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Domande e Risposte: Rettocele

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Buonasera, ho letto gli interventi di pazienti che l'hanno contattata ed ho perplessità simili. Anche a me è stato consigliato intervento starr per rettocele anteriore, intussuscezione e altri paroloni. Vorrei procedere prima per altre vie e leggevo che consiglia la rieducazione del pavimento pelvico. Io sono di bologna e vorrei chiederle se sa indirizzarmi presso qualche struttura che la effettui o specialista nella mia zona. La ringrazio e La saluto cordialmente

Cara Signora Francesca,
ormai anche nella scienza medica esistono le “mode”. Una di queste è rappresentata dalla starr che è indicata indiscriminatamente in ogni paziente. A parte le complicanze a cui si va incontro, nella maggior parte dei casi i pazienti non risolvono i problemi. A Bologna può rivolgersi alla Dottoressa M. che è una ottima professionista che applica correttamente la rieducazione del pavimento pelvico.
Cari Saluti

La ringrazio moltissimo per le delucidazioni e per il nominativo che mi ha fornito e non mancherò di seguire le sue indicazioni. Le mie problematiche durano da diverso tempo e ho trovato discordanza di opinioni fra proctologi e gastroenterologi che ho consultato, quindi sono ancora in alto mare. Ma l’intervento non e’ una strada che mi ispira al momento, temo le conseguenze e che non rappresenti una soluzione.
La saluto cordialmente

Genti.le Dr. Nicastro, La ricontatto per chiedere un suo parere in merito alla riabilitazione del pavimento pelvico, in quanto sono affetta da rettocele anteriore ed emorroidi. La riabilitazione può portare un peggioramento a queste due problematiche? I numerosi starnuti che ora faccio a causa della stagione possono in qualche modo peggiorare il problema? La ringrazio fin da ora per l'attenzione che potrà dedicarmi e la saluto cordialmente.

Cara Signora Idria,
la riabilitazione del pavimento pelvico non ha controindicazioni per la patologia emorroidaria mentre è indicata nel rettocele. Ogni sforzo che porta ad una maggiore pressione sul pavimento pelvico può portare ad un suo maggiore indebolimento. La riabilitazione è efficace e ripetibile, avendo dimostrato una percentuale di successo veramente alta nei centri specializzati.
Cari saluti

buonasera dottore,mi hanno riscontrato il prolasso del colon con una sacca che và verso la vagina.ho fatto la defecografia,la manometria,e più di dieci sedute di ginnastica per l'intestino. mi dovevano chiamare per fare l'intervento al sant'andrea di roma ma poi non sò perche non mi hanno chiamato.non ho più fiducia di quel dottore potrei farmi vedere da lei? la prego di rispondermi.a dimenticavo la mia età :48 anni.grazie

Cara Signora Daniela,
credo che sia esagerato parlare di prolasso del colon, credo che lei abbia un rettocele con un prolasso mucoso del retto. Se queste partolgie portano a disturbi della defecazione una riabilitazione del pavimento pelvico ben condotta porta alla risoluzione dei sintomi e molte volte si posticipa o si
evita l’intervento. Se preferisce potrà contattarmi direttamente o rivolgersi alla mia segretaria presso l’European Hospital (06 65975188, Sig.ra Donati). Resto a sua disposizione
Cari Saluti

Gent. Dottore in attesa di intervento chirurgico per sindrome di defecazione ostruita e rettocele, potrò fare l'intervento fra 8 mesi circa ,è utile sottopormi ad un ciclo di biofeedbak ?

Cara Signora Maria,
non solo è utile ma è indicato. Comunque generalmente si indica il biofeedback come termine generico, ma l’esatta indicazione è riabilitazione del pavimento pelvico che consiste nell’applicare oltre che al biofeedback anche la fioterapia e l’elettrostimolazine. La riabilitazione del pavimento pelvico deve essere eseguita in centri specializzati e da personale medico o terapisti adeguatamente formati alla esecuzione della riabilitazione.
Cari saluti

ll.mo Prof. sono una Signora di 63 anni e vivo in Abruzzo, mi rivolgo a lei in quanto mi trovo in una situazione molto complicata. Il tutto ha inizio nel 1999 , comincio ad avere disturbi e forti dolori nella zona rettale e da qui comincia il mio calvario, passo da uno specialista all'altro senza ottenere nessun risultato e/o diagnosi. I dolori che persistono fino al 2003, fino al punto di rivolgermi alla medicina naturale, dopo varie sedute di agopuntura, sembrava che le cose migliorassero ed ho iniziato finalmente a vivere la mia vita senza disturbi e dolori. Un beneficio purtroppo durato solo poco tempo.......... qualche anno, ed esattamente fino al maggio 2007, periodo in cui il dolore si è ripresentato in maniera ancora più aggressivo, costringendomi a restare a lungo a letto. Nel settembre del 2007 in seguito ad una visita effettuata c/o una clinica di Roma, mi viene diagnosticato:Sindrome da ostruita defecazione - da invaginazione retto-rettale e rettocele anteriore con prolasso muco-mezzo emorroidario di quarto grado. Nel dicembre 2007, decido cosi di operarmi utilizzando il metodo di resezione del retto distale con anastomosi meccanica con suturatrice meccanica CCS30 secondo tecnica STARR del Prof. Longo. Nell'immediato post-operatorio si reperta all'esplorazione rettale la presenza di un ematoma intra-rettale antro- laterale sinistro che viene evacuato in sala operatoria con reintervento per revisione dell'emostasi. e fino a questo nonostante il dolore persistesse, ho continuato a sperare in un miglioramento. vengo dimessa dopo 5 giorni, ma durante il viaggio di ritorno verso casa, ho una retoraggia e mi ricoverano per altri trenta giorni. nella successiva visita, dopo continue lamentele a causa del dolore il Prof. mi riscontra un anello fibrotico che con tecnica manuale mi rimuove garantendomi nuovamente un netto miglioramento, sono trascorsi tre mesi e la mia situazione e notevolmente peggiorata, dopo un'ulteriore visita c/o un altro proctologo attualmente mi ritrovo con una stenosi rettale con dolori che non mi danno tregua al retto, al pavimento perianale, mal di pancia disturbi allo stomaco sensi di nausea e non so più a chi potermi rivolgere in quanto qui in abruzzo nella zona dove vivo a Giulianova provincia di Teramo non ci sono degli specialisti in grado di potermi aiutare la prego di consigliarmi se Le è possibile un centro completo a cui potermi rivolgere o cosa potrei fare per risolvere questo per me enorme problema.In attesa di leggerLa in merito le invio Distinti Saluti.

Cara Signora Elisa,
la sua storia non è inusuale ed è comune a quelle di moltissime persone sottoposte ad intervento di STARR. Il mio consiglio è di valutare attentamente la situazione anatomica attuale del retto con una videoproctoscopia digitale. Dopo questo preliminare esame è possibile stabilire un adeguato iter diagnostico e terapeutico sul problema del dolore perineale che potrebbe giovarsi di una
riabilitazione del pavimento pelvico. Non sono a conoscenza di strutture complesse nella sua regione ma penso che nei centri universitari siano presenti centri di colonproctologia che potrebbero
prendersi cura della sua persona. Resto a sua disposizione
Carri saluti

Gent.mo Dottor Nicastro mi chiamo Sara ho 24 anni e voglio farle una semplice domanda, perchè sono veramente stufa dell incompetenza e del menefreghismo nei medici che ho incotrato nel mio breve percorso, risultato visita: emorrodi interne lievemente congeste e rettocele anteriore ancora da vedere il grado però! Ora la mia domanda:soffro da un anno di cistiti batteriche e non! Problemi al rapporto sessuale (anche con cistiti o infiammazioni post rapporto) infiammazioni vaginali e nessuno mi ha saputo dire se tutti questi sintomi sono nati grazie al rettocele? Aspetto una sua risposta e grazie mille per l'attenzione. Sara

Cara Singora Sara,
grazie per la fiducia visto che altri medici non le hanno dato una adeguata risposta. Anche se fare diagnosi per via teleatica è difficile e prendendo per vera la sua storia clinica le posso solo dire che i disturbi da lei lamentati possono essere strettamente correlati al rettocele che è direttamente correlato ad una disfunzione del pavimento pelvico. Un buon inquadramento clinico permetterebbe anche un percorso terapeutico definitivo.
cari saluti

A seguito visita ed esami quali colonscopia e defecografia mi hanno diagnosticato intussussezione(si scrive così?)con evacuazione incompleta causa prolasso rettale e leggero rettocele (I grado). Mi hanno consigliato intervento di Starr. Ho 39 anni. Visti i sintomi forse l'intervento è proprio indicato, come consigliato dal chirurgo. Volevo sapere se ci sono controindicazioni e possibilità di insuccesso e quanti giorni di convalescenza prevede tale intervento (domande già fatte al chirurgo, ma volevo un altro parere). Grazie

Cara Signora Annarita,
purtroppo ormai è “di moda” cosnigliare questo tipo di intervento chirurgico che anche se pubblicizzato come non invasivo è purtroppo gravato da complicanze a volte non risolvibili. Nel suo caso penso che una attenta valutazione colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale,al fine di diagnosticare la presenza o meno dell’intussuscezione o del prolasso, potrebbe essere dirimente e portare ad un percorso di terapia alquanto diverso da quello chirurgico. La sua giovane età permette di valutare se una riabilitazione del pavimento pelvico possa risolvere i disturbi della defecazione, così come avviene nella maggioranza dei casi. Facendomi una autopromozione le cosniglio la lettura de Il Dono Negato con la speranza di trovarvi utili consigli di come risolvere il suo problema.
Cari saluti

salve dottore mi chiamo maria, e le chiedo sin dora scusa per averla disturbata....ma avrei bisogno gentilmente di farle qualche domanda forse lei potrebbe darmi una mano ... io ho un'amica che ha subito un intervento per rettocele a febbraio l'intervento e durato 20 minuti tra entrata e uscita ....l'intervento e stato fatto malissimo e stata solo ricucita leggermente all' interno...da allora lei a forti dolori addominali e male ad un fianco dex ....cosa potrebbe essere tutto cio??? e dopo l'intervento si e gonfiata la pancia in un modo allucinante ...ma secondo lei cosa cosa potrebbe essere??? grazie e mi scusi ancora

Cara Signora Maria,
prima di tutto bisognerebbe sapere che tipo di interevnto ha subito la sua amica. Se è stata operata per via anale (con la suturatrice meccanica o meno) o per via vaginale. I disturbi che lamenta possono essere relativi a varie cause ma frequentemente ne soffrono chi è stata operata con la suturatrice meccanica (stapler) per via anale. Per avere comunque una diagnosi corretta, visto anche che sono molti mesi che la sua amica soffre, bisognerebbe eseguire una visita specialistica per poter poi stabilire un corretto percorso di terapia.
Cari saluti

Salve Dottore saró breve. Ho un rettocele sicuramente dovuto ad un probla del pavimento pelvico che curo facendo terapie con sonda vaginale. La situazione della vescica é migliorata notevolmente(ora la svuoto bene senza piú dolori)ma proprio ora che cominciavo a stare bene si presenta quest'altro problema.Mi domando e se facessi la stessa terapia roabilitativa che faccio giâ per la vescica ...al retto? Sempre con la sonda ? Grazie mile!

Clara Signora,

la riabilitazione del pavimento pelvico a mio parere non può essere eseguita in maniera autonoma ma sempre controllata ed eseguita da un medico o da altro personale sanitario adeguatamente addestrato. Nel suo caso non c’è bisogno di eseguire alcuna elettro stimolazione con una sonda anale ma la riabilitazione può essere condotta sempre per via vaginale, modulando sia l’elettrostimolazione che il bio feedback. Si rivolga ad uno specialista colonproctologo esperto in riabilitazione per attuare un adeguato protocollo riabilitativo.

salve dott.nicastro sono Agata ed ho 35anni,da esami strumentali quali colonscopia e clisma opaco con doppio mdc si evidenziano per 5cm una persistente ridotta distensibilità del sigma pelvico con presenza di diverticoli compatibile in 1°ipotesi con periviscerita.utile controllo endoscopico ed biopsia.ptosi a festone del trasverso.Cosa significa in parole povere questa diagnosi visto che sono stati riscontrati diverticoli e a chi devo rivolgermi.grazie

Cara Signora Agata,

da quanto scrive lei ha già eseguito una colonscopia e fatto degli accertamenti che hanno messo in evidenza la malattia diverticolare. Non rifersice sulle cure prescritte e quali sono i suoi sintomi per questo le suggerisco di consultare uno specialista colonproctologo per approfondire la diagnosi anche mediante una colonscopia virtuale (tac multistrato) e avere indicazioni terapeutiche adeguate anche in relazione alla sua giovane età.

Gentile Dottore, ho 38 anni e vivo a Catania. Le scrivo perché mi è stato appena diagnosticato tramite enterocolpodefecografia rettocele profondo, intussuscezione rettale e prolasso della mucosa con perineo discendente. Il mio malessere, accentuatosi dopo una gastroenterite virale, è quello tipico da defecazione ostruita, nonostante feci molli o liquide con miste a sangue. Che fare adesso? Immagino la risoluzione possa essere solo chirurgica, ma intanto che dieta seguire e che integratori di fibre o lassativi osmotici per alleviare la sofferenza di non riuscire ad evacuare?GrazieCordiali saluti

Cara Signora,

a mio parere è precoce parlare di intervento chirurgico anche perché una buona valutazione clinica sulla efficacia del pavimento pelvico potrebbe rilevare condizioni molto diverse da quelle date dagli esami effettuati che spesso sovrastimano la patologia. Credo che lei non debba assumere alcun lassativo o fare particolari diete o altri esami, ma una valutazione colonproctologica orientata anche alla valutazione delle disfunzioni del pavimento pelvico potrebbe dare indicazioni ad una adeguata terapia di riabilitazione che potrebbe risolvere il sintomo sititchezza e anche quelli correlati.

Buongiorno dottore ! Espongo il mio problema: dalla colonscopia risulta un emorroidi di 2 grado che prolassano con l'evacuazione delle feci e che rientrano spontaneamente. Oltre ad avere un fastidio non indifferente mi succede spesso di sanguinare non poco quando vado in bagno. Premetto che sono celiaco ed intollerante al lattosio. ...mi può suggerire quale rimedio occorre per risolvere la mia provlematica? Mi affido slla sua esperienza professionale .

Caro Signore,

la patologia emorroidaria di secondo grado sintomatica che l’affligge potrebbe essere trattata con un trattamento conservativo medico o chirurgico. Visti i sintomi accusati potrebbe essere utile un trattamento mediante dearterializzazione emorroidaria con una eventuale proctopessi (se esiste prolasso mucoso). Una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per un adeguato inquadramento terapeutico.

Buongiorno dottore, sono una donna di 47 anni e quattro anni fa sono stata operata di rettocele. Da circa 10 mesi soffro di dolore post defecatorioche si attenua se sto seduta o quando dormo, ma ho avuto crisi acute durante le quali anche a letto il dolore non passava. ho trattato per mesi con creme tipo Proctolyn perchè ero convinta fossero emorroidi interne poi mi sono decisa ad andare dl proctologo che ha trovato duegraffette inespulse. Ora sto usando un antiinfiammatorio locale ma mi fa ancora male. Le chiedo : è possibile che le graffette diano questo dolore così forte? E come mai dopo 4 anni?La ringrazio se mi potrà dare delucidazioni perchè mi sta prendendo lo sconforto.

Cara Signora,

il suo racconto non è diverso da quello di molte persone che hanno subito lo stesso intervento. Purtroppo quello che è spesso definito un intervento facile, rapido e risolutivo non lo è ed è gravato da molte complicazioni quali il dolore cronico. Questo può dipendere da difetti di cicatrizzazione interna e dalla permanenza dei punti metallici. Molte persone trovano sollievo con l’asportazione dei punti metallici e con una revisione della cicatrice interna. Le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una esatta diagnosi e per un corretto percorso di terapia.

dopo un anno di stipsi e ho un dolicocolon hanno riscontrato piu prolassi mucosi con rettocele di 8 cm. che tipo di intervento dovrei fare?? e perche' e' successa questa cosa? premetto che ho 25 anni grazie

Cara Signora,

è difficile stabilire perché tutto questo è successo. Probabilmente gli sforzi ripetuti per poter evacuare hanno portato ad una alterazione della muscolatura del pavimento pelvico. Mi sembra difficile che questo possa stabilirsi a 25 anni e con solo un anno di storia di stipsi. Una mia personale riflessione è che sempre più frequentemente vedo scritte queste diagnosi che poi non risultano all’esame clinico della persona sofferente e sono diagnosi fatte solo per giustificare un intervento molto di moda, quale quello probabilmente a lei consigliato. A miomparere andrebbe ben investigata la causa della sua stipsi e prima di procedere ad interventi chirurgici più o meno fantasiosi provare a curare adeguatamente il transito intestinale e in caso il pavimento pelvico.

Egregio dottore, sono una signora di 45 anni nel settembre del 2012 ho effettuato un intervento rettopessi sec. Longo.La diagnosi era prolaso mucoemorroidario di III grado.Dopo l'intervento ho avuto subito problemi si sono ripresentati i noduli.Il mio medico mi ha consigliato di fare una defecografia.Dove mi hanno diagnosticato un'intussuscezione retto-rettale.Enterocele.Prolasso mucoso.Perineo discendente.Cosa devo fare? grazie mille.

Cara Signora,

mi sembra di capire che il suo problema principale sono la persistenza della patologia emorroidale non risolta, come è logico a mio parere dall’intervento effettuato di recente. In base a questa considerazione non vedo perché le è stata consigliata una defecografia tranne che lei non lamenta una stipsi, giustificata anche dall’esito riportato di questo esame. Suppongo che per risolvere le problematiche riportate nella defecografia le hanno proposto un ulteriore intervento chirurgico con suturatrici meccaniche ( STARR, ecc.) che a mio parere hanno lo stesso valore terapeutico dell’intervento subito per la cura delle emorroidi, cioè nullo. Inoltre sono gravate da complicanze che non ne giustificano l’indicazione. Vista la sua giovane età credo sia opportuno una corretta valutazione del suo stato clinico e le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale, al fine di una corretta diagnosi e per un corretto percorso di terapia che dovrà prevedere la cura adeguata della patologia emorroidale e delle disfunzioni del pavimento pelvico descritte che potrebbero, quest’ultime, essere trattate con una adeguata e corretta riabilitazione. Tutto questo al fine di garantirle un raggiungimento di una migliore qualità di vita.

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