Cos’è l’anoscopia?
L’anoscopia è un esame diagnostico di semplice esecuzione e deve rappresentare, sempre, l’atto finale di una corretta e completa visita proctologica.
Viene effettuata per mezzo di un piccolo strumento conico chiamato anoscopio, conosciuto anche come speculum anale, di circa 7-8 cm di lunghezza e di circa 18-23 mm di diametro.
È un esame non invasivo, e permette la visione diretta della parte inferiore dell’ampolla rettale, dei tre plessi emorroidari, della linea pettinata e della parte inferiore del canale anale.
Come si effettua l’anoscopia?
Alla fine dell’esplorazione digitale del retto e dell’ano, con il paziente sempre nella medesima posizione (adagiato sul proprio fianco sinistro e le gambe flesse sull’adome), l’anoscopio dotato di un otturatore conico, viene adeguatamente lubrificato e quindi è introdotto delicatamente e senza forzare nell’ano.
Estratto l’otturatore l’esame dell’anoscopia ha inizio, facendo fuoriuscire lentamente lo strumento e visionando direttamente le pareti dell’ano.
Durante l’anoscopia è possibile evocare alcune manovre necessarie per mettere in evidenza l’eventuale presenza di prolasso mucoso o la procidenza dei tre plessi emorroidali, oppure tecniche operative, quali la fotocoagulazione a raggi infrarossi, la scleroterapia e la legatura elastica, nella malattia emorroidaria agli stadi iniziali.
Quando va effettuata l’anoscopia?
L’anoscopia è un esame che può risultare utile ogni qui volta si sospetti una patologia del canale anale, quale: emorroidi, ragadi anali, proctite ed anite, lesioni polipoidi, fistole ano-rettali e il cancro anale.