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EGREGIO DOTTORE DA CIRCA TRE MESI HO IL PROBLEMA DI ANDARE IN BAGNO ANCHE 5 6 VOLTE AL GIORNO NE' DIARREA NE STIPSI MA FECI MORBIDE MI SCUSI PER IL LINGUAGGIO MA SFILACCIATE. QUESTO PROBLEMA MI HA PORTATO ANCHE AD OPERERMI DI RAGADI ED EMORROIDI. DOPO L'INTERVENTO TUTTO BENE SOLO CHE IL CONTINUO ANDARE IN BAGNO MI STA COMPLICANDO LA VITA. LA MATTINA APPENA APRO GLI OCHHI NEL GIRO DI 2 ORE VADO ANCHE TRE VOLTE ED ANCORA DURANTE IL RESTO DELLA GIORNATA. COME CURA MI DANNO SEMPRE QUALCOSA O PER LA DIARREA CHE NON HO O PER LA STIPSI CHE NEANCHE HO TIPO IMODIUM, BENEFIBRA,ENTEROGERMINA. CHIEDO QUALCOSA CHE MI FACCIA RIDURRE QUESTE DEFECAZIONI CONTINUE DI FECI MORBIDE. LE ANALISI DEL SANGUE CHE HO EFFETTUATO RISULTANO CHE SONO UN POCO ANEMICA. SIDEREMIA 30, FERRITINA 5, PIASTRINE 125000, COLESTEROLO 198, HDL 36, EMOGLOBINA 11, GLI ALTRI TUTTI NELLA NORMA COMPRESA LA TIROIDE. LE CHIEDO UN CONSIGLIO IN MERITO. GRAZIE PER LA DISPONIBILITA', CORDIALI SALUTI

Cara Signora Sonia,

la frequenza delle evacuaizoni dipendono dai movimenti intestinali oltre che dalla quantità di cibo ingerito. Non vedo l’attinenza con l’intervento proctologico eseguito, nel senso che, a mio parere, ragade ed emorroidi possono essere la conseguenza delle frequenti evacuazioni ma non la causa. I suoi sintomi, compresa la consistenza delle feci, possono dipendere dalla presenza di un colon irritabile, patologia funzionale che può essere diagnosticata con una attenta visita colonproctologica. Confermata la diagnosi è possibile instaurare n corretto percorso di terapia.

Caro Dott, ho 49 anni da circa tre anni soffro di diverticoolosi e colon irritabile, in cura con del normix e digerent profarm. Da qualche giorno ho avuto una riacutizzazione rendendomi conto di avere delle striature di sangue nelle feci. Sono molto preocupata solo a gennaio ho fatto la seconda colonscopia con esito DIVERTICOLOSI e colon irritabile; questo sangue può dipendere da questa patologia dal momento che qualche giorno fa accusavo degli spasmi molto forti alla pancia. La ringrazio e' confido in una sua risposta. Grazie di cuore..

Cara Signora Vanna,

credo che i sintomi possano essere associati alla patologia diverticolare. I diverticoli possono complicarsi in qualsiasi momento, anche se lei ha fatto una colonscopia da due mesi che non ha messo in evidenza infiammazioni questo non significa che il suo colon non possa soffrire. La terapia della malattia diverticolare è dietetico-farmacologica e la persona sofferente dovrebbe eseguire dei controlli clinici (visita) cadenzati per valutare l’appropriatezza della patologia e, a mio parere, è inutile eseguire ogni due anni la colonscopia tranne che non vi siano altre giustificazioni cliniche (presenza e asportazione di polipi adenoma tosi, familiarità per carcinoma del colon retto).

Buonasera Dottore, il 4 febbraio sono stata sottoposta per un prolasso rettale ad intervento chirurgico conclusosi con l'esportazione dell'emorroidi e 8cm del retto perchè collassato all'esterno. La mia domanda è : ad oggi la defecazione non si è normalizzata,ma al contrario si alterna a giorni di assoluta e totale stitichezza curata con integratori,olio di vasellina e dopo a scariche continue che durano quasi tutto il giorno. E' normale? quando durerà? Cordiali saluti.

Cara Signora Lina,

la stitichezza e i disturbi della defecazione possono dipendere da molti fattori. Le cause più frequenti sono legate a fattori alimentari e alla motilità intestinale, ma esistono cause legate alla funzionalità della muscolatura del pavimento pelvico. La stitichezza, soprattutto quella che dura da molti anni, causa a sua volta diverse patologie come le emorroidi , il prolasso del retto (sia totale che mucoso), la discesa della muscolatura del pavimento pelvico. Come può ben comprendere rispondere alle sue lecite domande è difficile e complesso per tanti motivi. Rispondere con domande alle domande certamente non è esaustivo ma nel suo caso sono fondamentali soprattutto in riferimento al tipo di intervento subito (lei parla di intervento di emorroidi e di asportazione di 8 cm di retto ma non specifica la tecnica utilizzata dal chirurgo per curare queste patologie), se prima dell’intervento soffriva di stitichezza ed eventualmente da quanto tempo, se lei ha avuto parti (quanti e di che tipo), se soffre anche di perdite involontarie di urina o anche di disturbi sessuali, se soffre di meteorismo, gonfiori e dolori addominali e se ha mai fatto uso di purghe e lassativi, a quali accertamenti è stata sottoposta per lo studio della sua patologia (colonscopia, studio dei tempi di transito intestinale, defecografia, manometria ecc.). Inoltre per un medico è fondamentale conoscere l’età, lo stato di salute generale e le abitudini di vita della persona sofferente e solo se tutte le variabili sono svelate è possibile arrivare ad una probabile diagnosi e quindi ad una adeguata terapia. Mi dispiace non poterla aiutare e credo che tutte queste variabili siano state valutate dal chirurgo che ha deciso di sottoporla ad un intervento chirurgico e che quindi potrà correttamente rispondere alle sue domande durante i controlli che dovrà eseguire. Resto a sua disposizione. Cari saluti.

Buona sera, ho da poco fatto un intervento ambulatoriale per ascesso posto in posizione antero laterale destra sulla cute perianale, nella stessa sede e'stata fatta fistolografia che pero' non ha reso possibile individuare il tramite fistoloso primario. (premetto che ho avuto anche nel 2010 un ascesso dopo visita proctologica mi era stata consigliato intervento chirurgico) E' possibile con la fistolografia non riuscire a trovare il canale fistoloso? Se si quali sono esami sostitutivi prima dell'intervento chirurgico? Grazie in anticipo per la cortese risposta. Cordiali saluti Daniela

Cara Signora Daniela,

la fistulografia ormai è considerato un esame della storia della medicina e non è più praticato nei centri specializzati. Moltissimi anni fa era l’unico esame a disposizione e anche se gravato da molte “false diagnosi”, si faceva ricorso alla fistulografia per un conforto clinico. Oggi l’esame è sostituito dall’ecografia endoanale con sonda rotante e, nei casi complessi e dubbi, dalla RMN perineale, esami questi che per avere una alta attendibilità devono essere eseguiti in centri specializzati e da medici esperti sulla patologia ano-rettale.

sono stato operato di emorroide con intervento laser. L'ano non e più delle dinensioni normali ma è talmente stretto che non vi entra nemmeno il dito piccolo. Ho problemi di andare al bagno in quanto non passa niente e per defecare devo fare sempre dei clisteri. Per favore si può riportare l'ano alle dinensioni normali? La prego mi faccia sapere sono disperato.

Caro Signore,

la stenosi anale è una delle complicanze dell’emorroidectomia soprattutto quando si asporta troppo tessuto nel canale anale o per una tecnica errata. La stenosi anale cicatriziale, se non è molto serrata, potrebbe risolversi con delle graduali dilatazioni anali eseguite con tecniche e strumenti appropriati altrimenti si ricorre ad un intervento chirurgico di plastica anale che prevede l’ampliamento del canale anale. Queste scelte terapeutiche possono essere valutate dopo una accurata visita proctologica che oltre a valutare il grado della stenosi, sveli l’elasticità dei tessuti e la compromissione degli sfinteri anali.

 

Età 78 anni. Incontinenza sfinterica. Rapido passaggio del materiale nell'intestino.Digestione ottima. Scarso assorbimento dei liquidi. Necessità di evacuare almeno due volte al dì e con urgenza altrimenti un colpo di tosse o uno starnuto determinano una perdita di feci. Cosa consiglia? Grazie ..Distinti saluti .

Caro Signor Ennio,

il  mio consiglio è di comprendere la causa dell’urgenza e dell’emissione di feci poco formate. Comprendere se esiste una patologia del colon che comporti l’accelerato transito e identificarne la cura è il primo passo da fare. Contemporaneamente si dovrebbe studiare la funzionalità degli sfinteri anali, mediante una ecografia endoanale e una manometria e in base ai risultati valutare se è possibile attuare una terapia di riabilitazione degli sfinteri che porterebbe alla continenza. Consolidando le feci e aumentando il tono e la forza dei muscoli sfinteriali potrebbe essere la soluzione del sintomo.

gent. dott. Nicastro mio marito oggi 41 anni due anni fa ha subito ileostomia e ricanalizzazione in seguito ad adenocarcinoma del retto (regione ultrabassa)(non ha più l'ampolla rettale, qualche medico mi ha detto che col tempo in parte si riforma, è vero?) e dopo biofeedback la situazione è migliorata: svuotamento intestinale abbastanza regolare fino al mese scorso, da allora lamenta mal di pancia fenomeni di stitichezza e a volte diarrea. Ha assunto psyllogel megafermanti per circa sei mesi ora li ha abbandonati ed è demotivato e scoraggiato, cosa posso fare per aiutarlo? Esistono farmaci o preparati anche naturali che possano aiutare il suo intestino? Grazie per il tempo che mi avrà dedicato

Cara Signora Paola,

credo che suo marito segua un adeguato follow-up oncologico e che regolarmene è sottoposto agli esami clinici, compresa la colonscopia. Rispondendo alle sue domande sono doverose alcune precisazioni. La prima è che l’ampolla rettale non può riformarsi ma è il tratto di colon, che è stato collegato subito sopra all’ano, che gradualmente potrebbe dilatarsi e formar una sorta di nuova ampolla. Riguardo i disturbi accusati da suo marito possono dipendere  da vari fattori (aderenze, colon irritabile, complicazioni locali nella sede dell’intervento, ecc.) che andrebbero ben individuati per una corretta terapia.m

Tutte le volte che mangio al ristorante, dopo circa due ore mi viene un dolore alla pancia 'tipo strozzatura' e urgenza di andare in bagno e scarica violenta diarrea e bruciori all'ano, e dura un bel poco. Alcuni anni fa mi fu diagnosticato vari diverticoli nell'intestino, Cosa mi consiglia di fare ?

Caro Signor Domenico,

probabilmente quando mangia in un ristorante l’alimentazione (cibi e bevande), soprattutto se è diversa da quella quotidiana, può scatenare i sintomi da lei accusati  e  possono dipendere sia dalla presenza dei diverticoli sia da una concomitante sindrome del colon irritabile. Credo sia opportuno per lei seguire una corretta alimentazione (anche al ristorante) è una adeguata terapia per evitare le complicazioni proprie dei diverticoli e i disturbi del colon irritabile.

Gentile dottore sono sei mesi che ho sempre lo stimolo ad evacuare, anche dopo essere andato in bagno.Ho avuto l'ano arrossato per tanto tempo sia dentro che fuori.Il dottore mi ha prescritto pentacol 500 e mi ha trovato il rettocele e ha detto che ci devo convivere con questo fastidio. Ma io gentilmente le chiedo non c'e nessun farmaco che attenua questo bisogno di evacuare continuo? Grazie di cuore

Cara Signora Carmelina,

il suo sintomo potrebbe essere dovuto al rettocele e ad una disfunzione del pavimento pelvico che altera la dinamica della defecazione. Una accurata valutazione della condizione clinica, la obiettiva rilevazione di altri sintomi (urinari e sessuali) potrebbero essere utili per comprendere se una corretta riabilitazione del pavimento pelvico possa essere una terapia efficace per la risoluzione del suo sintomo.

Salve Dott. Nicastro, sono una ragazza di 23 anni , studio medicina. Ho sempre avuto problemi di stitichezza , gonfiori e borborigmi intestinali ..mia mamma ha un dolicocolon e soffre di emorroidi per cui da sempre cerco di far movimento e star attenta all 'alimentazione. Qualche anno fa un'episodio di emorroidi sanguinanti risoltosi con proctosyl.Quest' anno però ho iniziato ad avere sanguinamenti e dolori durante la defecazione..prenotata la visita da un proctologo privato che utilizza il laser mi è stata diagnosticata una ragade anale posteriore con marisca e anche una ragade anale anteriore più recente con polipo annesso (viene fuori alla defecazione provocandomi intenso dolore). Il privato mi dice che ho bisogno dell intervento (1500 euro per farlo con il laser)e che nn c'è altra terapia realmente efficace. La manometria evidenzia un tono al limite dei normali valori, ma mi dicono probabilmente dovuto al fatto che il polipo durante l esame mi provocava dolori. Io decido di chiedere un secondo parere a un proctologo in una struttura pubblica e qui mi viene consigliata la terapia con Dilagent per 4 settimane e poi l asportazione del polipo( quando ci sarà posto in lista) . Ora dopo due settimane di dilagent e psyllium , non riesco ad andare di corpo senza l ausilio di un microclisma, sanguino ogni tanto , mi si sta formando una marisca o crosticina anteriormente ma ho comunque dolori dopo ore dalla defecazione. Il mio dubbio è: farmi operare con il laser è sicuro e ci sono più vantaggi? (il proctologo privato mi ha parlato di ripulire la ragade, credo una fissurectomia), il secondo ha parlato solo dell asportazione del polipo sentinella lasciando la marisca. Ovviamente nessuna sfinterotomia per la mia giovane età. Lei cosa mi consiglia? sono un poco spaventata dal post operatorio e dal rischio di incontinenza . La ringrazio in anticipo.

Cara Signora Elisa,

se la ragade anale è cronica il mio consiglio è di sottoporsi ad un intervento chirurgico di fissurectomia e, nel suo caso, di asportazione della marisca e del polipo (papilla ipertrofica). Questo intervento può essere eseguito con diversi mezzi e il laser e uno di questi che, a mio parere, ha pochi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali. L’intervento, se eseguito lege artis, non provoca alcun dolore nel post-operatorio e non mette a rischio la continenza. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta valutazione della patologia e per una adeguata scelta terapeutica.

Buongiorno Dr.Nicastro, sono Miriam di Modena di 52 anni, soffo da 25 anni di emorroidi e di una ragade ora cicatrizzata. Il problema che è rimasto sono invece le emorroidi con diagnosi di :Emorridi moderatamente congeste e prolassate. Io prendo costantemente flavonoidi e pomate ma la situazione periodicamnete si aggrava con forte dolore (no sanguinamento) Mi è stato proposto un intervento di riposizionamento del solo prolasso, non mi hanno detto se con metodo Longo ( di cui non sarei d'accordo). Le chiedo dunque se esiste una proctopessi sia con metodo Longo sia con altro metodo. Grazie

Cara Signora Miriam,

esistono varie tecniche di proctopessi. Quando si parla di semplice proctopessi il sospetto è che si tratti della cosiddetta tecnica di Longo. Infatti le altre tecniche, moderne, prevedono anche la dearterializzazione dei plessi emorroidali che può essere eseguita con l’ausilio del doppler (THD, HAL Doppler) o meno. Nel suo caso credo che la dearterializzazione con proctopessi, confermata la diagnosi di patologia emorroidale di II grado con prolasso, sia la tecnica di scelta. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per una adeguata scelta terapeutica.

Salve .Ho bisogno di aiuto per mio padre 74 anni, che e' stato operato da più di 1 anno per un cancro al colon (adenocarcinoma del retto) all'ospedale di Lecce. L'operazione andò bene e gli hanno messo il sacchetto. Dopo 6 mesi a Novembre 2013 l'hanno operato per riunire il colon. Intervento non ando' bene e dopo una settimana è stato rioperato per togliere un ascesso. Ilchirurgo mi ha detto che invervento e andato bene .Però mio padre non stava migliorando. Dopo esami fatti hanno trovato un batterio "Klebsiella pneumo... piu un fungo,abiammo fatto anche lo "tac" e non risultava perdite dall'intestino. Però dopo un mese il medico ha deciso di rioperare ed alla fine ha detto che ha ricucitto di nuovo l'intestino ed ha tolto l'acesso.Dalle ferite usciva sempre liquido. Dopo l'intervento mio padre non riusci' a alzare piu a piedi. Abiammo tenutto un mese a casa ma il drenagio continua poi 15 giorni fa l'abiammo ricoveratto con febbre. Adesso non parla, i medici del reparto medicina dicono che bisogna operare invence il suo chirurgo sostiene ancora che e la fistola e l'infezione e le sue difese immunitarie basse e per questo dice lui bisogna tentare a curare senza interventto. Voi potreste avere una soluzione al problema o,in alternativa, conoscete un centro di ricovero a lunga degenza al quale mio padre possa essere affidato? La ringrazio per l'attenzione e mi scuso per la relativa chiarezza della mia spiegazione

Caro Signore,

purtroppo suo padre ha avuto un decorso abbastanza complicato e necessita di cure mediche e chirugiche che possono essere fatte solo in ambiente ospedaliero e non in una lunga degenza. Bisognerebbe comprendere da dove origina l’ascesso e quale è la complicazione che lo ha provocato. Certamente le prime cure sono mediche per poter aumentare le forze e le difese immunitarie del paziente ma se queste non sono sufficienti bisognerà tentare un intervento chirurgico, delicato anche per le condizioni del paziente, per rimuovere l’infezione.

Tre anni fa ho subito una sfinterotomia per duplice ragade con anoplastica. Sono passati i dolori tipici della ragade , ma e' rimasto il prurito anale, perianale che dopo e' diventato anche vaginale Ho eseguito anoscopia e varie visite proctologiche che hanno escluso ragadi, emorroidi, fistole e diverse visite dermatologiche che non hanno riscontrato niente di rilevante.ho effettuato esame delle feci, patch test allergici, breath test per intolleranza al lattosio e nichel test, non e' emerso nulla. Ho assunto vermicidi ed antibiotici nel sospetto di infezioni batteriche o parassitarie, ma nessun risultato. Da ultimo,poiche' ho sofferto di fequenti vaginiti da candida mi e' stato prescritto un ciclo di cura con sporanox compresse 1 settimana al mese per sei mesi, ma dopo circa due mesi la candida e' tornata. Ho eseguito anche tampone rettale positivo per candida species. Potrebbe indicare una micosi anale ? Come deve esssere curata? Da segnalare anche, che, a seguito di due episodi di sanguinamnteo rettale per forte ipertono sfinterico, ho eseguito rettoscopia, da cui risulta una lieve flogosi dei due centimetri terminali del canale anale con accentuazione poteriore ed anteriore. A seguito di cio' ho fatto cura con pentacol gel rettale , ma senza risultato perché il prurito continua. Ho eseguito anche manometria da cui risulta lieve ipertono asimmetrico. Mi e' stata consigliata anche una ecografia transanale. Puo' essere utile e che cosa potrebbe evidenziare? La prego di darmi un suo parere perche' sono veramente scoraggiata dopo anni di esami, visite, farmaci e spese inutili.

Cara Signora Stefania,

il prurito anale riconosce diverse cause. Quelle più frequenti sono dovute a patologie del colon che non sempre sono di origine infettiva o parassitologica. Riconoscere la causa del prurito è fondamentale per una adeguata terapia e la negatività degli esami eseguiti possono far sospettare proprio una causa funzionale del colon quale la presenza del colon irritabile. Una visita colonproctologica potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.

Buonasera Dottore, sono una ragazza di 23 anni, le scrivo per avere un suo parere in merito alla mia storia. Tutto è iniziato nel 2008 quando ho iniziato ad avere dolori al basso ventre così forti da non riuscire a stare dritta ne in nessun altra posizione e che arrivava a gonfiarsi come un pallone. Al primo avvenimento sono cora al pronto soccorso dove mi hanno diagnosticato ( senza fare nessun esame) una cistite e mi hanno dato la terapia di Levoxacin 250mg. Quello stesso anno sono stata operata per delle ragadi anali ( con congelamento) e a un emorroide esterna ( con un piccolo taglio). Però l'emorroide esterna non è mai scomparsa è sempre li. Nel 2009 ho avuto un ascesso perianale operato con incisione e drenaggio. Intanto i dolori alla pancia continuano e sono sempre più forti fino ad estendersi a schiena e reni. Dopo un secondo episodio violento mi riportano al pronto soccorso pensando fosse appendicite in peritonite dai vari esami emergeva un sacco di sangue all'interno della pancia e globuli bianchi a 10000, però nell'ospedale in cui mi trovavo avevano subito poco prima un caso di morte di un ragazzo in seguito ad un operazione di appendicite e quindi non hanno voluto assumersi la responsabilità di operarmi e hanno cercato solo di alleviarmi i sintomi. Dimessa dall'ospedale faccio una visita ginecologica dove mi dicono che ho una cisti endometriosica di 5 cm nell'ovaio dx e mi hanno dato altre cure farmacologiche. Ma dopo un anno, a seguito di un altra visita questa cisti era aumentata a 6cm. Ancora altro trattamento farmacologico. L'estate scorsa, quindi ad agosto 2013, mi ricompare l'ascesso perianale e viene inciso e drenato di nuovo. Ad oggi, non so di preciso cosa ho davvero, so solo di avere forti dolori al basso ventre, stomaco, meteorismo, dolori alla schiena fino ai reni, emorroidi e vado in bagno ogni volta che mangio qualcosa nel water c'è sempre presenza di sangue abbondante, anzi a volte sento il bisogno di evacuare, ma ciò che evacuo sono solo scariche di sangue rosso vivo. E inoltre in un anno ho perso ben 15 kg. vorrei sapere cosa posso avere e se può essere qualcosa di grave e se potrebbe indirizzarmi verso qualche esame preciso da fare. La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità.

Cara Beatrice,

la sua storia è abbastanza complessa per poter essere discussa con una semplice email, ma cercherò di rispondere sperando di essere esaustivo. I suoi sintomi addominali potrebbero dipendere da varie cause non ultima la presenza di una sindrome del colon irritabile. Ma lei descrive che è colpita anche da emdometriosi e questa patologia meriterebbe un adeguato approfondimento specialistico poiché, non raramente, nella patologia è coinvolto il colon e il retto. Questo primo passo permetterebbe di impostare un adeguato percorso di terapia per correggere almeno la funzionalità intestinale, la cui alterazione (frequenti evacuazioni con feci poco formate) potrebbe essere stata la causa della ragade anale e delle emorroidi. Invece gli ascessi successivi potrebbero essere sempre dovuti alle frequenti evacuazioni ma che complicano la permanenza di una malattia anale (ragade, emorroidi). Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.

Buongiorno, soffro di dolore neuropatico da 5 anni e sono seguita da un medico per la terapia del colore. Purtroppo mi ritrovo contratta da spalle a piedi. Ultimamente mi è accaduto di avere un peggioramento nella zona coccige, dalla risonanza magnetica risulta ( oltre alla ernia/ protusione l5 s1 già operata) un coccige più lungo del normale e piegato ad "l" a scusa della gravidanza, inoltre una ciste di tarlov in s2 di 0,9 ml Se fino a ad ora sono riuscita a metabolizzare il dolore neuropatico aiutata dai farmaci antidolorifici, ora il dolore perianale è qualcosa di veramente insopportabile, non posso stare seduta, dopo un pò che cammino sento un peso perianale, insomma un vero inferno. Casualmente una sera ho preso invece del solito lexotan un farmaco più forte per poter dormire subito, trattasi di xanax e piano piano questo dolore è diminuito, non completamente, ma era diventato accettabile. Ho scoperto che questo farmaco è molto rilassante quindi deduco di avere anche una contrattura perianale, magari dovuta al dolore del coccige, è già successo una volta, ( mi è stato fatto il botulino) non mi spiego altrimenti perchè farmaci come il contramal non riescono a controllare questo dolore perianale. Il dolore diventa molto più forte dopo circa 10 minuti dall'evacuazione agevolata da microclismi. Vorrei sapere gentilmente da lei cosa ne pensa. Inoltre gradirei sapere dove visita possibilmente in centro convenzionato. Grazie laura

Cara Signora laura,

io purtroppo non vivito in centri convenzionati e le mie sedi di lavoro le può facilmente trovare sul mio sito. Riguardo i suoi problemi è possibile che il dolore anale suia causato da una contrattura dei muscoli perineali. Comunque una visita proctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per verificare l’eventuale presenza di altre patologie anali che possano giustificare il dolore post-evacuazione e consigliare un adeguato percorso di terapia.

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