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Domande e Risposte: Stipsi

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Gentile professore le scrivo per unparere. Sono stitica dalla nascita ed esattamente un anno fà doponumerosi controlli ho appurato di evere un rettocele di circa 6 cm.Sono stata operata e pensavo di aver risolto per sempre il mioproblema. Invece purtroppo non riesco ad evacuare se non prendo un cucchiao da te di magnesia. Ho fatto anche il clisma opaco e non è risultata nessuna anomalia. Premetto che mangio tanta frutta e verdura, cibi integrali. Frequento lezioni di acquagym due volte a settimana. Sono stanca e non so più cosa poter fare. La ringrazio per l'attenzione prestatami. Distinti saluti.

Cara Signora Lena,
le cause della stipsi sono molte. Probabilmente la presenza del rettocele nascondeva una ulteriore causa della sua stipsi cioè un disfunzione della muscolatura del pavimento pelvico che è deputata anche alla funzione della evacuazione. Nella mia pratica clinica i pazienti con retocele sono studiati anche per constatare questa disfunzione e prima e dopo la chirurgia sono sottoposte a cicli di riabilitazione del pavinento pelvico che riescono a governare il sintomo stipsi senza l’uso di lassativi e purganti. Penso che una visita colonproctologica dedicata anche sulla regione pelviperineale possa mettere in evidenza questa situazione e indirizzarla ad una corretta procedura terapeutica. Se mi permette una autopromozione le consiglio di leggere Il Dono Negato: storie di stitichezza e dintorni, forse potrà comprendere quali sono le dinamiche che coinvolgono i pazienti con stipsi e quale possono essere le varie soluzioni.
Cari saluti

Buona sera dott.Nicastro, le scrivo x un problema che riguarda mia sorella.E' una ragazza di 28 anni e circa 8 anni fa ha iniziato ad avere problemi di stipsi.Aveva difficoltà ad andare in bagno regolarmente se non dopo circa 5,6 gg a causa di coliche addominali.Ricoverata in ospedale e dopo alcuni esami le viene diagnoticata sindrome da colon irritabile.Dopo un tentativo con una dieta alimentare rilasciata dall'ospedale per presunta intolleranza al lattosio il problema persiste.Da circa 2 anni si aiuta con uno sciroppo lattulosio circa 2 volte a settimana x cercare di andare in bagno.Ci sono degli esami specifici per riuscire a capire e a risolvere questo problema?La defecografia potrebbe essere uno di questi?Potrebbe prenotare una visita presso il vostro centro?La ringrazio per una eventuale risposta Cordiali saluti

Caro Signor Giuseppe, la sindrome del colon irritable diagnosticata a sua sorella potrebbe essere la causa della sua stipsi, ma il ricorso ai purganti non è la cosa migliore da fare in quanto anche se riescono in qualche modo a favorire una defecazione dall’altro lato peggiorano lo stato funzionale del colon. Ringraziandola per la fiducia accordatatmi se lo ritenesse opportuno potrà telefonare alle segretrerie degli studi dove lavoro per prendere un appuntamento e intanto mi perdoni per la tardiva risposta.
Cari saluti e auguri per un 2009 di serenità

Gentil Dott. Nicastro, mi chiamo Samanta ed ho 50 anni. Sono affetta da un lieve prolasso mucoso del retto che mi dà problemi durante l'evacuazione. Ho acquistato il suo libro ed ho letto che il prolasso della mucosa è risolvibile solo chirurgicamente. Io, ripeto ho un piccolo prolasso: la mucosa si appoggia sull'ano; alcune volte accuso un po' di peso anale; il più delle volte sto benissimo. Solo tempo fa le emorroidi interne mi procuravano un po' dolore, ma ora seguo una alimentazione molto controllata e devo dire che sto meglio. Sono le emorroidi interne che causano lo scivolamaento della mucosa o viceversa? Ho inserito nella mia alimentazione lo psillio cuticola di cui lei parla nel suo libro e devo dire che l'evacuazione è molto migliorata. Come mi devo comportare per evitare l'aggravamento del prolasso? Mi sento male all'idea di dover subire un intervento, sicuramente non risolvibile. La prego mi consigli. La saluto e la ringrazio per la sua cortesia.

Cara Signora Samanta,
un piccolo prolasso della mucosa rettale può dare disturbi della defecazione che sicuramente andrebbero valutati in modo più approfondito. Mi spiego. Se la stipsi è dovuta al prolasso è logico che la risoluzione della stipsi è l’asportazione del prolasso, ma perchè lei ha avuto un miglioramento con l’assunzione delle fibre? Questo mi porta a credere che non sia il solo prolasso la causa dei suoi sintomi e quindi un buon inquadramento diagnostico potrebbe portare ad un adeguato percorso di terapia. La ringrazio per gli apprezzamenti sul Il Dono Negato e mi perdoni per la tardiva risposta.
Cari saluti e auguri per un 2009 di serenità

Egr. Dottore, stavo visitando il sito perché da più di un anno soffro di stipsi, nonchè di emorroidi e gonfiore allo stomaco. Ho iniziato a risolvere nella mia maniera il problema, tramite microclismi alla glicerina poiché pensavo che si sarebbe trattata di una cosa passeggera. Da qualche mese assumo regolarmente "Le dieci erbe" ed è solo grazie a queste pillole che riesco nella defecazione, anche se questo mi provoca forti fitte allo stomaco e mi provoca l'effetto contrario. Provocano effetti negativi anche se si tratta di erbe?Da circa un mese, sto curando l'alimentazione mangiando verdure e molta più frutta ma se sospendo le pillole, ritorna tutto come prima. In più, da più di un mese, a distanza di giorni, ho l'intestino infiammato. Soffro di emorroidi. Da circa 7 gg. sto assumendo Arvenum 500, proctolyne ( mi sembra si chiami così) e sto usando una pomata. Il gonfiore è passato ma ancora le emorroidi non sono rientrate del tutto e durante la defecazione provo dolore. Tutto è iniziato da quando sono stata assunta in un'agenzia di viaggio. Conduco una vita sedentaria ( 8 ore seduta davanti al pc) anche se due volte alla settimana svolgo attività fisica. Temo che mi porterò dietro questo problema per sempre poiché se non assumo le pillole mi si blocca tutto. Ho sempre lo stomaco gonfio e dolorante e non so più cosa fare. potrebbe darmi un consiglio?

Cara Signora Tecla,
innanzitutto le erbe che assume sono dei purganti. Anche se camuffate come tali rappresentano comunque la base di tutti i purganti venduti in farmacia. Il mio consiglio è di consultare uno specialista colonproctologo per poter definire l’origine della sua stipsi e inquadrare anche il suo problema colico e emorroidario. Potrà così intraprendere un adeguato
percorso di terapia.
Cari saluti

Salve Dott. Nicastro, mi chiamo Chiara e ho 26 anni. Ho un problema di stipsi da quando avevo qualche mese e ancora ne soffro. Ho cambiato più volte la mia alimentazione ma niente. Adesso sono in cura da un medico e le cose vanno un pochino meglio. Volevo farle questa domanda perchè nessuno mi risponde con chiarezza. io ho spesso dolori appendicolari e una volta sono anche andata al pronto soccorso ma non mi hanno operato perchè non ero in peritonite ma mi hanno dato degli antibiotici da fare. Ogni volta che ho questi dolori anche se lievi devo prendere antibiotici?C'è un modo per sfiammare l'appendice?Grazie dottore e saluti.

Cara Signora Chiara,
l’appendicite si opera quando non è in peritonite e non quando questa complicanza si manifesta. Detto questo credo che sia la stipsi che i suoi dolori addominali vadano attentamente valutati e una visita specialistica potrebbe derimere i primi dubbi e stabilire un esatto percorso diagnostico e terapeutico. La invito (permettendomi una autopromozione) alla lettura del IL DONO NEGATO, potrebbe essere di aiuto per capire come insorge una stipsi e come poterla risolvere. Cari saluti

Spett.le Dr. Nicastro Le chiedo un consiglio per un disturbo di parziale ostruzione intestinale che non riesco a risolvere anche a seguito di un'operazione, effettuata a novembre del 2003, per emorroidi interne con tecnica stapler. Nel corso di quest'anno (febbraio 2008), subendo un aggravarsi del problema, ho eseguito una serie di indagini fra le quali una ENTERO-COLPO-DEFECOGRAFIA nella quale risulta quanto segue: La fase defecografia, valutata mediante tecnica digitale, ha evidenziato un normale tempo di apertura del canale anale e di svuotamento dell'ampolla rettale che risulta completo. Durante tale fase si osserva la comparsa di un rettocele anteriore di cm. 5 e di una invaginazione intrarettale. L'indagine documenta inoltre una discesa dell'intestino tenue che comprime la parete anteriore del retto come per una condizione di enterocele. Regolare è il calibro del canale anale.' Alla luce di questa diagnosi, il proctologo mi ha consigliato un nuovo intervento in cui mi dovrebbero rialzare l'intestino tenue in laparoscopia, e rimuovere il rettocele. Mi ha anche precisato che non garantirebbe la totale buona riuscita dell'operazione a causa di quella già subita precedentemente nella quale, peraltro, è stato necessario intervenire ulteriolmente, dopo soli tre giorni, per rimuovere una grappetta impigliatasi all'interno del retto occludendolo. Potrebbe darmi un consiglio? Potebbe essere una valida alternativa, all'operazione chirurgica, la serie di esercizi fisici da lei proposti? Attendo una sua risposta via e-mail o tramite cellulare.

Cara Signora Angela,
purtroppo non è la sola persona alla quale è stato indicato un trattamento chirurgico per una patologia funzionale. Alla luce di quanto ha descritto presumo che l’enterocele fosse preesistente all’intervento e di questo si doveva tenerne conto nell’approccio terapeutico. Il consiglio del proctologo non è del tutto insensato ed è giustificato dal quadro defecografico. Comunque i disturbi della defecazione sono tanti e spesso la rieducazione funzionale dl pavimento pelvico, quando indicata, riesce a risolvere quelli le cui cause sono inerenti all’ultimo tratto dell’apparato digerente. Facendomi una autopromozione le consiglio la lettura de Il Dono Negato, forse potrà trovarvi delle risposte concrete alle sue domande e ai suoi dubbi.
Oltre a questo le consiglio comunque una valutazione specialistica perpoter definire se nel suo caso la rieducazione possa essere un valido aiuto.
Cari saluti

gentilissimo dottore,le chiedo con grande umilta',se mi puo' dare qualche delucidazione.sono molto preoccupata,perche' mia madre che ha 57 anni,da anni soffre di stitichezza. Due giorni fa,dopo aver mangiato dei broccoli,dopo molte ore ha avvertito nausea,e con crampi alla pancia,senza sforzarsi ha avuto la diarrea ed emissione abbondante di sangue rosso vivo.,il tutto e' durato per tre giorni. La settimana prossima fara' la colonscopia,la prego dottore l' ansia mi sta divorando,cosa potrebbe essere? STO IMPAZZENDO HO PAURA

Cara Signora Cristina,
la ringrazio per la fiducia. I sintomi che accusa sua madre potrebbero essere dovuti alla presenza di una diverticolite, frequente nei pazienti affetti da stipsi. Anche il modo in cui si sono manifestati fanno supporre tale diagnosi che comunque dovrà essere confermata da una visita specialistica e dalla colonscopia. Un solo appunto, se la crisi è recente si dovrebbe prima cercare di risolvere la fase acuta e poi procedere alla colonscopia.
Cari saluti

Egregio Dottore, ho 51 anni e da sempre soffro di stipsi, causata credo, da un'intolleranza al latte materno curata male da pediatri di 51 anni fa! L'intestino da sempre atonico,(ho fatto vari esami negli anni, anche presso il Policlinico Umberto I di Roma, e la diagnosi è sempre la stessa (grazie a Dio):atonia intestinale) quindi insensibile alla verdura-frutta-fibre-molta acqua,ecc.-anzi più si riempie e più si blocca - peggiora sempre più e mi vedo costretta a prendere dei lassativi, che sì mi aiutano a volte, però mi provocano meteorismo, dolori con sensazioni di poco svuotamento e tutto quello che riguarda il colon irritabile. Non so più cosa fare, anche perchè per defecare - ormai da anni, anche sotto effetto lassativo - non mi occorrono solo sforzi, ma anche piegamenti del ventre: sdraiarmi e piegare le gambe all'indietro, sia per liberarmi del meteorismo che delle feci. Immagini il mio imbarazzo e difficoltà a cambiare bagno, quindi non esco quasi mai di casa, vado solo al lavoro con il mio mal di pancia e aspetto con ansia il ritorno a casa (bagno). Grazie per aver dato a quelli come me la possibilità di spiegare tutto, anche nei minimi particolari che non sono mai riuscita a raccontare a nessun medico.

Cara Signora Elena,
i disturbi della defecazione possono avere varie cause sia di origine colica sia di origine rettale e dei muscoli del pavimento pelvico. Una visita specialistica potrebbe dirimere i dubbi e stabilire una adeguata terapia. Facendomi una autopromozione le consiglio la lettura del Il Dono Negato libro scritto per i pazienti affetti da stipsi.
Cari saluti

buongiorno dottor Nicastro ho 40 anni e da 10 soffro di stipsi cronica, il mio medico mi ha fatto fare una lastra dell'apparato digerente con contrasto perchè negli ultimi mesi soffro anche di bruciori allo stomaco.Il risultato dell'esame parla di gastroduodenite e colon a festone . Sa darmi qualche consiglio sulla dieta? a livello chirurgico si può intervenire per riposizionare il colon? grazie

Cara Signora Raffaella,
non credo che lei abbia bisogno di interventi chirurigici per risolvere i suoi sintomi. Deve solo cuararsi e bene. Una visita colonproctologica è indispensabile per poter meglio definire la diagnosi e decidere un adeguato percorso di terapia. facendomi una autopromozione le consiglio di leggere il mio libro Il Dono Negato, forse le potrà essere utile per meglio capire l’origine della sua stispi e come curarla.
Cari saluti

Salve dottore,volevo esporre un mio problema: da qualche settimana quando mi pulisco con la carta igienica dopo aver defecato riscontro una macchia di sangue. La cosa che mi stupisce è che toccando l'ano non riscontro dolori né bruciori e nessun altro sintomo. Che cosa ne pensa lei?il sangue a mio parere e abbastanza vivo, come potrei curarla da solo ? preparazione h funzionerebbe se non fosse nulla di grave ? a che tipo di medico dovrei rivolgermi ? grazie per l'attenzione e aspetto una sua risposta. Grazie Dottore

Non si deve preoccupare eccessivamente. Cerchi di non provocare strofinamenti durante la pulizia anale ed usi prodotti specifici per l’igiene anale quali il fisian, il sapigen k, l’anonet. Infatti i microtraumi della zona anale possono provocare delle microlacerazioni che facilmente sanguinano. Usi acqua fredda ed i prodotti consigliati e solo se il sanguinamento persiste si sottoponga ad una visita proctologica. Cari saluti

Salve dottore, io vorrei sapere come mai ho sempre dolore sotto l'addome (dove c'è l'appendice). L'appendice l'ho tolta più di 15 anni fa e soffro di stitichezza. Il mio medico mi ha dato delle erbe per farmi defecare e le erbe funzionano ma ho sempre dolori forti sotto l'addome, non riesco neanche a tossire perché adesso quando tossisco non solo ho forte dolore ma ho anche perdite di urina lei mi può aiutare a capire un po cos'è, la ringrazio

I sintomi accusati potrebbero far sospettare la presenza di un colon irritabile. La stitichezza e la perdita di urina ai colpi di tosse potrebbero essere determinati invece da una disfunzione del pavimento pelvico. Il mio consiglio è di consultare uno speciaalista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Buongiorno dottore, sono una donna di 47 anni e quattro anni fa sono stata operata di rettocele. Da circa 10 mesi soffro di dolore post defecatorioche si attenua se sto seduta o quando dormo, ma ho avuto crisi acute durante le quali anche a letto il dolore non passava. ho trattato per mesi con creme tipo Proctolyn perchè ero convinta fossero emorroidi interne poi mi sono decisa ad andare dl proctologo che ha trovato duegraffette inespulse. Ora sto usando un antiinfiammatorio locale ma mi fa ancora male. Le chiedo : è possibile che le graffette diano questo dolore così forte? E come mai dopo 4 anni?La ringrazio se mi potrà dare delucidazioni perchè mi sta prendendo lo sconforto.

Cara Signora,

il suo racconto non è diverso da quello di molte persone che hanno subito lo stesso intervento. Purtroppo quello che è spesso definito un intervento facile, rapido e risolutivo non lo è ed è gravato da molte complicazioni quali il dolore cronico. Questo può dipendere da difetti di cicatrizzazione interna e dalla permanenza dei punti metallici. Molte persone trovano sollievo con l’asportazione dei punti metallici e con una revisione della cicatrice interna. Le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una esatta diagnosi e per un corretto percorso di terapia.

Gentile dott.re buonasera sono una donna di 39 in piena "crisi esistenziale" per la recente diagnosi seguita a defecografia, eseguita con opacizzazione con bario a elevata densità somministrato per via anale e orale, e con seguente referto: "... Si dimostra una buona distendibilità dell'ampolla rettale. La giunzione rettoanale è situata a riposo superiormente al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche e subisce una regolare escursione durante le manovre dinamiche. Non sono stati osservati fenomeni di incontinenza nel passaggio dalla posizione decubito a quella in ortostatismo e sotto i colpi di tosse. Il pavimento pelvico e normo resistente durante la prova dinamica. La fase defecografica, valutata mediante la tecnica digitale, ha evidenziato un aumentato tempo di apertura del canale anale e disvuotamento dell'ampolla rettale che risulta incompleto. Sulla parte posteriore del retto è presente un'incisura ad ampio raggio che si riduce parzialmente durante la fase defecografica ed è compatibile con un difettoso rilasciamneto della fionda puborettale. é presente un rettocele anteriore di 4 cm in cui ristagna il bario. Regolare il calibro del canele anale."Premettendo che sono nullipara e sottopeso per passate problematiche alimentari ora superate, con uno stile alimentare definibile flexitariano ovvero prevalentemente vegetariono ma con qalche trasgressione ittica, soffro da sempre di stipsi (anche da bambina) che da un paio d'anni si traducono anche in incompleta evacuazione che mi costringe dover ricorrere a manovre manuali abbastanza gravose per chi vive di sempre di corsa ed è pendolare. Il chirurgo al quale mi sono rivolta mi a propsto un ciclo di terapia riabilitativa seguito da STARR; per la prima proposta a parte il costo (sono una precaria) tutto sommato sono d'accordo ma la seconda mi lascia interdetta (vista la dubbia fama) e non poco dimorosa di finire di male in peggio. La prego mi dia un consiglio: ho già avuto tanti problemi nella vita un altro ancora proprio NON LO SOPPORTEREI. La ringrazio fin d'ora per il consiglio che vorrà potrà darmi.D.V.

Cara Signora,

i disturbi della defecazione e la stipsi riconoscono diverse cause. Nella sua lettera dice di soffrire di stipsi da molti anni e questo potrebbe dipendere da una causa colica mentre i disturbi dell’espulsione da una causa rettale (rettocele). Mentre questa seconda causa potrebbe avvalersi di una adeguata e corretta terapia di riabilitazione del pavimento pelvico la prima causa andrebbe curata in diverso modo, comprendendo se esiste un rallentato transito e quale è la causa.  A mio parere l’intervento proposto non risolve i suoi problemi di stipsi e questo sintomo andrebbe ben indagato per un corretto percorso di terapia.

gent.le dottore,mi chiamo Paola, ho 42 anni, sono una paziente atassica; da circa un anno soffro di questo problema; avverto la necessità di andare in bagno, ma in fase espulsiva devo fare degli enormi sforzi per riuscirvi; mi è stato diagnosticato un rettocele e dalla rettomanometria un'atrofia del canale anale. Ho fatto anche una coloscopia virtuale dalla quale non è emersa alcuna novità. Cosa posso fare dato che attualmente assumo solo lassativi che però mi aiutano poco e le feci hanno assunto la forma di bucatini?Grazie in anticipo per la risposta

Cara Signora Paola,

l’atassia è una rara forma di patologia neurologica che provoca delle alterazioni sulla muscolatura volontaria non esclusa quella del pavimento pelvico e quindi degli sfinteri anali. Oltre alle terapie convenzionali per la cura della atassia è sempre consigliata una riabilitazione che, con una attenta valutazione clinica, potrebbe essere estesa nel caso specifico alla struttura neuromuscolare del pavimento pelvico.

Caro dottore sono una ragazza di 28 anni da circa 4 soffro di sindrome da defecazione ostruita , vorrei risolvere il problema drasticamente ma senza operazioni ... ho cambiato alimentazione mi aiuto con il movimento bevo molto anche se molto migliorato il problema sussiste ancora ...ho notato che con l uso della senna migliora moltissimo la situazione ma cerco di usarla poco sono molto stanca non ho mai parlato a nessuno di questo problema che mi stravolge la vita.... oltretutto per anni ho subito delle forzature sessuali che hanno secondo me la loro influenza sulla mia malattia .. vorrei essere serena finalmente ....grazie anticipatamente di tutto

Cara Signora,

quello che mi sorprende è la diagnosi di ostruita defecazione alla sua età e, soprattutto, fatta senza aver mai parlato con nessuno della sua stipsi e presumo nemmeno con il medico curante. La stipsi riconosce diverse cause, che andrebbero tutte sudiate e individuate per indicare un adeguato percorso di terapia. In quella che è definita sindrome da ostruita defecazione le cause possono essere funzionali e/o morfologiche e queste vanno ben distinte tra di loro per poter stabilire se sia necessario un intervento chirurgico (raro), una terapia medica e riabilitativa (frequente). Consulti un colonproctologo che abbia esperienza anche nelle disfunzioni del pavimento pelvico per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Volevo intanto ringraziarla per il suo servizio, la classe medica troppo spesso non considera che siamo persone non corpi, le premetto che solitamente non ricerco consulti medici on-line ma dopo tanti specialisti che mi dicevano tutto e il suo contrario ci terrei ad avere anche il suo parere. Cerco di essere concisa: sono di Vicenza, ho 40 anni, ipotiroidea da circa 20 in cura con Eurirox 100. Nullipara. 15 anni fa ho avuto la mia prima diagnosi di intestino irritabile con variante stipsi, l' evacuazione era insoddisfacente, dopo colazione dovevo andare in bagno più volte, a scaglioni, quando sentivo lo stimolo, quindi borborigmi, gonfiore, bla bla.. Curata con anticolinergici, antidepressivi, ansiolitici (per l' intestino mi dicevano) niente da fare. Nel 2008 colecistectomia, di lì pian piano la mia stipsi è peggiorata e sono aumentati i fastidi della defecazione, quindi vai di integratori di fibre e una dieta ad hoc (non ho mai mangiato schifezze), perette, clisteri.. Ho fatto mille esami in questi anni, 2 colonscopie negative, un clisma opaco ndp, lo studio dei tempi di transito evidenzia una stipsi funzionale, la defecografia evidenzia un rettocele di 4 cm con colpocele anteriore e un prolasso mucoso retto-rettale senza evidenti segni di intussuscezione. Il mio enorme problema è che a oggi dopo la prima defecazione spontanea devo effettuare una peretta di acqua tiepida di 250 ml, scarico dopo un po ed effettuo un clistere di un litro, da sdraiata, dopo qualche minuto devo correre sul wc perché l' aria presente nell' intestino non mi permette di trattenere l' acqua. Ma non è finita qui, sento che nell' intestino è rimasta dell' acqua, all' altezza della costola sx, infilo il dilatan e cammino un po', di lì ho lo stimolo ed evacuo feci ed acqua. Sento di non aver terminato e ripeto l' operazione con il dilatan ancora per 2-3 volte finchè l' acqua e le feci non sono uscite. Dopo tutta questa operazione mi rimane una pancia gonfia e la sensazione di non aver terminato, ma a quel punto sono stremata fisicamente e psicologicamente e desisto. Questo accade tutti i giorni da 4 anni, non mi dilungo a raccontarle tutte le implicazioni nella quotidianità e la frustrazione derivante. Alcuni medici hanno caldeggiato la Starr, altri la vedono come causa di ulteriori problemi, l' ultimo medico visto (tutti specialisti o professori) ha minimizzato e mi ha detto di andare da uno psicologo.. Io non vivo più, entro in bagno e ci rimango per più di tre ore, ho provato ad astenermi ma la sensazione di avere la pancia piena di feci non mi rende la vita semplice, anche perché soffro da sempre di flatulenza, nonostante curi l' alimentazione, e questo aggrava il tutto. Secondo lei il biofeedback o altre terapie conservative possono aiutarmi? Ho effettuato la fisiokinesiterapia, un paio d' anni fa, ma non ha sortito effetti. Purtroppo confrontando la defecografia di 5 anni fa e quella più recente che le ho citato noto un netto peggioramento, idem per i tempi di transito, secondo lei a cosa è dovuto? E poi, perché riesco anche a trattenere l' acqua del clistere? Scusi se mi sono dilungata ma cerco delle risposte che nessuno è in grado di darmi. Grazie di cuore se avrà il tempo di rispondermi.

Cara Signora Veronica,

la stipsi riconosce diverse cause e da quanto descrive, nel suo caso, concomitano più eventi che giustificano il suo stato. Sicuramente uno stato ansioso (giustigficato anche dalla sua sofferenza) non aiuta a controllare il colon irritabile, che a sua volta potrebbe deternminare un rallentato transito funzionale. A questo si aggiunge una alterazione morfologica e, probabilmente, funzionale del pavimento pelvico, a sua volta causa di un difetto dell’espulsione delle feci. Sintetizzando: ansia e colon irritabile determinano un rallentato transito, le feci diventano piccole e disidratate e arrivano stentatamente nel retto, dove non permettono unostimolo adeguato. Inoltre uno stato di cattiva funzione della dinamica della defecazione non facilita una espulsione. Lei ben comprende che, confermate le diagnosi, il trattamento della sua stipsi deve prevedere la cura di ognuna di queste cause determinanti. Un adeguato percorso di terapia dovrebbe prevedere la cura del colon irritabile (nelle sue diverse cause), la cura della disfunzione della evacuazione che, a mio parere, potrebbe giovarsi di una corretta  riabilitazione del pavimento pelvico, con protocolli e tecniche adeguate.Spero di essere stato esaustivo.

 

Gentile Dott. mi chiamo Cristiano ho 41 anni e 2 anni fa sono stato operato con metodo STARR per prolasso mucoso del retto. Premetto che soffro di stitichezza da almeno 15 anni. Oltre a non aver avuto i risultati sperati, da quando ho fatto l'intervento faccio molta fatica ad espellere l'aria con la conseguenza di avere sempre la pancia gonfia. E' possibile una soluzione a questo problema? La mia sensazione e' che con l'asportazione del prolasso si sia ristretto l'ultimo tratto dell'intestino con conseguente difficoltà' ad espellere l'aria, lei cosa mi consiglia? Grazie per l'attenzione.

Caro Signor Cristiano,

volendo interpretare la sua storia clinica, presumo che la diagnosi di prolasso del retto sia stata fatta a seguito di alcuni accertamenti consigliati per comprendere la causa della sua annosa stitichezza. Questa storia è stata già scritta ed è simile a quella di tantissime persone che con lo stesso iter hanno poi subito l’intervento di STARR senza alcun beneficio. A mio parere, l’insuccesso della tecnica, non è solo legato alla sua esecuzione, ma ad un errato inquadramento clinico. Le cause della stipsi sono diverse, dal rallentato transito intestinale alle patologie rettali a quelle anali e del pavimento pelvico; solo una accurata disamina delle cause, che spesso sono multiple nella persona sofferente, porta ad un adeguato percorso di terapia che non può essere limitato ad un intervento chirurgico. Le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale al fine di comprendere: se esistono complicazioni legate all’intervento di STARR (stenosi, deformazioni dell’ampolla rettale, ecc.); se esistono alterazioni funzionali del colon che giustificano un rallentato transito e una eccessiva fermetazione e meteorismo; se esistono disfunzioni del pavimento pelvico che possano giustificare una alterata dinamica delle defecazione.

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