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Nella cura della ragade anale ha una logica usare gel rettale a base di diosmina e in caso affermativo come va applicata e per quanto tempo?E' più utile dell'antrolin o si complementano oppure è più utile, anche per prevenire le recidive, l'antrolin crema rettale? Grazie per la risposta.

La ragade anale è una ferita cronica del canale anale. Può essere curata con diverse terapie locali o con la chirurgia. L’uso della diosmina è indicato nella patologia emorroidale. La terapia medica della ragade dipende dalla sua cronicità e deve essere prescritta dal medico che ha rilevato e diagnosticato la patologia, rimuovendone anche le cause come la stipsi o altri disturbi della defecazione.

Buongiorno professore,mi sono imbattuto casualmente nel suo sito, rimanendo colpito dall'accuratezza e dalla professionalità dei contenuti.Le pongo quindi, di seguito, il mio quesito: Ho 48 anni. sono alto 1.70, peso 65 kg (negli ultimi mesi ho perso 3-4 kg, ma credo a causa di attività sportiva) e da diverso tempo sto soffrendo di problemi legati all'intestino.Premetto di essere affetto da 5-6 anni da reflusso, di essere un soggetto emotivo ed ansioso e di essere sottoposto a costante stress (per motivi madico-familiari) da circa 10 anni.I sintomi sono i seguenti:- dolore non forte, più o meno fisso, sul lato sx del colon (fianco sinistro, a volte con percezione laterale)- il dolore, a seconda della posizione, si tramuta in una sensazione di "peso" costante- spesso ho la pancia gonfia, con frequente meteorismo e saltuari borborigmi- alla palpazione, avverto dolore nella parte terminale del colon (lato sx, zona appendice)- ho spesso la bocca amara o con sensazione "metallica"- ultimamente l'evacuazione avviene circa 2-3 volte al dì, con feci molli e maleodoranti, e sensazione di incompletezza- visivamente non ho mai riscontrato sangue, neanche sulla carta igienica. Le feci sono nastriformi ed hanno colorazione medio-chiara- da diverso tempo avverto sempre brividi di freddo, come provenissero dalla parte bassa della schiena, non riesco mai a scaldarmi- negli ultimi giorni la mia temperatura corporea è un pochino più alta del normale (36,7 - 37 *C), ma fino a pochi giorni fa scendevo a 35- Circa un anno fa ho avuto un episodio simile, ma con sintomi più leggeri e meno duraturi - Nello stesso periodo avevo anche avuto la Candida (orale) che ho curato con "Yalpac". Non ne ho mai verificato la presenza a livello intestinale.Oggi mi sono recato ad effettuare degli esami del sangue (emocromo, ves, pcr) e delle feci (ricerca sangue, sviluppo batterico, miceti ecc.), ma per i risultati, visto il periodo di festività, sarà necessario attendere.Visto tutto quello che si sente in giro, sono estremamente preoccupato, ma vorrei evitare di immergermi in facili autodiagnosi o, peggio, immergermi nelle informazioni incontrollate della rete.Per questo mi rivolgo a lei, richiedendole cortesemente un'opinione ed un consiglio sul da farsi.Chiaramente, la mia speranza è almeno quella di allontanare l'ipotesi di patologie maligne, Posso pensare ad una sindrome del colon irritabile?Complimentandomi nuovamente per la professionalità, la ringrazio anticipatamente.

Caro Signore,

i sintomi accusati e accuratamente descritti possono far sospettare la presenza di una sindrome del colon irritabile. Pur non sospettando alcuna malattia maligna, sarebbe opportuno comunque porre una diagnosi differenziale con altre patologie del colon quale quella diverticolare, il cui sospetto è dato dal rialzo febbrile e dalla sensazione di freddo e brividi, concomitanti ai disturbi intestinali. Sicuramente l’esito degli esami prescritti potrà essere utile ma, a mio parere, una accurata visita colonproctologica potrebbe essere utile per una migliore definizione diagnostica e per un corretto percorso di terapia.

Egr.Dottore,sono stato sottoposto ad intervento Milligan Morgan di emorroidi il 2 dicembre 2013. Ad oggi persiste indolensimento e difficolta' ad evacuare, con forti contrazioni di stimolo, che avviene solo con l'aiuto di clisma di glicerolo.E' normale?Quanto tempo durano questi sintomi?Grazie

Caro Signore, purtroppo non mi sembra un decorso regolare dopo 30 giorni dall’intervento. Consulti il chirurgo che visitandola potrà comprendere la causa dei suoi sintomi e indicare una adeguata terapia.

Mi è stato diagnosticato un prolasso mucoso rettale di terzo grado, responsabile dei bruciori che avverto nel canale ano-rettale. Qual è il tipo di intervento a cui debbo ricorrere? Grazie per la risposta

Caro Signore,

esistono varie tecniche chirurgiche per la correzione di un prolasso mucoso del retto. La scelta dell’intervento dipende innanzitutto dalla esperienza del chirurgo e dalla gravità del prolasso, nonché dai sintomi riferiti dal paziente.  Prima di far ricorso alla chirurgia sarebbe comunque necessario comprendere la causa del prolasso e  cercare di curarla, in questo modo si potrebbero evitare recidive e complicazioni.

Ho 64 anni, ho un prolasso rettale interno, il mio problema principale ho un bruciore perineale continuo, che mi rende una vita precaria, puo' essere il prolasso responsabile del disturbo? grazie

Caro Signore, non credo che i suoi sintomi possano essere legati al prolasso rettale interno. E’ probabile che i suoi sintomi dipendano da altre patologie che andrebbero ben individuate per una corretta terapia.

Quest'estate, in seguito ad uno stato emotivo intenso che mi ha portato a mangiare meno, sono dimagrita 3 kg in 15 giorni. Non ho più ripreso peso anche se mangio un po' di più, inoltre faccio attività fisica due volte la settimana (aerobica ).Talvolta riscontro sangue dopo defecazione sotto sforzo. Ho 61 anni ed ho fatto la colonscopia 2 anni fa. Mi sono stati diagnosticati dei diverticoli al sigma. Seguo una dieta evitando ciò che può farmi male, ma non sono molto scrupolosa. Inoltre assumo, ma non sono costante, pillole di Normix 7 gg. al mese e fermenti lattici. Le chiedo: è possibile che abbia un tumore anche se ho fatto la colonscopia che lo ha escluso?

Cara Signora, non posso dare una risposta alla sua domanda. Affermare o smentire se lei sia affetta o meno di un tumore al colon in base a quanto descritto nella sua email è impossibile, ma sono possibili alcune considerazioni cliniche non secondarie. Lei dovrebbe essere più costante nella cura della malattia diverticolare, nello stesso modo in cui segue l’attività fisica (assolutamente necessaria per mantenere un buon stato di salute, ma questa dipende anche dalla cura delle malattie esistenti). Il suo dimagrimento potrebbe dipendere dalla alimentazione e il non recupero del peso anche dalla attività sportiva che svolge.  Le perdite di sangue alla defecazione difficoltosa potrebbero dipendere da una patologia anale e la colonscopia eseguita due anni fa potrebbe considerarsi sufficiente ad escludere patologie tumorali, ma è necessario comunque ripeterla ogni 5 anni insieme alla annuale ricerca del sangue occulto nelle feci.

Nel mese di giugno 2013 mi è stato diagnosticato un tumore al colon classificato al terzo stadio, nel successivo mese di luglio ho subito l'asportazione del colon lasciandomi il retto e procedendo ad una ileostomia temporanea. La domanda è questa: quando nel prossimo mese di marzo 2014 mi toglieranno l'ileostomia, PUR AVENDO IL RETTO INTATTO, sarò incontinente fecale? se si, quali accorgimenti posso tenere per non essere schiavo del pannolone? Grazie per la cortese risposta e cordiali saluti.

Caro Signore,

perché pensare di essere incontinente? Se prima dell’intervento aveva un normale controllo degli sfinteri, non dovrebbe manifestarsi alcuna incontinenza, anche se nell’immediato post-operatorio possono verificarsi piccoli episodi di mancato controllo. Comunque, nella mia esperienza clinica, prima della ricanalizzazione (chiusura della ileostomia) eseguo ai miei pazienti una manometria anorettale, per valutare la funzionalità degli sfinteri anali e, se questi dimostrano segni di deficit, consiglio un breve ciclo di riabilitazione funzionale mediante elettrostimolazione e biofeedback.

Salve,la contatto riguardo un problema che riguarda il mio bimbo di 3 anni e mezzo. Soffre di stitichezza da quando e' piccolo ma la cosa che mi preoccupa di più e' che da 6 mesi quando le sue feci sono dure e caprine noto la presenza di sangue, sono stata da un suo collega che ha notato un prolassetto mi ha detto che ancora non sono vere e proprie emorroidi ma quando il bimbo si sforza lacera la mucosa. La terapia e' l'onligol e in effetti quando evacua ogni giorno il sangue non c'è ma se salta i due giorni le feci presentano sangue rosso. Vorrei un suo parere xche' questo sangue mi spaventa.cordiali saluti

Cara Signora,

nei bambini la stipsi non è una evenienza rara. Curare l’alimentazione, invogliarli a bere molta acqua e, se necessario, somministrare macrogol o fibre, aiutano a risolvere la stipsi. Il passaggio di feci dure può provocare lacerazioni dell’ano che provocano perdite ematiche che, come è logico, preoccupano i genitori.  Oltre a curare la stipsi è necessario curare anche queste ferite anali che spesso provocano dolore, innescando un meccanismo di difesa a sua volta causa di stipsi, o meglio il bambino, nonostante lo stimolo, evita di evacuare per non provare dolore.

Buonasera dott nicastro sono un ragazzo di 20 anni sono molto ansioso ed emotivo . Da quasi due anni ho un dolore al colon come un peso...ho fatto sia la colonoscopia che la gastro e non é risultato niente..secondo voi cosa potrebbe essere

Caro Francesco,

potrebbe trattarsi di una sindrome del colon irritabile. Consulti uno specialista colonproctologo che confermata la diagnosi con una accurata visita, potrà consigliare un adeguato percorso di terapia.

Egregio dott. NICASTRO .. Sono una donna di 52 anni ...Dieci anni fa mi fu asportato l utero x problema di fibroma e dopo 5 anni dall intervento cominciai ad avere fastidi al retto mi fu praticata una rettoscopia + visita rettale ma entrambi con esito negativo e dopo tante terapie tra cui clisteri e supposte riuscii a stare bn con il topster supposte e asacol supposte .Adesso dopo 5 anni mi e scomparso questo fastidio rettale ho fatto di nuovo visita rettale e rettoscopia . dalla rettoscopia mi hanno diagnosticato piccole emorroidi ma insignificante poi ho eeguito una defecografia e da questo esame e stato diagnosticato il mio problema . la diagnosi e questa...ESAME ESEGIUTO PREVIA CONTEMPORANEA OPACIZZAZIONE DELLE ANSE DIGIUNO-ILEALI DELLA VAGINA E DELL AMPOLLA RETTALE.BUONA LA DISTENSIBILITA'DELL AMPOLLA RETTALE.ASSENZA DI PERDITA INVOLONTARIA DI CONTRASTO NEL PASSAGGIO DAL CLINO ALL ORTOSTATISMO.BUONA LA FUNZIONALITA' DELLA FIONDA PUBO-RETTALE NELLA FASE DI CONTRAZIONE ,INCOMPLETO IL RILASCIAMENTO IN PONZAMENTO.SPINTA EVACUATIVA PARZIALMENTE EFFICACE CON VUOTAMENTO RAPIDO MA INCOMPLETO E FRAMMENTARIO PER INCOSTANTE RILASCIAMENTO DELLA FIONDA PUBO-RETTALE CUI CONCOMITA PICCOLO RETTOCELE POSTERIORE.PROGRESSIVA INTERPOSIZIONE DI ANSE ILEALI NELLO SPAZIO RETTO-VESCICALE CON PROGRESSIONE FINO ALLA VOLTA VAGINALE.ORIZZONTALIZZAZIONE DELL ASSE VAGINALE.CADUTA DEL PIANO PERIANALE.La prego cortesemente se e possibile di potermi aiutare e darmi un consiglio su cio' ke posso fare x allieviare questo fastidio . in attesa di una vostra risposta La ringrazio di cuore e vi porgo distinti saluti

Cara Signora,

i disturbi da lei accusati, potrebbero dipendere dalle alterazioni messe in evidenza dalla defeco grafia e principalmente dalla discesa del pavimento pelvico. A mio parere questi sintomi possono essere curati con una adeguato riabilitazione del pavimento pelvico mediante elettrostimolazione e biofeedback.

vorrei sapere cosa significa questa diagnosi dopo l'esame PET:area focale diamentata captazione moderata al livello del tracciante metabolico colon sinistro meritevole di valutazione endoscopica

Cara Signora,

la PET mette in evidenza una neoformazione a livello del colon che andrebbe valutata direttamente con una colonscopia. La PET solitamente è un esame utilizzato per svelare la presenza di lesioni tumorali secondarie, in questo caso pone dei dubbi e il medico propone un esame diretto per una conferma diagnostica.

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