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Domande e Risposte: Ragade anale

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Salve ho 40 anni e circa un mese fa mi è stata diagnosticata una ragade anale, infatti non è stato possibile per me effettuare una rettoscopia. Quello che mi fa stare male ultimamente è il dolore molto forte dopo la defecazione, ritornato dopo molto tempo. Faccio uso di Antrolin che mi ha prescritto il medico dell'ospedale che mi ha visitata, ma il sollievo è veramente limitato, vorrei un consiglio da lei. Inoltre vorrei sapere se ci sono dei metodi efficaci alternativi all'intervento chirurgico e se quest'ultimo ha un posto operatorio molto doloroso e lungo. Grazie sin d'ora per la sua gentile consulenza.

Cara Sig.ra Luigia,
la ragade anale può essere acuta e cronica e questa differenziazione è importante ai fini della terapia. La ragade cronica si cura con una adeguata terapia medica (creme locali tipo l’antrolin e la cura della stipsi). La ragade cronica a seconda dello stadio è passibile di una terapia medica ma devono essere valutati altri parametri per indicare quella adeguata (ipertono, presenza di marisca o di papilla ipertrofica). Solo a seguito della visita completata con una videoproctoscopia digitale, è possibile pianificare la terapia. Infine l’intervento chirurgico se eseguito lege artis libera immediatamente dal dolore con una brevissima degenza ed un rapidissimo recupero dopo l’intervento.
Cari saluti

Egregio dott. Nicastro, volevo illustrarle un attimo la mia situazione. Dagli inizi del mese di Giugno quando andavo al bagno ho iniziato ad avvertire dei piccoli dolori a cui non ho fatto caso. Con il passare dei giorni il dolore aumentava ed ho iniziato a sanguinare abbastanza copiosamente. Mi sono recato dal mio medico di famiglia,che mi ha prescritto delle pomate per emorroidi, pomate che non hanno sortito nessun effetto, anzi nel momento in cui le mettevo il dolore si accentuava. mi recavo presso l'ospedale di fermo, ove mi diagnosticavano una ragade. Dopo pochi giorni sono stato sottoposto ad intervento chirurgico. Ormai sono trascorsi 15 giorni dall'intervento ma i dolori continuano ad essere forti e ogni tanto continuo a perdere sangue. devo dirLe che ho 47 anni e solo una volta ho sofferto di emorroidi circa 20 anni fa,ma fu una cosa che in due giorni tornò tutto a posto, mentre circa dieci anni fa, sono stato ricoverato per una diverticolite. Essendo un carabiniere quindi sto molto tempo seduto sia in macchina che in ufficio, come posso fare per risolvere il problema che ormai mi assilla da circa due mesi? grazie

Caro Sig. Mario,
l’intervento per ragade anale è solitamente risolutivo nell’immediato post-operatorio, cioè il paziente trova immediato giovamento dalla chirurgia. Nel suo caso è difficile pronunciarsi perchè non mi da notizie sul tipo di intervento effettuato, se è stata eseguita una manometria pre-operatoria per valutare un eventuale ipertono, se è stata eseguita una videoproctoscopia per svelare la presenza di una papilla ipetrofica o di una emorroide sentinella (lesioni che spesso accompagnano la ragade e che vanno bonificate per permettere la guarigione). Penso, se non lo ha già fatto, che una visita proctologica con videoproctoscopia digitale possa dirimere i suoi dubbi e impostare una adeguata terapia.
Cari saluti

Egr. Prof. Nicastro, sto avendo in questo ultimo periodo un problema rettale legato alla evacuazione. Nella parte iniziale del momento dell'evacuazione infatti, è come se ci fosse una legatura dell'ano od un restringimento con forte dolore e sanguinamento nell'espulsione; nell'attimo successivo poi all'evacuazione che avviene normalmente persiste forte bruciore che scompare nel giro di qualche ora. Ho provato con alcune pomate (tipo proctodol) che mi allievano momentaneamente senza risoluzione. Ho visto che in questi casi converrebbe fare una visita con l'esame videoproctologico: a tale proposito le chiedo cortesemente nelle mie condizioni di dolore e sanguinamento come posso pensare di introdurre corpi estranei per la visita? Avrei dei dolori lancinanti... La pregherei di darmi un consiglio al proposito. Ho visto inoltre che riceve il giovedì presso il Suo studio in Roma. Mi può far sapere qualcosa in merito allo svolgimento delle visite ed i relativi costi? Purtroppo non so nulla al proposito La ringrazio e distintamente La saluto.

Cara Sig.ra Paola,
da quanto mi descrive la patologia che la affligge è una ragade anale. I sintomi descritti sono eclatanti, dolore e sanguinamento all’evacuazione con bruciore e dolore che perdurano per qualche ora. La terapia che ha eseguito non è efficace e bisognerebbe migliorarla. E’ vero che per fare ciò dovrebbe essere sottoposta a visita con Videoproctoscopia. Riguardo lo studio a Porta Pia gli orari di ricevimento sono solo il Giovedì (per i costi può telefonare e chiedere direttamente alla segretaria). Inoltre ricevo tre giorni a settimana presso gli studi del Dipartimento che dirigo alla European Hospital (se può essere utile per lei avere più versatilità di orari). Anche in questo caso può chiedere alla mia segretaria Sig.ra Donati gli orari e i costi. Cari saluti e resto a sua disposizione

Buon giorno e grazie per questo sito che mi è stato di grande aiuto. Sono simone e ho 20 anni. Circa verso dicembre 2006 (anche se non ricordo precisamente il periodo che potrebbe anche essere diverso) mi è uscita sullo sfinetere un'escrescenza un pò duretta e di colore rosa chiaro (tendente al bianco). Per mesi non gli ho dato importanza fin quando andando in begno ho perso un bel pò di sangue. A quel punto mi sono un pò spaventato e sono andato dal medico di famiglia che mi ha consigliato una visita proctologica. Sono andato il 24/05/07 presso l'ospedale di roma e il medico mi ha subito operato togliendomi (ambulatorialmente con anestesia locale) quello che ha chiamato un fibroma cutaneo. Sono passate un paio di settimane ed adesso ho alcuni problemi. Ho dei forti bruciori nella zona anale e sullo sfintere; ho delle perdite di un liquido biancastro (non so ma sporco sempre gli slip) che non so se viene dall'ano; inoltre nella zona tra lo scroto e l'ano sento come se avessi fortissimi bruciori e irritazioni. Non so quello che devo fare e se devo preoccuparmi anche perché il medico dell'ospedale mi aveva detto che sarebbe finito tutto in pochi giorni ma così non è stato! Che cosa mi consiglia? La ringrazio vivamente ed attendo una sua risposta

Caro Simone,
non mi è ben chiara la diagnosi di fibroma cutaneo. L’escrescenze dell’ano possono essere anche marische. Tali formazioni o escrescenze sono la punta dell’iceberg di una patologia del canale anale (spesso una ragade anale). Visti anche i sintomi correlati (sanguinamento) è l’ipotesi più attendibile e il bruciore ed il dolore potrebbero essere riferiti alla persistenza della patolgia più che all’intervento. Il mio consiglio è di eseguire una rivalutazione proctologica con videoproctoscopia digitale al fine di fare una corretta diagnosi e quindi impostare una terapia adeguata. Una solo curiosità: è sto eseguito l’esame istologico sul “fibroma” asportato? Cari saluti

Gentile Dottore,sono una ragazza di 21 anni con problemi di psoriasi al cuoio capelluto e al coccige. Da quasi un anno ormai ogni volta che defeco(3 volte alla settimana in media,perchè soffro da sempre di stipsi) provo un dolore acuto durante la fuoriuscita delle feci e sanguinamento rosso vivo. Questi sintomi sono delle volte più intensi, altre meno,in base alla consistenza delle feci (più sono dure peggio è). Più raramente ho del prurito. Sospetto si tratti di ragade,dovuta oltre alla stipsi anche alla presenza in passato di una leggera psoriasi persino intorno all'ano, che può aver seccato ancor più la cute. Mi terrorizza l'idea d una colonscopia o simili. Come posso intervenire oltre ad una dieta ricca di acqua e fibre(che peraltro non sono mai mancate!)? Il mio medico di base,può prescrivermi qualche pomata efficace,cioè che risolva il problema senza interventi chirurgici o trattamenti invasivi(tipo iniezioni)? La ringrazio anticipatamente per la risposta e Le porgo Cordiali Saluti.

Cara Veronica,
è probabile che l’origine dei tuoi sintomi è una ragade anale. La ragade anale può essere curata anche con una terapia medica locale e senza metodi cruenti, però per indicare una giusta terapia è necessario fare una corretta diagnosi. Nonostante la sua storia sia chiara è necessario che lei si sottoponga ad una visita specialistica colonproctologica completata con una Videoproctoscopia Digitale (il termine pomposo non la deve preoccupare, si tratta di un esame semplice e non doloroso). Solo dopo la conferma della diagnosi lo specialista o il suo medico di fiducia potranno consigliarle un giusto trattamento. Cari saluti

Egr. Dott. Nicastro, Mi chiamo Fabio, ho 28 anni e da almeno 10 anni soffro di prurito anale molto intenso, che avverto specialmente dopo l'evacuazione e nelle ore notturne; tutta la parte perianale risulta arrossata e facilmente sanguinante. Tale prurito viene "preannunciato" dal fatto che la zona perianale risulta umida, con presenza di muco biancastro/giallognolo. Soffro altresì di irregolarità nelle evacuazioni, che sembrano alternarsi tra diarrea e stipsi, quest'ultima caratterizzata da defecazione con feci "a pallini". Sono stato da diversi colonproctologi in questi anni. Descrivendole la mia situazione in ordine cronologico, circa 5 anni fa mi sono state diagnosticate emorroidi di 3° grado e ragade anale, con presenza di proctitite, mentre 2 anni fa ho eseguito una colonscopia interrotta sino al sigma (per presenza di feci), ove è stata riscontrata la presenza di emorroidi congeste del canale, una delle quali trombizzata. Mi sono state prescritte Proctofoam e Asacol ed altre terapie analoghe, ma la mia situazione non è affatto migliorata. 7 mesi fa mi sono rivolto ad un altro specialista, che mi ha diagnosticato un prolasso del retto, da trattare con metodo Longo; timorosi di tale risoluzione circa 3 mesi fa mi sono rivolto ad ancora un altro specialista il quale non ha riscontrato in alcun modo tale prolasso, ma ha diagnosticato una "sindrome da colon irritabile", trattata con Levopraid gocce e Ozonia 10 pasta. Devo dire che la situazione per circa un mese è migliorata, con riepitelizzazione della zona perianale, fatta eccezione di prurito misto a fitte post-evacuazione, avvertiti distintamente all'interno dell'ano. Da circa 10 giorni però la situazione è dinuovo peggiorata con prurito e rossore "scesi" dinuovo nella zona perianale e prurito intenso.Egr. Dott. Nicastro, qual'è secondo Lei la reale entità del mio problema che ormai mi assilla da circa 10 anni? Certo è che se tutte le cure per la proctite non hanno funzionato, intuisco che il mio problema non sia da addebbitare a questo ma ad altre patologie!Quali esami e/o terapie mi suggerisce?Spero di ricevere prestissimo sue risposte..I miei più cordiali saluti,

Caro Signor Fabio,
facciamo ordine. Lei soffre di emorroidi che andrebbero diagnosticate nel suo reale grado. E’ possibile che vi sia associata una ragade anale, deducibile anche dall’effetto benefico, anche se transitorio, dell’ozonia10. Soffre anche di sindrome del colon irritabile, ma la cura che sta
effettuando a mio parere non è congrua. Il prurito anale riconosce diverse cause la più frequente delle quali è la patologia anale benigna (emorroidi, ragade ecc.). La diagnosi corretta è quindi necessaria in quanto il trattamento del prurito non prescinde dal trattamento della patologia di
base, anche colica. Il mio consiglio è di sottoporsi ad una visita completata con videoproctoscopia digitale al fine di definire il reale stato patologico e quindi anche terapeutico.
Cari saluti

Egregio dottore, è da quasi un anno ormai che soffro di disturbi.infatti, qualche mese fa feci pure una visita proctologica qui a Bologna e la Dottoressa che mi visitò concluse che si trattava di ragade.mi prescrisse pertanto Antrolin crema ed io sono stata meglio, ma il problema non è risolto, a volte mi prende di nuovo quel fastidio doloroso e non so cosa fare.Penso che avrei avuto bisogno, oltre che della crema, anche di altre medicine ( un mio parente si è curato egregiamente ma la sua cura prevedeva anche una schiuma rettale e delle bustine). Potrei avere il Suo illustre parere in merito?grazie per l'attenzione che vorrà dedicarmi Seila

Cara Signora Seila,
la ragade anale è una patologia frequente che, nella maggior parte dei casi, si risolve con una terapia locale. Comunque bisogna stabilire l’origine della ragade ad esempio se la paziente è stitica, diarroica ecc. Oppure se persiste un ipertono anale. La diagnosi è relativamente facile ed è utile
stabilire la cronicità della lesione. La terapia spesso si basa sull’uso delle creme, dei dilatatori anali e degli emollienti fecali. Questa comunque deve sempre essere consigliata dal medico dopo aver posto una corretta diagnosi (visita con videoproctoscopia digitale). Nei casi resistenti alla terapia medica, nella cronicità, nella presenza di ipertono (dimostrato anche dalla manometria ano-rettale) bisogna prevedere un trattamento chirurgico risolutivo.
Cari saluti

buonasera,io ho un piccolo dubbio,sono stato operato 15 giorni fa di ragade anale,dopo una settimana mi è spuntato un edema grosso quanto un chicco d'uva,sono andato da chi mi aveva operato che mi ha detto di non preoccuparmi che in una settimana passava,è passata una settimana e l'edema è ancora li,che devo fare? mi devo preoccupare?cordiali saluti

Caro Signor Calogero,
l’edema post operatorio a volte può complicare un decorso tranquillo e regolare quale quello della ragade anale. Quando si esegue soprattutto la fissurectomia i tessuti circostanti vanno incontro ad un edema da trauma chirurgico, che come giustamente affferma il suo chirurgo, sparisce spontaneamente in posche settimane.

Buonasera dottore,dopo che le ho scritto,la notte ho avuto delle grosse perdite di sangue, sono dovuto andare al pronto soccorso e mi hanno tenuto in ospedale per tre giorni, li mi hanno diagnosticato una trombosi emorroidale, appena mi hanno dimesso sono andato dal dottore che mi aveva operato, il quale mi incontra nel corridoio della clinica e mi dice che il suo intervento era per la ragade e che quindi non ne aveva colpa di quello che era successo, il consiglio che mi da è di fare una colonrettomia per dormire sonni tranquilli, perche’ puo’ essere che la colpa di tanto sanguinamento è la presenza di qualche polipo, lei che ne pensa, mi devo fidare? mi dispiace disturbarla di nuovo ma ho bisogno di un suo parere, come mai all’ospedale non mi hanno detto niente di questo esame? cordiali saluti da Calogero

Caro Signor Calogero,se quanto mi riferisce corrisponde alla verità sono molto preoccupato. Non in relazione alla sua patlogia ma al comportamento di un medico. Il medico non si deve discolpare ma cercare di risolvere le malattie che affliggono in pazienti. Se lei è affetto da emorroidi, trombizzate o meno, non vedo indicazioni ad un trattamento chirurgico come quello proposto, senza nemmeno fare diagnosi. Da dove nasce il sospetto di polipo?. Il mio consiglio è di sottoporsi ad una visita specialistica con videoproctoscopia ed eventualmente indicare una colonscopia (solo in caso di reale sospetto per patologie neoplastiche).

Salve Dott., sono un ragazzo di 30 anni,3 giorni fa a seguito di un episodio di stitichezza legato forse ad una cattiva alimentazione, dopo la defecazione ho avuto un pò di sangue (poco) e lieve dolore al passaggio delle feci, poi questi sintomi sono spariti ma avverto un po di bruciore alla zona anale anche questo non particolarmnte fastidioso, può essere simile al "calore" ...può essere una fistola? devo farmi visitare con urgenza? Grazie

Caro Signor Alessio,
più che una fistola è probabile che sia insorta una lacerazione all’ano che se non curata può trasformarsi in ragade anale. Le consiglio di evitare la stipsi variando l’alimentazione e se persiste il bruciore o il sanguinamento di sottoporsi ad una visita.
Cari saluti

Gentile dottor Nicastro, ho 29 anni e a gennaio 2007 mi è stata riscontrata una ragade anale. Ho seguito cura con Antrolin fino a marzo 2007, poi tutto sembrava essersi messo a posto perchè non avevo più dolore. Nel mese di settembre ho riavuto problemi, mi sono risottoposto qualche giorno fa a visita proctologica e mi è stata riscontrata ancora la ragade con questa volta una piccola fistoletta che produceva pus visibile anche all'esterno. Il chirurgo proctologo che mi ha visitato mi ha consigliato di operarmi e l'intervento consiste in (riporto testuali parole) "... sfinterotomia, cioè un piccolo taglio sul bordo dell'ano che permetta alla ragade di guarire.In più si effettua una cauterizzazione e pulizia sia della ragade che della fistola." Le vorrei chiedere (visto che ho paura dei casi di incontinenza): 1. Secondo lei dovrei sottopormi ad una manometria anorettale prima della sfinterotomia? Quanti rischi ci sono di incontinenza? 2. Potrei ancora provare la terapia farmacologia oppure non c'è speranza? Ringraziandola in anticipo, la saluto cordialmente, Donato

Caro Sig. Donato,
le sue domande sono più che lecite. La sfinterotomia è indicata nei casi di ragade anale con ipertono sfinteriale. Per questo è sempre indicato prima dell’intervento una manometria ano-rettale. In base anche ai valori manometrici si hanno utili informazioni sull’entità della sfinterotomia. Nella mia esperienza la sfinterotomia molte volte non è necessaria. Nel suo caso penso che l’intervento chirurgico è necessario anche per la risoluzione della fistola, per questo credo inopportuno proseguire con una terapia medica. Il rischio di incontinenza è reale, ma si verifica quando essa è
eseguita senza una valutazione manometrica pre-operatoria.
Cari saluti

Salve gentile dottore,sono una ragazza di 23 anni.Questa è la mia storia:ho sempre avuto un brutto rapporto col wc a causa della stitichezza che ho in certi periodi.In quei casi,a causa dello sforzo, trovavo del sangue e avevo un po di dolore ma niente di importante.Adesso è da 20 gg circa che soffro maledettamente a causa di uno sforzo eccessivo.Il medico generico mi ha fatto provare diverse pomate (preparazione H,connettivina,ruscoroid e anche mesalazina), ma senza risultati.Poi ho fatto una visita da uno specialista che mi ha diagnosticato una ragade (dopo aver guardato e toccato) e mi ha dato l'ennessima pomata Antrolin e consigliato dei bidet caldi.Ma ancora nulla di diverso. Qualche giorno fa ho visto un altro specialista che,previa visita effettuata soltanto "guardando" (forse impressionato dai miei strepiti!)mi ha consigliato l'intervento di sfinterotomia come unica soluzione al problema senza alcuna alternativa. Sono rimasta alquanto shoccata perchè nn credevo fosse necessario. Ho una paura tremenda dell'operazione,dell'anestesia, di addormentarmi, del risvegliarmi e del post operatorio. Poi leggendo qui intorno ho sentito parlare anche di incontinenza. li ho prroprio deciso di non farlo! non voglio ritrovarmi incontinente, nè ora nè tra 30 anni! Come posso fare? che alternativa mi da?come fa questo dottore a sapere se è cronica ed è necessario l'intervento? potrebbe guarire continuando cosi?e se nn guarisce e continuo a soffrire,puo aggravarsi richiedendo un'operazione piu complicata?intanto i dolori continuano dopo la defecazione. anche se le feci sono piu molli,per 6 ore circa. Non sto uscendo piu di casa e quando nn ne posso fare a meno prendo un analgesico.Sto prendendo la calendula in goccie e dissolta nell'acqua del bidet..ma fa poco. AIUTO!nn voglio entrare in sala operatoria!!!ma se aggravo solo la situazione nn sottoponendomi all'intervento adesso?? spero tanto in una sua risposta" La ringrazio tantissimo anticipatamente!

Cara Signora Alessandra,
la ragade è la patologia anale che speso attanaglia i pazienti con stipsi. Il peggio che la sua presenza oltre ad evocare dolore e sofferenza, mantiene la stipsi stessa. Le indicazioni terapeutiche per la risoluzione dsella patologia sono diverse, compreso il trattamento chirurgico. Nella mia esperienza l’intervento per ragade non ha mai destato alcuna preoccupazione (si fa prima a farlo che a spiegarlo), inoltre è immediatamente risolutivo sul dolore. Non sono in pieno accordo con la sfinterotomia, questa dovrebe essere dettata dalla presenza di un vero ipertono, che a sua volta andrebbe dimostrato dalla manometria anale, esame indispensabile anche per la corretta valutazione della funzionalità degli sfinteri anali. Capisco le sue paure e le sue perplessità ma non deve fasciarsi la testa prima di rompersela. Innanzitutto le consiglio una videoproctoscopia digitale per
valutare la presenza di una ragade cronica o acuta e stabilire anche il grado della cronicità. In base al risultato procedere ad una adeguata terapia anche in rapoprto alla stipsi. Cari saluti

Egregio dottore. le scrivo per un Suo parere in ordine ad un intervento a cui sono stata sottoposta circa una settimana fa. Ho 34 annni, mi è stata diagnosticata una fistola anale intersfinterica.Il chirurgo che mi ha operato ha eseguito la fistulotomia con messa a piatto della fistola, fotocoagulazione delle emorroidi di secondo grado (che non sapevo di avere), e sfinterotomia di necessità (così scrive nella lettera di dimissione, essendo io portatrice di una ragade anale cronica molto vicina alla fistola). Mi domando: è usuale accorpare tutti e tre questi interventi in uno solo? Nel futuro potrei avere problemi di incontinenza (tre anni fa ho avuto una gravidanza? Ora, dopo l'intervento sto decisamente meglio, provo un lieve bruciore dopo la defecazione,ma temo che in futuro potrebbero insorgere altri problemi. La ringrazio per la risposta. Cordialità

Cara Sgnora Mara,
non è inusuale eseguire una bonifica di più patologie in un unico intervento. Il chirurgo avrà sicuramente valutato attentamente questa eventualità e già prima dell’intervento avà ricevuto il suo consenso. Nella sua descrizione (fistulotomia, fotocoagulazione di emoroidi di 2° grado, sfinterotomia) mancano delle precisazioni: la fistola era una complicanza di una ragade? La
sfionterotomia è stata fatta sullo sfintere interno (come nel trattamento della ragade anale)? Le emorroidi di 2° grado erano delle emorroidi sentinella (come succede nella ragade anale)? Se tutte questi punti di domanda trovano conferma possiamo affermare che lei è stata sottoposta a un
corretto intervento chirurgico per ragade anale fistolizzata, senza farse prendere dal panico per i termini medici usati. Al fine di dirimere i suoi dubbi sulla continenza è possibile tra qualche tempo sottoporsi ad una manometria ano-rettale per valutare la funzionalità sfinterica che sarà perfetta.
Cari saluti

Buonasera, viste le giornate colgo l'occasione per augurarle buone feste io sono un ragazzo di 29 anni e per farla breve soffro di ragade anale da piu di 2 anni ,ho provato i divaricatori anali dilatan ma senza successo ,poi mi sono sottoposto a un intervento di divaricazione anale ma anche questo senza successo, adesso e passato un'altro anno e ancora non riesco a risolvere il mio problema. Cosa posso fare a chi mi posso rivolgere visto che il dolore provocato dalla defecazione non mi permette piu di svolgere normalmente le mie giornate .Grazie tanto aspetto spero buone notizie

Caro Signor Gaetano,
una visita proctologica completata con una videoproctoscopia potrebbe essere utile per definire meglio la diagnosi e la gravità della ragade anale che sta facendola soffrire. Solo dopo questo preliminare passo sarà lo specialista a decidere se eseguire altri esami (manometria anale) o se attauare un adeguato percorso di terapia. Cari saluti e auguri per un 2009 di serenità

Buonasera dottore, vorrei chiederle delle informazioni. Sono un ragazzo di 24 anni, sano, soffro di ragade anale da circa 1 anno, durante tale periodo ho usato piu' volte la crema Antrolin mattino e sera in tutti i modi consigliatomi senza ottenere apprezzabili ri sultati, allora mi sono rivolto a un chirurgo per risolvere la faccenda con un intervento che e' stato eseguito in data 10/12/2008: "E' stato eseguito l'intervento di divulsione anale e diatermocoagulazione della ragade e asportazione di 1 poilipo".. A questo punto vorrei sapere, cosa signifiaca tutto cio'? A distanza di 16 giorni non ho ancora ottenuto i risultati che speravo, mi sembra che tutto sia come prima, devo aspettare ancora oppure devo rivolgermi di nuovo a uno specialista? Non ci sono dei prodotti cicatrizzanti per risolvere questo problema? ho sentito della crema 'Iruxol', e' utile secondo lei? Gazie per dare risposta a questi miei dubbi, la ringrazio Tanti auguri di buon Natale e felice anno Nuovo...

Caro Signor Yuri,
la terapia della ragade anale riconosce diverse tecniche che devono essere razionalizzate in base alla cronicità della lesione, alla presenza di ipertono, alla presenza della papilla ipetrofica ecc. ecc. Tutte queste variabili devono essere valutate prima dell’intervento e il proctologo
seondo scienza, coscienza e conoscenza attuerà la teapia che ritiene migliore per quel caso. Solitamente il sintomo dolore cessa immediatamente subito dopo l’intervento e se qeusto non avviene sarà il chirurgo stesso a valutare le possibili terapie del caso, mentre la cicatrizzazione definitiva avviene dopo circa 30 giorni.
Auguri per un 2009 di serenità
Cari saluti

Egregio Dott. NICASTRO, innanzi tutto volevo complimentarmi per la sua lodevole e paziente professionalità; dipoi mi accingo a raccontarle cosa mi affligge. Esattamente 15 anni fa ho subìto una emorroidectomia che mi ha dato tanto dolore nella fase post-operatoria, ma che ha di seguito sistemato la mia regolarità intestinale in tutti i sensi. Ma circa 4 anni fa ho iniziato ad avere dolori lancinanti nella zona anale dopo le evacuazioni che avevo con regolare quotidianità a volte anche 2-3 ogni mattina. I dolori mi debilitavano fino a quando non potendone più mi sono recato da un medico-chirurgo (lo stessoche mi operò di emorroidi; e dopo una dolorosissima ispezione anale manuale mi ha ha diagnosticato una ragade anale e mi ha consigliato di operarmi! Ma memore dei dolori che riassaporerei sto esitando con i dolori (quelli patologici) che ne conseguono,divenuti da 1 anno e mezzo, oramai quotidiani. A questo punto volevo chiederle: 1)Può una ragade anale avere correlazioni con una sospetta prostatite? 2)E può, il dolore di una ragade anale, irradiarsi nella zona uro-genitale alterandone il naturale funzionamento? 3)Può, inoltre,condizionare la sfera sessuale e abbassare in maniera considerevole la libido? Per favore mi consigli che cosa devo fare. Ho 48 anni e inizio ad avere dei seri problemi personali anche con mia moglie. Nella speranza di un suo paziente interessamento al mio problema, colgo l'occasione per farle i miei auguri di buon Natale. Grazie e buon Anno

Caro Signor Giuseppe,
la ringrazio per gli auguri che ricambio con affetto. Innanzitutto è ben dimostrato che la patologia anale cronica provoca alterazioni sia della sfera urologica che su quella sessuale, in particolare la ragade anale se è complicata con un ipertono anale. Una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una valutazione corretta del grado della patologia. Sarà poi il clinico a decidere se consigliarle anche una manometria anale necessaria per la valutazione dell’ipertono e della decisione se eseeguire o meno una sfinterotomia. Riguardo l’intervento chirurgico questo, nella mia esperienza pone immediatamente fine al dolore e il post-operatorio, se privo di complicanze, è del tutto regolare con una ripresa rapida delle normali attività.
Cari saluti

Salve Dott.re, vorrei chiederle un parere. Ho fatto una visita perché avevo bruciori dopo la defecazione, risultato: " presenza di ragade anale ore 6 con piccolo polipo sentinella". Mi hanno dato, per un mese, da prendere Benefibra e applicare Antrolin, dopodiché sarei stato chiamato per l'operazione. Le chiedo, non c'è altra soluzione all'operazione, per evitarla? E se no, come funziona l'anestesia? Posso aver complicazioni? Ho 35 anni e non ho mai avuto operazioni e l'unica medicina che prendo è l'aspirina una volta ogni 2 anni. Devo dire che dopo che metto Antrolin sembra un paradiso. Grazie per l'attenzione

Caro Signor Andrea,
la ragade anale non sempre è una patologia che necessita di intervento chirurgico. Questo è dettato solo dalla cronicità della lesione e dalla sua resistenza alla terapia medica. Quella a lei prescritta è idonea e potrebbe anche evitare l’intervento con la completa guarigione della lesione. La terapia deve essere attuata per almeno 30 giorni e dopo è necessaria una nuova valutazione specialistica per constatare l’avvenuta cicatrizzazione o meno. Solo se la ragade persiste è meglio
procedere all’intervento che consiste nella asportazione della ragade e in caso di ipertono anche alla sfinterotomia. Le complicanze sono rare e possono essere relative alla comparsa di spasmo doloroso o al sanguinamento mentre il rischio di incontinenza potrebbe essere dettato solo da una cattiva condotta operatoria.
Cari saluti

Gentile Dott. Nicastro, dopo la sua risposta di alcuni mesi fa, torno a porle un quesito che mi sta a cuore. Io soffrivo di un forte dolore dovuto ad una ragade anale, a distanza di 3 mesi usando tutti i giorni una pomata DILTIAZEM 2% con LIDOCAINA 3% ora sto molto meglio e il dolore della ragade è completamente scomparso, ma durante la defecazione 1 volta al giorno quasi sempre ed in particolare questa ultima settimana vedo tracce di sangue rosso vivo sulla carta igienica e quasi nulla sulle feci e sento solo per alcune ore un indolenzimento anale. Il medico di famiglia dice che se la ragade non da dolore si è cicatrizzata ed il sangue è sicuramente dovuto ad un problema di emorroidi. Io non ne sono molto convinta. Lei cosa ne pensa riuscirò a liberarmi di questo problema? Tenga presente che il medico dice che soffro di colon irritabile ed infatti sto prendendo degli ansiolitici e quando vedo il sangue continuo a spaventarmi data la mia forte ipocondria. La cura della ragade è così lunga? Spero in una sua cortese risposta e le auguro buone feste.

Cara Signora Loredana,
la terapia della ragade anale solitamente è lunga anche se non dovrebbe superarare i 40 giorni. Nel suo caso una valutazione specialistica completata con una videoproctoscopia digitale si rende necessaria per diagnosticare bene sia la gravità dell’eventuale malattia emorroidaria sia per valutare attentamente la cronicità della ragade. Solo dopo è possibile stabilire una adeguata terapia.
Cari saluti e auguri

Carissimo dott.re , soffro di ragade anale con intussusczione retto rettale prossimale dal 2006. Dopo varie visite e analisi cliniche come colonscopia, defecografia, manometria rettale ecc., l'unica cura con cui trovo giovamento è rectogesic pomata 2 v/diè associata all'utilizzo di dilatan.da circa 1 anno però ho avuto anche problemi di prostata dovuti ad una ipertrofia prostatica diagnosticata con una ecg e esplorazione rettale dell'urologo. Tale problema alla prostata mi rende difficile l'utilizzo dei dilatatori, come posso fare? E poi vorrei sapere se c'è correlazione tra le due patologie e se una può essere stata la causa dell'altra.

Caro Signor Angelo,
solitamente la patologia anale è complicata e trova correlazioni con la patologia dell’ultimo tratto dell’apparato urinario. Comunque se la sua ragade anale è cronica bisognerebbe valutare un diverso percorso di terapia e stabilire se fosse necessario un trattamento chirurgico. Una visita proctologica con videoproctoscopia potrebbe essere di aiuto in comparazione anche con gli altri esami eseguiti.
Cari saluti

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