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Buongiorno, vorrei porle due domande: 1- esame istologico colonscopia: lieve processo infiammatorio cronico in parte ad impronta granulocitaria. Eosinofila con discreta componente plasmacellulare in lembi di mucosa di grosso intestino con architettura ghiandolare conservata. Quadro morfologico aspecifico. Da questo referto si può attribuire la causa del disturbo a incontinenza fecale? 2- Chi soffre di incontinenza fecale con la sola emissione di gas crea una quantità di gas intestinali superiori alla norma? Perdita di gas continui in tutto l'arco della giornata? Quali ulteriori esami può consigliare? Grazie.

Cara Signora,

il quadro istologico depone per una infiammazione cronica aspecifica del colon, reperto che solitamente si associa alla presenza di un colon irritabile. Questa disfunzione del colon tra i suoi sintomi annovera il meteorismo, ovvero la eccessiva produzione di gas intestinale da fermentazione. Le cause dell’incontinenza fecale sono diverse e vano individuate con una attenta visita colonproctologica e, secondo la valutazione dello specialista, approfondite con degli esami volti anche alla valutazione della funzionalità degli sfinteri anali (manometria ano-rettale, ecografia endoanale con sonda rotante a 360°). Nel suo caso, la conferma della presenza del colon irritabile, impone una cura dello stesso volta anche alla diminuzione del meteorismo. In questo modo il sintomo di incontinenza ai gas può già regredire. Svelata la causa dell’incontinenza si può procedere inoltre a cure adeguate e percorsi terapeutici per la risoluzione del sintomo.

Salve dottore . Da 4 mesi soffro di ipertono anale, e' comparso insieme ad una ragade ché si e' cicatrizzata. Ho seguito la terapia prescritta dal mio proctologo antrolin ed diltan per 2 mesi. La ragade e' guarita ma e' sempre presente l ipertono che continua a crearmi fastidi . Come posso intervenire per guarire? Grazie.

Buongiorno Signor Massimo,

l’ipertono spesso è causato dalla presenza della ragade e non ne permette la guarigione. Lei afferma che persiste l’ipertono con la ragade che è guarita, ma non svela quali sintomi sono legati alla persistenza di quasta condizione. Inoltre l’uso prolungato del dilatatori anali avrebbe dovuto risolvere l’pertono, che regredisce con la cicatrizzazione della ragade. Questi purtroppo sono i miei dubbi sulla possibilità di una guarigione della lesione anale che andrebbe valutata correttamente con l’ausilio di una videoproctoscopia digital. La persistenza di un ipertono anale senza ragade andrebbe inoltre valutata con una manometria ano-rettale al fine di valutare una adeguata terapia. Resto a sua disposizione.

Ho subito una colonstomia,hanno fatto un Hartman,il retto ce l'ho temporaneamente chiuso.Portò la sacca come effettuo colonscopia?Grazie

Buongiorno Signora,

la colonscopia può essere effettuata agevolmente attraverso la colostomia.

Buongiorno Dottore, mi chiamo Nunzia ed ho 28 anni. Ho partorito due anni fa, parto naturale, indotto per la fretta di andare in ferie dai medici, e dopo manovre sulla pancia e ventosa più volte applicata mia hanno applicato con forcipe una episiotomia mediana. Da quel giorno il mio calvario. Gli sfinteri sono stati intaccati, interno ed esterno, dopo sei mesi di incontinenza di feci liquide e gas sono stata operata ad una fistola lungo il canale retto/vaginale con il laser. Altri 4 polipi tolti durante questo intervento, e mi è stata chiusa una sacca formatasi nell'ano, vicino allo sfintere esterno dove si depositava materiale fecale. Dopo tutto ciò da Natale scorso sono peggiorata da non poter uscire di casa, la ginnastica riabilitativa non offre risultati. O forse la svolgo male. Non contengo aria, mai, e alcuni giorni non ne soffro,altri per settimane intere. Ma realmente espello tanta aria rumorosissima che ormai mi costringe a vivere chiusa ed isolata. Altre volte non trattengo le feci molli e me le ritrovo sugli slip. Se ho lo stimolo di evacuare devo correre subito in bagno. Potrei chiederle un parere? Mi hanno consigliato un intervento chirurgico. Ma le probabilità di guarigione totale ci sono? Quali sono i rischi? Il decorso post-operatorio. Ed in più, in futuro sarò in grado di affrontare un parto naturale? Grazie anticipatamente per l'attenzione, e scusi il disturbo.

Buongiorno Signora Nunzia e mi scuso per la tardiva risposta.

Comprendo la gravità e la complessità della sua condizione clinica ed anche la sua speranza di poter risolvere in maniera veloce con una terapia chirurgica. Un intervento di sfinteroplastica comunque non è una passeggiata, soprattutto in un caso come il suo dove altri interventi sono stati eseguiti per correggere una complicazione post-partum. Il mio parere, a parte la valutazione clinica della gravità dell’incontinenza, è di valutare correttamente, attraverso una ecografia endoanale ed altri esami che possono essere consigliati al momento di una visita colonproctologica accurata, lo stato di compromissione degli sfinteri. Questo primo approccio è importante per valutare se la muscolatura potrebbe essere riparata direttamente o prendere in considerazione altri opzioni terapeutiche. Fondamentale è iniziare un percorso di terapia che inizialmente porti alla riduzione dell’incontinenza mediante una adeguata alimentazione, prendere in considerazione se vi è una indicazione ad una corretta riabilitazione degli sfinteri mediante l’elettrostimolazione e il biofeedback e se questa può essere utile per migliorare un  l’esito di un eventuale intervento chirurgico di riparazione sfinteriale. Solo dopo questi preliminari diagnostici e terapeutici è possibile poter rispondere alle sue lecite domande sul futuro.

Gentile dottore ho 45 anni e nel 2012 mi sono sottoposto a un intervento di prolasso mucosa del retto metodo longo che mi causava stitichezza,le cose sono migliorate per circa un anno per poi tornare come prima, negli ultimi anni ho dovuto ricorrere a clistere per andare al bagno,questo abuso di clistere casalinghi fatti con acqua e olio di vaselina può aver causato danni al mio intestino? Tipo diverticoli? Poi a seguito di una visita al pronto soccorso per dolore da corda colica il dottore ha detto che ho una stenosi e tenesmo dovuti all' intervento di resezione del prolasso.. mi ha consigliato oltre che con l'alimentazione dei dilatatori anali e in caso fallimentare un eventuale sfinterotomia parziale.. cosa mi può dire di questo intervento? Perché da quello che mi diceva il dottore se fatto in mani poco pratiche di questo tipo di intervento si può causare disastri.. capisce la mia preoccupazione sul chi affidarmi..volevo chiedere a lei come posso cercare un centro di eccellenza su questa metodica in caso l'intervento fosse l'ultima alternativa. La ringrazio molto per l'attenzione.

La sua storia non è rara e rappresenta una ulteriore prova di quanto questo tipo di intervento non solo non cura la patologia ma può essere gravato di complicazioni anche gravi. Prima di poter valutare un intervento per stenosi sarebbe necessario comprendere la gravità della stenosi e la sua localizzazione. Tranne che per errori di tecnica, la stenosi dopo intervento di Longo coinvolge il retto e non l’ano per cui una sfinterotomia parziale risulterebbe inutile. Non mi sembra opportuno prendere in considerazione un intervento senza una diagnosi corretta e, a mio parere, sarebbe necessaria una visita colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale al fine di una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia.

Buongiorno sono stata operata di emorroidi e una ragade ,con metodo Milligan Morgan ma purtroppo questo post operatorio mi sta sembrano davvero difficile. Premetto che dovevo fare solo la ragade e solo in sala operatoria ho detto al chirurgo che mi aveva visitato che avevo anche le emorroidi così lui ne ha asportata una anche se erano 2 a fuoriuscire ogni volta che andavo in bagno..ma riuscivo a farle rientrare con una pomata.Vengo al mio problema dopo 20 di sofferenza tra emorroidi e ragade finalmente decido di operarmi e anche in modo molto veloce il 26 ottobre faccio la preospedalizzazione e il 2 novembre vengo operata,da quel momento finiti l'effetto dell'anestesia ho iniziato ad avere dolori pazzeschi e hanno provato a farli passare con tutto in ospedale rimango li la notte e esco il giorno successivo.A casa dopo vari prodotti per evacuare riesco andare ad andare in bagno con sofferenza pazzesca dolori e sangue....in tutto ciò mi fuoriesce subito l'altra emorroide che era rimasta e da 10 giorni sento come una palla dietro, sto prendendo il triade h che ormai prendo da una vita ma non ho visto grandi risultati anche perché mi è accaduta un'altra cosa da circa 5 giorni e cioè appena mi entra qualcosa nello stomaco sento dei rumori pazzeschi inizia il mal di pancia, aria e il senso di evacuare .....ma escono solo piccoli pezzetti di feci morbide e quindi sto in continuazione in bagno e a lavarmi continuazione. Adesso vi chiedo è normale tutto ciò come post operatorio??è normale che fuoriesce l'emorroide rimasta non rientra e non posso ovviamente neanche toccarla???premetto che ho un'ernia iatale ma non ho mai fatto una colonscopia pensa che questi problemi siano dovuti ad altro?vi ringrazio anticipatamente e spero risolvere anticipo più presto una vita normale visto che da 10 giorni sto a letto! !

Buongiorno Signora,

quello che descrive non è un decorso “normale” dopo un intervento per emorroidi e ragade anale. Una prima considerazione è che non è usuale che il chirurgo che si appresta a eseguire un intervento per una patologia venga avvertito dalla persona sofferente che ha una seconda patologia, ovvero la diagnosi corretta doveva essere fatta prima dell’intervento in modo da programmare un iter terapeutico adeguato. Avendo difficoltà ad evacuare, la patologia emorroidale residua può subire un aggravamento, legato anche al trauma operatorio, ma dovrebbe regredire con il passare del tempo. Probabilmente i disturbi che avverte a livello addominale possono essere legate alla terapia farmacologica che sta seguendo. Vista la sua sofferenza le consiglio di ricontattare il chirurgo che ha eseguito l’intervento che potrà darle utili consigli e attenuare il suo stato di sofferenza.

Salve Prof. Nicastro,la contatto per avere un suo parere in merito al mio problema. In seguito ad un'ecografia endoanale si è scoperta la lesione degli sfinteri. L'intervento che mi è stato consigliato è una sfinteroplastica. Prima di andare avanti vorrei chiederle un consiglio . Vorrei sapere se entrano in gioco delle protesi o se si tratta solo di ricucire le parti lesionate. Quali di questi lei effettua o quali mi consiglierebbe? La ringrazio anticipatamente, saluti.

Buongiorno Signor Giuseppe,

innanzitutto sarebbe necessario comprendere la causa della rottura degli sfinteri e quanto questa sia estesa. In base a questi primi parametri è possibile decidere quale percorso di terapia intraprendere e in caso si dovesse prendere in considerazione un trattamento chirurgico quale sia la migliore tecnica da attuare. La sfinteroplastica  (ricostruzione della continuità degli sfinteri mediante punti di sutura) è sicuramente la tecnica più attuata mentre l’utilizzo dello sfintere artificiale è destinato solo a casi selezionati e con gravi lesioni. Nella mia pratica clinica utilizzo tutte le tecniche e le terapie per risolvere l’incontinenza fecale, sempre con una attenta e adeguata valutazione delle condizioni cliniche della persona sofferente di questo importante disagio.

Buonasera dottore, venerdì farò l'intervento per le emorroidi trombizzate e inoltre oggi sono stata a visita e il dottore mi ha detto che dovrà darmi anche qualche punto esterno a causa di un edema che dovrà tagliare! Cosa mi dice al riguardo? Non c'è nessun altro modo per poter togliere questo edema prima dell'intervento per evitare questa ferita esterna? Mi provocherà molto dolore questo? Dopo quanto la ripresa?

Buongiorno Signora,

a mio parere sia la trombosi emorroidale  che l’edema dovrebbero essere curati con una adeguata terapia medica locale e per via orale. Inoltre quando c’è una trombosi che provoca sintomi importanti, questa può essere trattata direttamente in ambulatorio senza ricorrere alla sala operatoria. Mettere dei punti sull’ano può provocare dolore dopo l’intervento. Probabilmente quello che lei descrive non è quello che ha proposto il chirurgo, c’è stato una incomprensione, un malinteso poiché questo tipo di intervento, sempre secondo un mio personale parere, non ha alcun razionale terapeutico.

Gentile dottore, mi imbatto per caso sul suo sito, dopo spasmodiche ricerche di risposte alla cura della mia stipsi ormai 30ennale. le risparmio la mia trafila di rimedi innumerevoli per evacuare ogni santo giorno (anche 2 perette al dì... persino per liberarmi da diarrea quando mi capitano virus stagionali dell'intestino); sicché, dopo aver elargito migliaia di euro in giro tra gastroenterologi, proctologi e medici vari (anche psicoterapeuti), eseguo per consiglio di uno di loro una defecografia che mi diagnostica un rettocele anteriore e posteriore. Ovviamente tutti a consigliarmi la starr come la soluzione più semplice e indolore al problema di tutta la mia esistenza. stavo per prenotarla, ma inutile dirle quanto terrore nel leggere le infinite testimonianze negative sui decorsi e pericoli sottesi a tutto ciò. Ho appena ordinato il suo libro e sento a pelle che mi darà molte risposte illuminanti; intanto ho attivato un percorso fisioterapico di riabilitazione del pavimento pelvico (che comunque, a detta del suo ultimo collega, è ancora in sede e non compromesso); mi dica lei qualsiasi cosa che conferisca valore alla mia scelta di provare altri rimedi meno dannosi della starr., cominciare dal suo libro che attenderò con impazienza dal postino. La ringrazio di cuore per l'attenzione che vorrà darmi.

Buongiorno Signora,

approvo la sua scelta, anche se ad onor del vero, la riabilitazione del pavimento pelvico dovrebbe essere prescritta da uno specialista del settore in modo da decidere il protocollo da attuare dopo una attenta valutazione del suo stato clinico. La ringrazio per aver scelto di leggere Il Dono Negato e spero che possa trovare nella dei suggerimenti utili.  Resto a sua disposizione e credo che se la riabilitazione è condotta in maniera idonea ne potrà avere giovamento.

buongiorno sono giulia ho problemi di gonfiori di pancia dopo vari esami è risultato che ho un rettocele interno mi hanno consigliato di fare esercizi con dilatan, dilatatori anali partendo dal cono un po piu grande, ho cominciato ieri sera è normale che sento l'ano indolenzito, lo metto per tre minuti mattina e sera sto facendo bene posso ungerlo con olio d'oliva e nel mio caso fanno bene questi esercizi?

Buonasera Signora Giulia,

nella sua storia c’è, a mio parere, un pò di confusione e spero di incomprensione. I suoi gonfiori addominali non possono essere determinati dal rettocele e soprattutto questa patologia non può essere curata con i dilatatori anali, di qualsiasi dimensione.

Buonasera dottore sono disperata il 14 maggio sono stata operata di 1 ragade cronica e sfinterotomia laterale dx tuttora ho ancora i stessi sintomi come prima del operazione ho già fatto 4 controlli e il mio proctologo continua a dirmi che non sono ancora guarita bene e di portare pazienza e mi ha dato ancora i dilatatori anali è possibile che dopo tutti quei mesi non sono ancora guarita non ne posso più e non so più cosa fare grz per la risposta.

Buonasera Signora,

solitamente una cicatrice anale guarisce tra i 20 e i 40 giorni. Se lei ha ancora sintomi dolorosi come quelli prima dell’intervento potrebbe significare che l’intervento non ha risolto la sua patologia e la ragade persiste. Una visita colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una accurata diagnosi e un percorso adeguato di terapia.

Dottore, vorrei sottoporle un referto di rx cistocolpodefecografuco e chiederle, se possibile, delle spiegazioni. In condizioni basali, un angolo retto a alé si proietta al di sotto della linea pubo coccigea. Durante contrazione modesta azione del puborettale. Durante ponzamento abbassamento del pavimento pelvico con comparsa di rettocele ant. Che durante svuotamento raggiunge un diametro antero posteriore di 5 cm con segni di intussuscezione retto a alé. Svuotamento vescica con rilascia del detrusore. Si apprezza modesto impegno delle anse intestinali nel piccolo bacino

Buongiorno Signora,

mi dispiace ma non comprendo il senso della sua domanda. La descrizione riportata della defecografia dimostra un rettocele e una discesa del pavimento pelvico (così lei scrive) e altre spiegazioni non saprei dare visto che non conosco il motivo per cui è stato fatto l’esame, la storia clinica della persona che ha eseguito l’esame e l’obiettivita diretta dello stato anatomico della zona. Mi perdoni,  sono prima un Medico e poi un Chirurgo Colonproctologo e sono abituato a visitare le persone, stabilire un contatto diretto con loro e cercare di alleviare le sofferenze e non sono abituato a interpretare esami diagnostici (di cui non dispongo nemmeno delle immagini). Il mio consiglio è di consultare uno specialista che con una adeguata visita e visionando direttamente le immagini della defecografia, potrà darle un parere più adeguato del mio. Resto a sua disposizione.

Buonasera Dottore, mi perdoni se approfitto della sua disponibilità. Ho 41 anni e da circa due mesi ho cominciato a patire di un fastidioso dolore nella zona in prossimità dell'ano. Pensando che si trattasse di "normali" fastidi dovuti a qualche piccola emorroide, di cui sporadicamente pure ho sofferto, ho atteso che passassero apponendo le consuete pomate usate per il trattamento di queste patologie. Tuttavia, il fastidio perdurava, sicché ho deciso di sottopormi a visita proctologica e qui ho scoperto che avrebbe potuto trattarsi di fistola perianale. Pertanto, mi è stata prescritta una ecografia anale rotante a 360° che ha evidenziato la "presenza di formazione ipoecogena di circa 20x15 mm che si approfonda per 20 mm e che oltrepassa lo sfintere anale interno, terminando a fondo cieco in una raccolta ascessuale di circa 12x5 mm". Il proctologo a cui mi sono rivolto sostiene che, pur trattandosi di una formazione a fondo cieco, la problematica va risolta esclusivamente mediante approccio chirurgico in quanto ritiene che pur sempre di fistola si tratti. Le chiedo se sia corretto intervenire per l'asportazione di fistola e quanto sia reale l'eventualità che possa essere applicato il setone pur non essendo presente, per il momento, un "foro" nella parete dell'ano che determini l'esistenza di un canale tra lo stesso e l'esterno. La ringrazio anticipatamente per la risposta.

Buonasera Signora, mi perdoni la tardiva risposa e sinceramente non posso dare un giudizio sulla scelta fatta dal chirurgo al quale lei si è affidata. Se i sintomi sono dovuti alla presenza della patologia descritta dalla ecografia da lei riferita in questa richiesta, si potrebbe anche tentare un approccio conservativo con la somministrazione di un antibiotico. Comunque da quale patologia insorge la fistola? Cordiali saluti

Dottore buongiorno,soffro da circa due anni di una ragade anale che con il tempo è diventata cronica e le pomate non fanno più effetto .ho dolore quasi tutto il giorno dopo la defecazione e il dottore che mi sta curando mi ha detto che sia la sfinterotomia che la fesuroctomia sono da evitare nel mio caso perché operato precedentemente anni prima di emorroidi.mi ha consigliato una plastica.la mia domanda è,sono interventi di normale chirurgia o vado incontro a situato peggiori?la ringrazio in anticipo.

Buongiorno e mi perdoni la tardiva risposta. La ragade cronica prevede un intervento chirurgico e la sua entità dipende dallo stato anatomico del canale anale. Da parte mia non posso dare alcuna risposta alla sua domanda in quanto non ho una conoscenza diretta del suo stato di salute. Posso dirle che la sfinterotomia è indicata solo se persiste un “vero” ipertono sfinteriale, accertato con le indagini del caso (manometria e ecogafia endoanale per verificare lo stato degli sfinteri). La fissurectomia è la tecnica meno invasiva e, nella mia esperienza, più efficace. Comunque la cura chirurgica della ragade è solo una parte della terapia che prevede anche la soluzione della causa che ha condotto all’insorgenza della patologia. Cordiali saluti

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