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Domande e Risposte: Cisti e fistole sacrococcige

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Salve dottore, Sono Luca di 29 anni. Un paio di settimane fa ho cominciato ad avvertire un dolore nella zona sacrale, credevo fosse un semplice ma grande brufolo,anche perché il dolore era molto simile. Comunque per sicurezza il giorno dopo reco dal mio medico curante che conferma la mia diagnosi. Un mio amico che era stato sottoposto ad un intervento di fistola sacro coccigea mi suggerisce di sentire un'altro medico che smentisce la diagnosi del medico curante. Dopo l'uscita di molto pus misto a sangue l'accesso si è sgonfiato ma ho notato che in fondo sono comparsi due minuscoli fori. Ormai credo proprio che sia una fistola, ma è normale che io non avverta più nessun dolore e ne abbia più espulsioni di pus? Inoltre mi hanno parlato di un chirurgo che opera a laser e senza asportare, mi posso fidare di questo metodo? Come capisco di chi fidarmi? La ringrazio e confido nel suo aiuto.

Caro Luca,

l’ascesso nasce dalla presenza di un sinus pilonidale o cisti, posto sul coccige. Quando l’ascesso si svuota del suo contenuto di pus i sintomi (dolore, febbre, tumefazione) regrediscono e può residuare una fistola, caratterizzata dalla presenza di uno o più orifizi sulla cute della regione sacrale. La fistola mette in comunicazione il sinus con l’esterno, permettendo la fuoriuscita di eventuale materiale secreto dal sinus stesso.  La cura della cisti  sacrococcigea o sinus pilonidale, prevede l’asportazione del tessuto malato e soprattutto della cisti. Sono descritte varie tecniche dalle mininvasive, alla tecnica aperta a quella chiusa e la scelta dell’intervento è fatta dal chirurgo che lei sceglie per farsi curare.

Gent. mo dott, Ho trovato un chirurgo della mia zona che opera con "metodo chiuso" la cisti pilonidale. Questo metodo, ovviamente togliendo tutto il sinus, garantisce la stessa efficacia nel tempo che il metodo aperto (x via delle possibili recidive) - La notte, se mi vengono applicati i punti, posso dormire a pancia in giu? - invece di sedermi, durante quel periodo, posso stare "seduta- quasi sdraiata sui fianchi" o creerebbe disagi al drenaggio interno che mi verra' applicato?

Cara Signora Daniela,

la differenza tra tecnica aperta e quella chiusa nella chirurgia della cisti sacrococcigea è determinata da un differente recupero e decorso post operatorio. la tecnica aperta prevede tempi di guarigione sicuramente più lunghi e medicazioni dolorose. Con la tecnica chiusa la guarigione della ferita avviene in tempi rapidi (10/12 giorni), considerando la regione anatomica difficile, anche se un adeguato riposo, non stare troppo seduti e magari stare sdraiati sul fianco, fino alla totale asportazione dei punti ed evitare traumi (sedute rapide e violente,  andare in bici o in moto, fare sport, stare seduti al caldo ecc.) è un suggerimento prudente per almeno trenta giorni dopo l’intervento.

Buon pomeriggio, ho una fistola (non ricordo come l'hanno definita) con sbocco tra l'ano e l'ingresso della vagina. Non ho dolori, arrossamenti o disturbi di alcun genere. L'unico fastidio è rappresentato dallo spurgo costante. Tutti mi consigliano l'intervento chirurgico ma sono diffidente anche in virtù del fatto che le probabiltà di ricidiva sono molto alte. Conosc persone che hanno subito l'intervento più di 3/4 volte senza risolvere il problema. Ho sentito parlare della tecnica mini invasiva ma dubito che in Calabria esista un centro dove si pratichi. Può darmi un consiglio riguardo il da farsi e qualche dritta sul centro più vicino? La ringrazio e porgo cordiali saluti.

Cara Signora Teresa,

probabilmente si tratta di un fistola retto-vaginale, cioè una comunicazione infetta tra il retto e la vagina. Questa condizione porta a continue perdite di feci all’interno della vagina con conseguenti infezioni vaginali. L’intervento chirurgico, se ben condotto, porta alla chiusura di questa comunicazione. Esistono tecniche mininvasive, con apposizione di un plug di colla biologica che consente la chiusura della fistola senza traumi eccessivi della regione anatomica. Come per tutti gli interventi per fistole che coinvolgono la regione anorettale, la recidiva è sempre possibile ma non certa.

Buongiorno, ho avuto una cisti pinolidale nel 2004, a 18 anni, oggi dopo 10 anni si ripresenta. Sono un maschio peloso (moltissimo in quella zona) e nessuno mi aveva detto di tenere rasata l'area nel futuro per evitare una recidiva. L'ho scoperto autonomamente su internet. La prima volta sono stato ricucito e la cosa mi è andata bene, decorso piu breve, poche complicazioni (perdite, vestiti macchiati, etc) insomma, lo stare due mesi fermo è stato semplice da affrontare piuttosto che la pratica della seconda intenzione che leggo in giro sia dolorosa e molto piu lunga da affrontare. Vorrei però sapere, essendo io una caso eccezionale come peluria sul corpo, cosa consiglierebbe per evitare future recidive? Ho letto che con la seconda intenzione le recidive scendono dal 50% al 6%, ma questo anche in individui pelosissimi? Grazie del suo tempo.

Caro Signor Luca,

la recidiva del sinus o cisti pilonidale dipende principalmente dalla non asportazione della patologia. Questa condizione può avvenire sia con la tecnica aperta (frequente) che con la tecnica chiusa. Nel suo caso si può dedurre che la recidiva sia  legata più alla migrazione di un sinus all’interno della zona operata ed è per questo che è consigliabile una attenta o anche definitiva (mediante laser) depilazione della regione operata. Una ecografia della regione sacrococcigea potrebbe essere utile per identificare e localizzare la presenza del sinus in modo da poter stabilire se è possibile effettuare un intervento mininvasivo.

Egregio Dottore volevo porre il mio problemi in quanto vorrei trovare una soluzione al mio problema.Sono stata operata il 5 settembre di fistola sacro coccigea.Questa fistola toccava quasi il midollo osseo,infatti,l'operazione consisteva nel raschiare la zona fino all'osso.Sono stati dati 2 punti all'interno per accellerare i tempi di guarigione.La ferita poi è stata lasciata del tutto aperta per evitare recidive.Dopo l'operazione per circa 2 mesi e mezzo la ferita è stata medicata giornalmente.Al giorno d'oggi la ferita è molto più chiusa ma purtroppo un piccolo punto della ferita è rimasto aperto e abbastanza profondo.È normale dopo 2 mesi e mezzo?Esistono rimedi per accelerare i tempi di guarigione?

Cara Signora Martina,

la fistola sacra coccigea origina da una cisti o sinus pilonidale, che nella maggior parte dei casi è localizzata in prossimità o a contatto con le vertebre coccigee. Per questo l’intervento chirurgico consiste di asportare la fistola e il tessuto circostante fino a livello delle vertebre coccigee. Purtroppo quando si esegue la tecnica aperte le medicazioni sono molto lunghe e la guarigione è lenta. Possono persistere difetti di cicatrizzazione e in questi casi è possibile eseguire medicazioni avanzate per stimolare i tessuti a ccatrizzare.

Buonasera,chiedo gentilmente se esiste un metodo meno doloroso per eseguire le medicazioni di una ciste pilonidale plurifistolizzata alla cute ,(operato senza punti) ossia oltre all'antidolorifico non è possibile eseguire un'anestesia locale o usare dell'anestetico tipo emla per far sì che si senta meno il dolore?? Chiedevo inoltre non bisogna assumere un antibiotico post operatorio? Ringrazio e porgo distinti saluti.

Cara Signora Marica,

il dolore dipende anche dalla delicatezza con cui si eseguono le medicazioni. Inoltre, essendo medicazioni frequenti, non tutte le volte è consigliato eseguire o somministrare anestetici locali. Se la ferita è pulita e non  presenta infezioni non è necessario somministrare antibiotici, che possono essere usati anche localmente al momento della medicazione.

Salve Dottore,il mio fidanzato l'8 Settembre 2014 si è sottoposto per la prima volta in vita sua ad un intervento Fistole sacro-coccige.La ferita era profonda 7-8 cm e lunga quasi 10 cm,il Chirurgo gli ha messo solo qualche punto interno di quelli solubili e la ferita era sempre aperta con un tampone interno e garza sterile all'esterno,chiuso tutto con un cerotto grande.La convalescenza è stata di due mesi e le medicazioni avvenivano in giorni alterni tutto in un ambulatorio.non ci sono stati ne fastidi o complicazioni post intervento.A distanza di quasi 4 mesi dall'intervento,la ferita si è cicatrizzata quasi del tutto,dico quasi perché ce sempre stata una piccola parte della cicatrice che è sempre rimasta un Po aperta e lo è tutt oggi nonostante il resto si è cicatrizzato completamente.Teniamo la zona della cicatrice sempre pulita e spesso gli depilo quella zona in modo tenerla ancora più pulita.Secondo voi ci dovremmo preoccupare dato che ce una piccola parte che non è ancora chiusa del tutto? La ringrazio in anticipo per la vostra risposta

Cara Signora,

dopo un intervento per fistola sacrococcigea è frequente osservare difetti nella cicatrizzazione della ferita. In questi casi bisognerebbe valutare la possibilità di effettuare medicazioni avanzate (più moderne) che utilizzano sostanze che favoriscono la cicatrizzazione. Se nonostante questo la ferita continua a non cicatrizzare potrebbe essere utile un approfondimento diagnostico e sottoporsi ad una ecografia della regione per comprendere se esistono cause che non permettono la guarigione completa della ferita.

Salve! 17 giorni fa mi sn sottoposto ad un'operazione per fistola sacro-coccigea (dall'ecografia emersero 3 ascessi). È stato utilizzata la tecnica chiusa e mi sn stati applicati 8 punti! Tutto sembrerebbe andato per il verso giusto, ho tolto i punti, riacquisito man mano sensibilità alla parte operata e riesco a fare quasi tutto senza avvertire dolori interni o bruciori vari come prima di operarmi. Questo mi solleva, ma riscontro cmq una problematica che non mi lascia tranquillo : non riesco a sedermi , avverto un gonfiore all'altezza del occige, come se avessi una "pallina" (mi perdoni il termine , è x cercare di rendere il senso) .. E x altro avevo lo stesso tipo di fastidio prima di operarmi! Cosa potrebbe essere? Devo preoccuparmi? Il chirurgo dice che mi farà un'ecografia a un mese dall'intervento, conviene richiedere un appuntamento prima o tutto questo è normale?! La ringrazio anticipatamente

Caro Signor Piero,

credo che il chirurgo alla visita di controllo abbia potuto stabilire il buon esisto dell’intervento e che la sua decisione, saggia, di una ecografia ad un mese dall’intervento serva più a tranquillizzare il paziente che ad avere una verifica sull’esito dell’intervento. Il postoperatorio nella chirurgia della fistola sacrococcigea è contornato da sintomi più o meno importanti che possono durare fino ad oltre un mese dall’atto operatorio e sono legati al trauma chirurgico, alla particolare regione del corpo che è continuamente sollecitata, alla cicatrizzazione. Per sua tranquillità, la presenza o la persistenza di un ascesso avrebbe provocato la perdita di pus dalla ferita già dai primi giorni dopo l’intervento.

 

Egregio dottore Operato di fistole già per 3 volte e ora siamo alla quarta... Prima volta sacro coccigea, operato, con il metodo dei punti, dopo 4 mesi, ascesso anale... 2 anni fa, fistola anale, oggi, mi accorgo di avere un ennesima fistole anale.. Son davvero distrutto, ho la soglia del dolore veramente bassa, e non so se riesco a sopportare di nuovo questo calvario... Mi sa dire cosa posso fare? Non riesco mai a risolvere il problema, sto andando in depressione nonostante i 21 anni di eta'... La rimgrazio anticipatamente della risposta

La fistola sacro coccigea non può essere confusa con una fistola perianale, tranne che non ci sia un errore nella diagnosi iniziale. Comprendo la sua situazione anche psicologica ma bisogna anche considerare che la fistola perianale ha una alta incidenza di recidiva soprattutto se l’intervento non è preceduto da una accurata e attenta discriminazione diagnostica. Soprattutto in caso di recidiva sarebbe utile eseguire una ecografia endoanale o una RMN per studiare il tragitto della fistola e le sue diramazioni e in base all’esito di questi esami programmare un iter chirurgico volto alla risoluzione della patologia.

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