti attacchi di prurito all'ano e successivamente a picole pedire di muco che comportano disagio e a volte anche fastidio poichè la persona si sente bagnata e con l'impressione che si macchino i pantaloni.Questi problemi, sono nati a seguito di un'abbondante consumazione di uva che una notte ha provocato una forte diarrea e da quel momento sono iniziati i miei problemi. Ho fatto una visita gastroenterologa, e il medico mi ha assegnato dei fermenti lattici, sembrava quasi tutto risolto, ma dopo tre - quattro giorni il problema si è ripresentato.Ora aspetto l'esito degli esami delle feci. Ah dimenticavo, a volte noto un gonfiore nel pancreas e le feci sembrano divenute di colore giallo-verdi chiare, a volte mi accorgo nel water come se avessi defecato piccole parti di segatura o formaggio grattugiato.Spero in una sua risposta.Grazie per l'attenzione.Distinti saluti.

Caro Singor Michele,
innanzitutto bisognerebbe stabilire una diagnosi. I problemi rilevati possono essere derivati da tante cause che bisognerebbe approfondire. Innanzitutto aspetti l’esito degli esami in corso e solo dopo è possibile stabilire altri approfondimenti diagnostici e eventuali terapie.
Cari saluti

Egregio Dottore, La disturbo purtroppo ancora una volta.Qualche giorno fà Le avevo rappresentato il mio problema, inerente ad un forte prurito anale e con delle perdine di sostanza liquida che ascigatasi sembrava segatura.Lei mi ha consigliato di aspettare l’esito delle analisi delle Feci.In questo momento ho ricevuto l’esito: Esame Parassitologico NEGATIVO; FECI sangue occulto ASSENTE; COPROCOLTURA Negativa. I campioni sono stati prelevati per tre volte.Purtroppo il solito problema mi si ripete, ho notato però che inizia piano piano dopo aver defecato e man mano aumenta, fino al punto di grattarmi o a volte evito, ma poco dopo comincia a fuoriuscire questa piccola perdita, di liquido giallo che asciugandosi sembra avere delle piccole scaglie di segatura.Ho continuato con i fermenti lattici, ma nulla.Ogni tanto ho del gonfiore sul lato sx credo sia il pancreas e di solito mi viene quando inizia il prurito.Le aggiungo che ho notato qualche emorroide e quando stringo l’ano mi aumenta il prurito come se avessi qualche spilla all’interno. Ora Dottore il mio medico di famiglia mi ha detto forse ho un infezione interna, un’altro mio amico Dottore generico mi ha detto che forse sono diventato celiaco o allergico a qualche alimento, ma nessuno mi ha dato qualche medicina per risolvere questo problema.A questo punto sono nelle sue mani.Distinti saluti e mi scusi se l’ho disturbata ancora una volta.Grazie.Un saluto dalla Sicilia (Trapani).-

Caro Signor Michele,
una visita specialistico colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per definire meglio la diagnosi e stabilire un percorso di terapia

Gentile dottore, da circa 15 gg avverto un prurito anale costante, non legato alla defecazione e negli ultimi 2 o 3 giorni questo prurito si è esteso anche alla zona genitale...devo pensare che siano collegate le due cose?dovrei farmi visitare da un ginecologo, proctologo, dermatologo?

Cara Signora Silvia,
il proctologo è lo specialista adatto per la discriminazione diagnostica del suo prurito anale. Sarà lo stesso specialista che le darà gli utili consigli terapeutici.
Cari saluti

Egregio Dott. Nicastro, Le chiedo cortesemente un suo consiglio in meritoal fatto che da alcuni giorni, dopo aver defecato abbondantemente e con vari dolori, ho riscontrato del sangue nelle feci. Poi per tutto il giorno e anche la notte ho accusato dolori intensi al canale anale, accompagnato da prurito e difficoltà anche a sedermi. Tempo addietro, avevo riscontrato del sangue nelle feci ma senza alcun dolore. Può essere utile la idrocolonterapia? Grazie e cordiali saluti. Cristina

Cara Signora Cristina,

la mio parere la idrocolonterapia è del tutto inutile soprattutto nel suo caso. Da quanto descrive, i sintomi possono far sospettar e la presenza di una ragade anale. Le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Egregio Dottore é da molti anni che convivo con un fastidiosissimo e maledettissimo prurito anale che si divulga anche nella zona genitale e nell'inguine, ho fatto diversi tipi di esami dalle feci al sangue perfino circa due anni fa dopo una visita da un proctologo che impressionatosi dal gonfiore dell'ano ( dovuto dal grattare) mi sottopose ad una biopsia che ringraziando Dio diede esito negativo. Purtroppo non so più cosa fare vado avanti con creme cortisoniche ( flubason) senza alcunché risolvere il problema . Le chiedo per favore di aiutarmi a trovare una soluzione al mio problema . Nel ringraziarLa anticipatamente Le invio cordiali saluti.

Caro Signor Luca,

il prurito è un sintomo causato da diverse patologie (sistemiche, dell’ano, del colon e dell’apparato digerente). La terapia corretta del prurito non è solo locale, certo la crema al cortisone rimuove o allevia il sintomo, ma non cura la causa che è necessario ricercare. Il mio consiglio è di consultare un colonproctologo che con una attenta visita, completata anche con una visdeoproctoscopia digitale o almeno, con un altro esame endoscopico di base, possa comprendere la causa del sintomo e consigliare un adeguato percorso di terapia.

Gent.mo Dottore ringraziandola anticipatamente per la sua risposta al mio quesito, le descrivo il mio problema che mi affligge da 8 mesi. Al mattino dopo aver defecato e subito dopo durante il bidet, sento un enorme prurito anale che si manifesta anche alla sera,il quale mi costringe a grattarmi sino a causare delle lesioni con tracce di sangue sulla carta igienica. La cosa strana è che durante il giorno è quasi totalamente assente. Guardando le feci non riscontro traccia di sangue, così come non sento nessun ingrossamento della zona anale e non ho nessun altro fastidio di regolarità intestinale.Grazie e cordiali saluti

Caro Signore,

le cause del prurito anale sono molte.  Possono essere cause locali (dermatite, infezioni della cute), coliche (malattie infiammatorie e funzionali del colon, parassitosi e infezioni), anali (ragade, emorroidi ecc.). Nel suo caso, l’insorgenza del prurito a seguito della defecazione, non aiuta a discriminare una causa specifica. Il mio cosniglio è di sottoposri a visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Buonasera professore, scusi il disturbo, mi chiamo Luca ed ho 28 anni. Da un paio di settimane ho un forte e fastidioso prurito anale, specialemente nelle ore serali e notturne. Nella zona dell'ano sento anche 'pezzettini' di pelle, che non so se siano emorroidi ma comunque non mi creano dolore, solo prurito. Raramente (giusto 2 o 3 volte) dopo avere defecato sulla carta igienica ho intravisto un pò di sangue. Cosa può essere secondo lei? Il prurito a volte è davvero forte! Grazie!

Caro Signor Luca,

il prurito anale è un sintomo che può dipendere da diverse cause, sia intestinali che anali. Nel suo caso la presenza di queste escrescenze a livello anale meritano un approfondimento diagnostico per comprendere la loro origine (emorroidi, marische, altro) e se siano queste la causa del prurito. Consulti il medico di fiducia o uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

gentile dottore,mi chiamo francesco e ho 32 anni,il mio problema è che mi sento un leggero bruciore all'ano e spesso me lo sento bagnato da un liquido...poi ho notato che ci sono un paio di piccoli pezzetti di carne fuoriusciti...cosa può essere?la ringrazio anticipatamente del suo tempo

Caro Signor Francesco,

è difficile poter rispondere alla sua domanda, anche perché le notizie sono scarne e insufficienti. Le Consiglio di consultare il suo Medico Curante che visitandola potrà anche comprendere la natura delle due lesioni che lei descrive sull’ano.

Tre anni fa ho subito una sfinterotomia per duplice ragade con anoplastica. Sono passati i dolori tipici della ragade , ma e' rimasto il prurito anale, perianale che dopo e' diventato anche vaginale Ho eseguito anoscopia e varie visite proctologiche che hanno escluso ragadi, emorroidi, fistole e diverse visite dermatologiche che non hanno riscontrato niente di rilevante.ho effettuato esame delle feci, patch test allergici, breath test per intolleranza al lattosio e nichel test, non e' emerso nulla. Ho assunto vermicidi ed antibiotici nel sospetto di infezioni batteriche o parassitarie, ma nessun risultato. Da ultimo,poiche' ho sofferto di fequenti vaginiti da candida mi e' stato prescritto un ciclo di cura con sporanox compresse 1 settimana al mese per sei mesi, ma dopo circa due mesi la candida e' tornata. Ho eseguito anche tampone rettale positivo per candida species. Potrebbe indicare una micosi anale ? Come deve esssere curata? Da segnalare anche, che, a seguito di due episodi di sanguinamnteo rettale per forte ipertono sfinterico, ho eseguito rettoscopia, da cui risulta una lieve flogosi dei due centimetri terminali del canale anale con accentuazione poteriore ed anteriore. A seguito di cio' ho fatto cura con pentacol gel rettale , ma senza risultato perché il prurito continua. Ho eseguito anche manometria da cui risulta lieve ipertono asimmetrico. Mi e' stata consigliata anche una ecografia transanale. Puo' essere utile e che cosa potrebbe evidenziare? La prego di darmi un suo parere perche' sono veramente scoraggiata dopo anni di esami, visite, farmaci e spese inutili.

Cara Signora Stefania,

il prurito anale riconosce diverse cause. Quelle più frequenti sono dovute a patologie del colon che non sempre sono di origine infettiva o parassitologica. Riconoscere la causa del prurito è fondamentale per una adeguata terapia e la negatività degli esami eseguiti possono far sospettare proprio una causa funzionale del colon quale la presenza del colon irritabile. Una visita colonproctologica potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.

Gentile Dottore, mio padre che ha 84 anni , sarà sottoposto fra alcuni giorni ad un intervento chirurgico a causa di una diverticolite acuta, che purtroppo dura ormai da mesi. I medici che all'inizio avevano probabilmente pensato che gli antibiotici e la dieta fossero sufficienti, oggi non lo pensano più e hanno deciso di intervenire con l'intervento chirurgico e una colostomia definitiva. Ho letto che spesso invece , per questo tipo di malattia, la colostomia è temporanea e dopo qualche mese, si effettua un secondo intervento chirurgico , in cui il medico ricollega la parte ormai guarita e elimina lo stoma. Così mi chiedo , come mai nel suo caso questo non sia possibile ? Noi abitiamo in una piccola città ed io sono preoccupata perchè temo che l'ospedale in cui mio padre è ricoverato, non sia sufficientemente specializzato per questo tipo di intervento. La ringrazio infinitamente se vorrà darmi qualche informazione . Mi rendo perfettamente conto che non potendo vedere nè il paziente, nè le analisi cliniche, tale cosa sia piuttosto difficile, ma qualsiasi informazione mi sarà comunque e sicuramente di aiuto per poter capire un po' di piu' la situazione . Grazie ancora.

Cara Signora Paola,

la malattia diverticolare, se non risponde positivamente alla terapia medica e dietetica, impone il trattamento chirurgico che consiste nella asportazione del colon colpito dalla patologia. Tranne che non esistano condizioni gravi che controindicano una immediata canalizzazione, non vedo il motivo per instaurare una colostomia definitiva.

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