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Gentile dottore, sono una ragazza di 23 anni che dall'età di 12/13 soffre di stipsi. Aggiungo che a 16 anni mi ammalai di anoressia nervosa per una perdita affettiva importante. Questo fino ai 20 anni con passaggio in bulimia (talvolta con ricadute mensili). Studio economia ( prima veterinaria ma dovetti sospendere per problemi familiari) e lavoro. Ho una vita molto attiva con molti sogni ma vivo un inferno. Mi hanno diagnosticato rettocele di 3,5 mm, prolasso ed emorroidi di 2 grado (colonscopia e defecografia ). Dall'età di 18 anni uso esopral 20 mg x reflusso gastroesofageo da incompetenza cardiale. Premetto che la bulimia è iniziata dopo per la facilità con cui potevo indurre il vomito. Per l'evacuazione devo correre 5/10 ' sul tappeto dopo pranzo e cena e mezz ora/ 40' mattina e pomeriggio. I miei cari, il medico ecc ritengono il mio comportamento psicologico ma io facevo altri sport (equitazione) che con il movimento del cavallo mi creavano tremendi mal di pancia poiché avevo un'evacuazione incompleta. Oggettivamente so di non essere anoressica ( anche se faccio una vita sana, sono in cura da una biologa nutrizionista e TRE PSICOLOGI HANNO DICHIARATO L INUTILITA DI CONTINUARE UNA TERAPIA). Vorreo solo correre per la passione fi farlo. Sono tre giorni che non posso correre per una tendinite e accidenti a parte i dolori, continuo ad avere scariche di dissenteria (perché ovviamente non riesco a svuotarmi) . Vorrei tornare a VIVERE. Non riesco ad avere rapporti sessuali perché ho dolore e la vita sociale è veramente brutta. . Sono costretta a stare fra la gente tutto il giorno (e mi piace) ma tra meteorismo e dolori sono sempre nervosa e stanca. Non faccio viaggi perché non è bello stare con il mal di pancia in viaggio. Mi creda non sono pazza voglio solo stare bene. Ho iniziato a 10/22 anni a utilizzare le dita per defecare poiché mi rendevo conto che dovevo svuotarmi ancora. Iscusi per il poema ma le chiedo se nella mia zona (Bergamo) ci sia qualcuno chypratica la riabilitazione. Trovo che sia un medico molto in gamba. Che non vuole guadagnare sulle operazioni. Appena avrò tempo tra esami universitari e lavoro leggerò il suo libro. Ultima domanda:secondo lei tornerò a fare una vita completamente normale? ! Grazie in anticipo per la risposta Elena

Cara Signora Elena,

sinceramente si, credo che lei possa raggiungere e avere una vita normale. Nelle giovani donne che hanno sofferto di disturbi della alimentazione e soprattutto di anoressia, con conseguente perdita di peso, è frequente che si instauri anche una disfunzione del pavimento pelvico con prolasso e rettocele e anche un perineo discendente. Queste condizioni possono portare anche a disturbi urinari e sessuali. In questi casi proporre un intervento chirurgico, a mio parere, è sbagliato e la migliore terapia è una adeguata riabilitazione del pavimento pelvico. Altra disfunzione che si può associare è la sindrome del colon irritabile, con dolori, gonfiori, alvo alterno (stipsi e diarrea), meteorismo. Il colon irritabile trova la causa principale anche negli stati di ansia e stress emotivi e fisici. Questa disfunzione del colon è curabile con una adeguata alimentazione e la somministrazione di alcuni fitoterapici o farmaci. Purtroppo non conosco la realtà sanitaria della città in cui vive e non posso esserle di aiuto. Comunque, se lo ritenesse opportuno potrà rivolgersi al Centro Medico Monterosa di Milano dove ho creato una sezione di riabilitazione del pavimento pelvico e dove, sotto la mia diretta responsabilità, personale sanitario formato, esegue la riabilitazione su mia indicazione. Resto a sua disposizione.

Gentile dottore,sono stata operata con un metodo simile al thd con DearteriZazione,in seguito a problemi di stomaco causati da antidolorifici mi e fuoriuscita una palla molto dolorosa, vorrei capire come faccio a farla sgonfiare, andrà via? Mi hanno detto di fare punture di voltaren..attendo risposta grazie di cuore.

Cara Signora,

se ha una tumefazione (palla) sull’ano, probabilmente si tratta di una emorroide. La terapia con il voltaren può avere effetto sui sintomi dolorosi ma non sulla patoogia emorroidale che andrebbe trattata diversamente. consulti il suo curante per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Salve Dottore. Ho sempre sofferto di emorroidi. Le crisi erano comunque gestibili con terapia farmacologica e topica. Un anno fa ho avuto una trombo flebite anale. Consultato uno specialista di conoscenza di mio marito , un proctologo, mi veniva diagnosticato un prolasso del retto e consigliato un intervento risolutivo. E passato un anno da quella visita e io l intervento non l'ho effettuato ma , pochi giorni fa, all improvviso ho avuto un altra crisi emorroidaria che, di notte, mi ha costretto a precipitarmi al pronto soccorso , dove un medico di ha effettuato un manovra di reinserimento in sede delle emorroidi. Il dolore acuto e' svanito anche se permane una piccolissima emorroide molto fastidiosa. Al momento non seguo nessuna terapia se non di carattere topico , con pomate, e lassativi per ammorbidire le feci.Son ritornata dallo stesso specialista, molto disponibile, e la soluzione chirurgica mi si è di nuovo prospettata come l'unica alternativa possibile. Il metodo usato da codesto specialista e il metodo di Longo. Da stamane scorro le pagine web alla ricerca di notizie più dettagliate sul metodo e sono terrorizzata...Credo di aver capito che Lei non e un sostenitore di tale metodologia. Quindi vengo alla domanda . Quali altri metodi la scienza oggi mette a disposizione per interventi risolutivi di emorroidi? E Lei quali di questi ritiene piu efficace? Grazie mille.

Cara Signora Gianna,

a mio parere la cosiddetta tecnica di Longo non è certamente un intervento risolutivo ed è gravato da complicanze tali e gravi che non ne giustificano l’applicazione per la cura delle emorroidi. A parte questa preliminare considerazione, esitono diverse tecniche che possono curare le emorroidi ma queste possono essere utilizzate una volta fatta una corretta diagnosi della patologia, soprattutto in relazione al grado. Nella mia esperienza, l’intervento che garantisce il miglior risultato è l’emorroidectomia che, se condotta lege artis, non prevede dolore post-operatorio, è radicale, ha una bassa incidenza di complicazioni. A suo sfavore depongono tempi più lunghi di ripresa per le normali attività quotidiane rispetto ad esempio ad una nuova scelta terapeutica, quale la dearterializzazione dei plessi emorroidali, con o meno associata proctopessi. Questa tecnica ormai è abbastanza consolidata, tanto che in alcuni centri come quello che io dirigo, si riesce a condurla anche senza l’ausilio de doppler.  Questa comunque non può esere considerata una tecnica definitiva o radicale in quanto i plessi emorroidali non sono asportati e quindi se non sono rimosse, nel postoperatorio, le cause che hanno condotto alla patologia emorroidale, questa nel tempo potrebbe riaffacciarsi, anche se con un minor grado di gravità. L’assenza del dolore postoperatorio, la scarsa presenza di complicanze e la rapida rispresa delle normali attività quotidiane ne fanno la tecnica di prima scelta, a mio parere, nella cura delle emorroidi di seondo e terzo grado.

Buongiorno, sono al quinto mese di gravidanza, e, da pochi giorni, mi è comparsa una emorroide dovuta ad episodi di stitichezza. Volevo sapere se in questi casi è comunque consigliabile effettuare una visita o se è invece preferibile rimandarla al post parto. Grazie, Adele.

Cara Signora Adele,

non vedo perché debba aspettare e continuare a soffrire. Può benissimo essere sottoposta a visita proctologica per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia considerando anche il suo stato attuale.

SAlve Dott.re io sono stata operata di fistola perianale otto anni fa mentre aspettavo la mia seconda bambina. È possibile che da qualche giorno avverto un leggero fastidio alla pressione dopo aver fatto degli esercizi a terra per es. Addominali e altri nei quali andavo su e giù e tornavo a terra premendo la parte? Spero di essere stata chiara. Come capisco invece se il problema dovesse essere importante come otto anni fa? Sto male solo al pensiero ! Grazie Alessandra

Cara Signora Alessandra,

è difficile dire se si tratta di una recidiva di fistola perianale. Il dolore potrebbe dipendere anche da una compressione sulla parte soprattutto durante gli sforzi fisici. Per tranquillità consulti il curante o uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Dottore Nicastro, buonasera cercherò di essere conciso:operato 2 mesi e mezzo fa di fistola anale intersfinterica, con la messa a piatto.Vorrei sapere quanto tempo ci vuole affinchè ci sia la completa guarigione?Ho fatto tutte le visite col chirurgo che mi ha operato, il quale asserisce che l''operazione è riuscita e che sono guarito.Allora mi chiedo perchè a intervalli regolari di circa 2 settimane, la cicatrice si infiamma, si riapre e attraverso un foro spurga prima liquido rosa e poi gocce di sangue?in quei momenti mi sale anche un po'' di febbre 37.Ho rifatto una eco anale3D e si evidenzia ancora una rimanenza ascessuale con tramite fistoloso.il medico che mi ha fatto l''esame, è stato molto disponibile e preciso mi ha prescritto 3 pomate da applicare2 volte al dì,(pentacol 500, antolin, metronidazolo) nel tentativo di far assorbire completamente l''infiammazione.Se ciò non dovesse accadere, nuovo intervento.Ora sono letteralmente disperato, perchè l''intervento è stato dolorosissimo.Nel caso non si risolve, si può tentare un intervento meno invasivo e risolutivo come la vaaft o filac? O adesso è troppo tardi e non si può più adoperare questa tecnica?Potrebbe anche riassorbirsi l''infiammazione?Può succedere che la fistola ci metta tempo a guarire e che la guarigione duri anche 3 mesi dopo una fistulotomia con messa a piatto?O ormai sono candidato a rioperarmi e devo rassegnarmi?grazie

Caro Signor Giuliano,

la cicatrizzazione può avvenire anche in tempi tardivi e cioè anche dopo 3 mesi. Ma si parla della cicatrizzazione totale, se invece permane un orifizio da cui fuoriesce mattinale sieroso e corpuscolato, allora bisogna pensare alla persistenza della fistola. Se questa ipotesi è vera non c’è dubbio che lei debba affrontare un intervento che può essere eseguito con tecniche mininvasive o anche con il posizionamento di un plug di fibrina. Sarebbe comunque utile continuare ad eseguire medicazioni locali del tramite fistoloso.

salve, vorrei chiederle, essendomi operata 2 sett.fa di emorroidi adesso ho una marisca d fuori molto dolorosa, cosa posso fare?è NORMALE?

Cara Signora Sara

Potrebbe essere un edema post operatorio del margine anale, ma quale tecnica chirurgica è stata utilizzata per la cura della patologia emorroidaria? Riguardo la terapia mi dispiace non poterla aiutare in quanto non è, a mio parere, etico prescrivere terapie per via virtuale e su pazienti virtuali e, soprattutto, senza avere alcuna notizia clinica diretta della persona sofferente. Le consiglio di rivolgersi al chirurgo curante per una corretta diagnosi e terapia.

Egregio Dottor Nicastro, io sono una donna di 57 anni dopo vari interventi anali ho uno sfintere gracile plastica, muscolo ipotonico assente, che soffro di incontinenza anale, la cute è sempre arrossata, nonostante mi lavi sovente è delicata come quella dei bambini: potrei sottopormi a breve ad un intervento protesine anali con il tessuto infiammnato? la ringrazio vivamente attendo sua risposta anche su facebook. Grazie mille saluti

Cara Signora, mi sembra di capire che lei soffriva di incontinenza fecale la cui cura è consistita nella ricostruzione degli sfinteri con il muscolo gracile (gracile plastica). Nonostante questo intervento persiste l’incontinenza fecale e le è stato proposto un nuovo intervento con l’impianto di sostanze che creano un cuscinetto intorno al canale anale.  Questo tipo di intervento potrebbe essere eseguito anche in presenza di dermatite perianale, ma se il problema è dovuta alla presenza del muscolo gracile ipotonico a mio parere potrebbe curare l’incontinenza con una riabilitazione mediante elettrostimolazione e biofeedback e, solo se questa porti ad un parziale beneficio o fallisse, procedere con un nuovo intervento chirurgico.

Gentile Dott.Nicastro,il 10 dicembre 2013 sono stata operata di prolasso rettale, emorroidi di 3°grado e asportazione di marische con il metodo Longo. A distanza di un mese soffro di dolori lancinanti all'evacuazione che continuano per ore. Il chirurgo al controllo ha detto che va tutto bene, probabilmente c'è un granuloma. POSSIBILE CHE NON CI SIA NULLA PER ALLEVIARE IL DOLORE? MI HA DETTO DI PAZIENTARE MA NON NE POSSO PIU'. GRAZIE PER UNA SUA RISPOSTA

Cara Signora,

la sua storia non è differente da quella di tante altre persone che hanno subito questo tipo di intervento. Il dolore può essere controllato con la somministrazione di antidolorifici, ma è necessario comprenderne la causa e rimuoverla. Le consiglio una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Buongiorno Dottore,da 2 anni circa vedo sangue nelle feci,ho tolto da 10 giorni circa il latte perchè pensavo di essere intollerante,ma niente sempre sangue,e poi in diversi momenti della giornata senzazione di mancamento ma non svengo...Non voglio andare a fare nessun tipo di esame perchè quei pochi soldi che avevo li ho sprecati per sentirmi dire è stress o sintomi della pre menopausa...è vero??'non credo neanche nella chemio...troppe persone se ne sono andate ugualmente..dottore cosa faccio?'è veramente stress ,alla notte dormo poco Saluti Mirella e grazie di cuore

Cara Signora,

lo stress non può causare la perdita di sangue nelle feci. I Medici forse riferivano allo stress altri sintomi addominali che lei non ha menzionato nella sua richiesta. Credo che lei debba consultare uno specialista per comprendere la vera causa della perdita di sangue, che rappresenta sempre un sintomo importante, causare anemia e questo potrebbe spiegare il senso di debolezza da lei accusato.

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