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Domande e Risposte: Ragade anale

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Buonasera gentile dottore, ho 46 anni e 6 anni fa sono stata operata di una ragade anale con sfinterotomia. Desidero un suo parere riguardo la mia situazione attuale. Da circa 2 mesi sto soffrendo di dolori anali, mi sono sottoposta a visita proctologica con anoscopia e il chirurgo che mi operò allora ha riscontrato forte ipertono, papilla ipertrofica e granuloma sorto sulla pregressa cicatrice dell'intervento. Mi ha dato Rectogesic che non sopporto perchè mi fa venire mal di testa. Allora abbiamo provato il Mioxirag che tollero bene e Antrolin con Giprocol per ammorbidire le feci. Tutto questo però è risultato inutile e io continuo a soffrire. Sono passata al Topster e sembra vada meglio, mentre non rispondo alla mesalazina.Io non credo che sia l'ipertono a causarmi dolore, ma il dolore a causarmi l'ipertono! Può essere? Lei che cosa mi consiglia? La ringrazio e la saluto cordialmente. Agnese

Cara Signora Agnese,

se persiste l’ipertono significa che il primo intervento è stato fallimentare. Mi incuriosisce  l’ultima diagnosi fatta anche con l’ausilio dell’Anoscopia e soprattutto la terapia prescritta. Interpretando i suoi sintomi, la diagnosi e la terapia prescritta credo che lei stia soffrendo per la presenza di una ragade anale cronica. Concordo con lei riguardo l’ipertono come conseguenza del dolore e penso che la terapia medica non possa guarire la sua patologia ma solo attenuare momentaneamente i sintomi. Le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una valutazione corretta della patologia e un adeguato percorso di terapia.

Gent. Dr. Nicastro, Le risulta se sia possibile ripetere la sfinterotomia l.i. in situazioni dove a distanza di due anni dopo l'intervento, si ripresenta la ragade con ipertono sfinteriale .

Tecnicamente è possibile ripetere la sfinterotomia, ma bisogna avere delle indicazioni ben precide e comprendere se la ragade è cronica o meno.

Nella cura della ragade anale ha una logica usare gel rettale a base di diosmina e in caso affermativo come va applicata e per quanto tempo?E' più utile dell'antrolin o si complementano oppure è più utile, anche per prevenire le recidive, l'antrolin crema rettale? Grazie per la risposta.

La ragade anale è una ferita cronica del canale anale. Può essere curata con diverse terapie locali o con la chirurgia. L’uso della diosmina è indicato nella patologia emorroidale. La terapia medica della ragade dipende dalla sua cronicità e deve essere prescritta dal medico che ha rilevato e diagnosticato la patologia, rimuovendone anche le cause come la stipsi o altri disturbi della defecazione.

Genti.mo Dott. NIcastro sono stata operata il 13/12/2013 per ragade anale posteriore , ho subito una dissezione-exeresi in blocco con anoplastica secondo Arnous. La descrizione dell'intervento e' la seguente:: anestesia locale assistita;dissezione-exeresi di ampia ragade al polo posteriore del canale anale e di pseudopolipo al suo apice,mobilizzazione della mucosa e anoplastica secondo Arnous;non viene eseguita la sfinterotomia interna.DIssezione-exeresi di gavocciolo emorroidario prolassato alle ore XII previa legatura del peduncolo vascolare alla base.Controllo accurato dell'emostasi. Mi è' stato riferito che durante l'intervento ho avuto importante perdita di sangue,per questo hanno aggiunto alla classica terapia post-operatoria , il Tranex. Il decorso operatorio e' stato molto pesante anche se all'ultimo controllo sono stata considerata guarita. Dopo due settimane da questa visita ,avendo continuamente dolori anali sia durante l'evacuazione che nelle ore successive ,sono ritornata dal chirurgo che ha constatato la riapertura di una ferita. Ora ,a due mesi circa dall'intervento , i dolori anali sono aumentati sia durante l'evacuazione che dopo,ma sento anche un peso nella zona camminando oppure stando in piedi. Continuo ad effettuare la manovra manuale di dilatazione durante la quale mi sembra di riscontrare che la mucosa anale sia più' gonfia e il canale meno elastico. Può aiutarmi a capire il perché di tutto questo? La ringrazio per il tempo che potrà dedicarmi e Le invio i miei saluti.

Cara Signora Teresa,

i suoi sintomi possono essere dovuti alla presenza/persistenza della ragade anale. Lei descrive un decorso postoperatorio abbastanza difficoltoso e la persistenza di dolori e sofferenze e, come se non bastasse, continua ad eseguire terapie e cure non proprio in linea con un regolare processo di guarigione. Il senso dell’ingombro anale potrebbe essere dovuto o alla contemporanea comparsa di un grado di patologia emorroidale (probabile dopo le tante manovre), o ad un prolasso mucoso (a seguito della anoplastica). Le consiglio una valutazione colnproctologica completata con una videoproctoscopia digitale, per una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia.

Salve Dott. Nicastro, sono una ragazza di 23 anni , studio medicina. Ho sempre avuto problemi di stitichezza , gonfiori e borborigmi intestinali ..mia mamma ha un dolicocolon e soffre di emorroidi per cui da sempre cerco di far movimento e star attenta all 'alimentazione. Qualche anno fa un'episodio di emorroidi sanguinanti risoltosi con proctosyl.Quest' anno però ho iniziato ad avere sanguinamenti e dolori durante la defecazione..prenotata la visita da un proctologo privato che utilizza il laser mi è stata diagnosticata una ragade anale posteriore con marisca e anche una ragade anale anteriore più recente con polipo annesso (viene fuori alla defecazione provocandomi intenso dolore). Il privato mi dice che ho bisogno dell intervento (1500 euro per farlo con il laser)e che nn c'è altra terapia realmente efficace. La manometria evidenzia un tono al limite dei normali valori, ma mi dicono probabilmente dovuto al fatto che il polipo durante l esame mi provocava dolori. Io decido di chiedere un secondo parere a un proctologo in una struttura pubblica e qui mi viene consigliata la terapia con Dilagent per 4 settimane e poi l asportazione del polipo( quando ci sarà posto in lista) . Ora dopo due settimane di dilagent e psyllium , non riesco ad andare di corpo senza l ausilio di un microclisma, sanguino ogni tanto , mi si sta formando una marisca o crosticina anteriormente ma ho comunque dolori dopo ore dalla defecazione. Il mio dubbio è: farmi operare con il laser è sicuro e ci sono più vantaggi? (il proctologo privato mi ha parlato di ripulire la ragade, credo una fissurectomia), il secondo ha parlato solo dell asportazione del polipo sentinella lasciando la marisca. Ovviamente nessuna sfinterotomia per la mia giovane età. Lei cosa mi consiglia? sono un poco spaventata dal post operatorio e dal rischio di incontinenza . La ringrazio in anticipo.

Cara Signora Elisa,

se la ragade anale è cronica il mio consiglio è di sottoporsi ad un intervento chirurgico di fissurectomia e, nel suo caso, di asportazione della marisca e del polipo (papilla ipertrofica). Questo intervento può essere eseguito con diversi mezzi e il laser e uno di questi che, a mio parere, ha pochi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali. L’intervento, se eseguito lege artis, non provoca alcun dolore nel post-operatorio e non mette a rischio la continenza. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta valutazione della patologia e per una adeguata scelta terapeutica.

è più di un mese che soffro di una fastidiosa ragade anale; da circa 10 giorni sto applicando, secondo le indicazioni de proctologo, lo spray "HOLOIL" e la pomata al VERBASCO con l'ausilio del dilatan, ma a tutt'oggi non ho notato significativi miglioramenti; preciso che tutte le mattine vado al bagno naturalmente con feci alquanto molli. Avverto dolore nel corso dell'evacuazione e mi rimane per tre quattro ore, fino a che poi va sempre a diminuire fino a quando la sera pratico la medicazione sopra descritta e il dolore ricompare! Che fare? Datemi un consiglio!

Caro Signor Peppino,

esistono diverse cure per la ragade anale. Le terapie mediche (con farmaci o prodotti “naturali”) sono indicate nella ragade acuta o con un basso grado di cronicità, la terapia chirurgica nella ragade cronica severa. Il grado di cronicità della ragade anale è stabilito da alcuni criteri che lo specialista mette in rilievo durante la visita proctologica ma soprattutto con una anorettoscopia o, meglio, con una videoproctoscopia digitale. Una volta stabilita la corretta diagnosi è possibile improntare un corretto percorso di terapia.

buongiorno Dottore, il 15 aprile scorso sono stato operato per una ragade anale con sfinterotomia laterale sx ed asportazione del polipo sentinella- ho avuto delle conseguenze post operatorie, tumefazione e edema e prolasso,l'indomani della dimissione ho telefonato chiedendo spiegazioni normale quelle lividi, mi è stato detto di primo acchito che era stata una conseguenza dell'anocopio al momento dell'intervento. Dopo 2 giorni sono stato a controllo mi è stato riscontrato un' edema dolente della mucosa ano rettale che appariva prolassato,(trombosi emorroidale) mi vengono prescritti daflon 500 2cp x 3 al dì poi a scalere per 5 giorni, toradol gocce e antrolin crema locale,controllo dopo 4 giorni. A controllo altro chirurgo,asserisce che sono marische perianale da esito post operatorio, ci sono presenti ancora i lividi, mi consiglia toradol al bisogno e sospensione di daflon 500 e fare dei semicupi con acqua tiepida, dopo 15 minuti circa, dello stesso giorno vengo visitato anche dal chirurgo che mi ha operato, dice che ha parlato con il collega e conferma le marische, mi fa una controllo con il dito nonostante avessi forti dolori e lividi. Nei giorni successivi notavo perdite di sangue copiosi assieme a delle coaguli di sangue. Sono ritornato dal chirurgo , mi rivisita con esplorazione prima con il dito poi introduce in pronfondità una garza attaccata a una pinza, provocandomi un notevole dolore, mi prescrive Flaminase 2 cps al mattino e 2 alla sera per 7 giorni,fare semicupi in acqua tiepida e una pomata locale. Ieri dopo che sono stato in bagno ho avuto una perdita di sangue abbastanza copiosa e sempre con filamenti di sangue coagulato. Sto assumendo anche tachipirina 1000 per il dolore. Ancora questa mattina sangue e nonostante la tachipirina ho ancora dolore e perdite di sangue. Sono molto spaventato. Possibile che dopo 16 giorni dall'intervento devo avere questa perdite di sangue e dolori. Quanto tempo occorre per sapere se l'operazione è riuscita, e quanto tempo per la guarigione. Non ho più fiducia a questo chirurgo che si ritiene il più bravo ed esperto del suo reparto cordiali saluti Francesco

Caro Signor Francesco,

a parte la fiducia verso il chirurgo che ha eseguito l’intervento, credo che il decorso post-operatorio dopo un intervento di ragade anale non sia quello che lei riferisce. Probabilmente ci sono state delle complicazioni (edema, trombosi emorroidaria) che lo hanno reso difficoltoso e lungo. Non si possono prevedere i tempi di guarigione della ferita e quindi l’abolizione dei sintomi, ma per una corretta terapia è necessario stabilire con precisione la complicanza che ha scatenato tutti i suoi problemi.

Salve sono un ragazzo di 29 anni E da qualche anno che soffro di ipertono sfinteriale al che mi sono recato da uno specialista di Bologna, che ha diagnosticato proprio un ipertono sfinteriale con ragade. La cura prescritta fu dilatatori anali per un mese nelle due misure piu piccole. Dopo due settimane il dolore al posto di diminuire aumentava e cosi ho deciso di smettere con i dilatatori eniziare una cura con rectogestic, con il quale ho avuto miglioramenti pero ogni tanto tornano i forti bruciori...non so più cosa fare potete aiutarmi? Ps la cura con rectogestic l'ho iniziata da tre settimane. Intanto grazie

Caro Signor Davide,

la cura prescritta è adeguata per la cura della ragade anale con ipertono soprattutto quando la ragade non è cronica. Nel suo caso racconta di una storia di sofferenza che dura da qualche anno e credo che una attenta valutazione colonproctologica, completata con una videoproctoscopia digitale, potrebbe essere utile per valutare il grado di cronicità della patologia e prendere in considerazione il trattamento chirrugico.

Salve Dott. Nicastro, a fine settembre 2013 sono stato operato di emorroidi con metodo M&M . Fin da subito ho lamentato problemi nella defecazione. All'inizio il dolore era provocato da ferite non chiuse derivanti dall'operazione ( un chirurgo ha sostenuto che si trattava di ragadi fisiologiche e non patologiche). Ho fatto uso di Pentacol 500 in tubetti monodose senza alcun miglioramento. Solo a Marzo mi sono state diagnosticate n. 2 ragadi: una a ore 6 e una a ore 12. Ho provato Proctoial e Antrolin per 30 gg, Mioxyrag e Levorag per 30 gg , senza risolvere alcunché. Mi è stato consigliato sistema Dilatan, ma a malapena riesco a infilare il primo dei tre dilatatori e con estrema difficoltà e dolore. Di fatto sono quasi 9 mesi che sono stato operato e tutte le mattine defeco intorno alle ore 06:20 e per le successive 4 ore provo un forte fastidio che mi complica la vita e mi disturba ( anche psicologicamente) . Comincio a vivere tranquillamente la mia giornata solo verso mezzogiorno . Ma la mattina ritorna l'incubo. Ho molto letto che la sfinterectomia per un terzo dei casi provoca problemi di incontinenza. Premetto che sono stato visitato da tre chirurghi che mi hanno data cure farmacologiche e mi hanno detto che ci vuole pazienza........

Caro Signor Andrea,

a questo punto mi sembra di capire che non sono solo ferite non cicatrizzate (vista anche la localizzazione) ma delle ragadi croniche. La cura della ragade cronica in un primo approccio è sempre farmacologica ma nel suo caso mi sembra di capire che ogni trattamento è stato inefficace. Quindi bisognerebbe stabilire la causa che non permette alle ferite di cicatrizzare. Il mio primo sospetto è che probabilmente possa esistere una substenosi cicatriziale del canale anale conseguenza dell’intervento di asportazione delle emorroidi, sospetto suffragato dal fatto che lei non riesce a inserire nemmeno il dilatan da 18 mm.  Se questa ipotesi è vera comprende come la cura dovrebbe essere rivolta a rimuovere questa causa. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una migliore definizione diagnostica e una corretta terapia.

 

Sono una donna di 42anni è soffro di una ragade anale, sono stata da un proctologo dove ha riscontrato la ragade e mi ha prescritto antrollin mioxyrag ma dopo 2 mesi di terapia non ho risolto niente ho sempre il dolore costante e la ragade è sempre li, cosa devo fare? Operarmi?

Cara Signora Marianna,

la terapia della ragade anale è basta sulle caratteristiche morfologiche della patologia stessa e anche sulla rimozione delle eventuali cause conosciute che hanno portato alla sua comparsa. Soprattutto queste sono da prendere in considerazione quando poi è necessario un intervento chirurgico. Quest’ultima indicazione è presa quando, nonostante le cure adeguate, la ragade non cicatrizza. Prima dell’intervento comunque è necessario valutare diversi parametri clinici quali il grado di cronicità, la presenza di ipertono e eventuali complicazioni (presenza di ascessi sottomucosi, fistole ecc.). La valutazione di queste variabili cliniche è possibile mediante una accurata visita colonproctologica, dalla videoproctoscopia digitale (che dovrebbe completare sempre la visita specialistica) e, a seguito del giudizio dello specialista, dalla manometria anorettale e dalla ecografia endoanale.

sono una ragazza di 21 anni, dopo un ispezione anale mi è stata trovata una ragade anale, in seguito a un sanguinamento abbondante. Dopo 20 giorni e in seguito a una dieta a base di frutta e verdura,sciroppo Levolac e Arventum ,il sanguinamento è cessato , ma la ragade risulta poco guarita. Mi hanno consigliato l'intervento chirurgico, c'è qualcos'altro che potrei fare per evitarlo ? la ringrazio per l'attenzione

Cara Marzia,

esistono tante terapie  on chirurgiche per curare la ragade anale. Queste terapie spesso possono far cicatrizzare la lesione ma il loro utilizzo dipende dalle caratteristiche della ragade che dovrebbe essere valutata con una visione diretta tramite anorettoscopia o meglio una videoproctoscopia digitale . La terapia prescritta nel suo caso comunque non è usuale per la cura della ragade ma della patologia emorroidale e tranne che non esistono altre motivazioni cliniche, non trovo giustificata l’indicazione all’intervento chirurgico.

per quanto tempo dura il dolore della ragadi(da quasi 2 settimana ho il dolore 24/24.....nn ce la facio piu a soportarlo...)

Purtroppo il dolore determinato dalle presenza di una ragade anale, senza una adeguata e corretta terapia, può durare 24 ore su 24.

Egregio dottore le volevo raccontare che mi succede: ho una ragade anale diagnosticata circa 3 anni fa . Fino adesso sopportabile ma sono circa 2 mesi che non mi lascia in pace. Non sto proprio male anche perché mangio molto frutta e verdura e quindi le feci sono morbide. Il mio medico ( chirurgo ) mi dice che non e un caso di operare e devo continuare con antroline disinfettare mattina e sera. Ho consultato un altro medico e mi ha consigliato di togliere antrolin e mettere FITOSTIMOLINE . che faccio ? Sto un po in confusione . Grazie per il tempo dedicatomi

Caro Signor Carmine,

la terapia medica per la cura della ragade anale può avere successo nei casi di patologia acuta o con un basso grado di cronicità. Per stabilire una adeguato trattamento per la ragade anale è quindi necessaria una diagnosi corretta e per questo le consiglio una visita specialistica colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale o, in mancanza di questa, di altro esame endoscopico (anorettoscopia).

Gentile dottore, ho 52 anni e lo scorso anno, dopo già alcuni precedenti di lievi disturbi (Emorridi,ragadi?) che risolvevo con pomate locali e amolind compresse,mi sono state diagnosticate ragadi anali che cure diverse prescrittemi dal proctologo non hanno guarito. Lo scorso marzo sono stato operato ma non ho risolto nulla perchè 15 gg.dopo l'intervento ho ricominciato ad avvertire dolori durante e dopo l'evacuazione e soprattutto a dover sempre reintervenire manualmente per reinserire nell'anno quei corpi estranei che tuttora fuoriescono provocandomi forti dolori. Il chirurgo che mi ha operato ha deciso per un legamento emorroidale (ma se sono ragadi che c'entra il legamento?), dolorosissimo e soprattutto inefficace. a questo punto mi ha ordinato una ginnastica anale da effettuare due volte al giorno con il dito e aiutandomi con un lubrificante...al persistere dei dolori,addiruttura aumentati ho deciso di cambiare proctologo. Questi, confermandomi la diagnosi di ragadi mi ha prescritto rectogesil e asacol supposte ma dopo 10 gg ho dovuto interrompere la cura, che pur sembrava dare qualche lieve migliorament, per forti tachicardie anche al risveglio.A questo punto una nuova cura: levorag emugel, due volte al gg ,ma dopo una settimana i dolori-bruciori sono aumentati e a volte insopportabili. Mi dia un consiglio perchè ho la sensazione di non riuscire a risolver (la mia vita è totalmente condizionata) soprattutto vorrei saper se non è il caso di rioperare. Grazie davvero dell'attenzione e distinti saluti.

Caro Signor Luca,

innanzitutto ragade ed emorroidi possono coesistere e complicare la quotidianità della persona che ne è portatrice. Nel suo caso sembra che questa condizione sia possibile. La persistenza della ragade dimostra che essa non è stata asportata durante l’intervento (probabilmente è stato sottoposto alla sfinterotomia e non alla fissurectomia) e questo spiega la persistenza sia della patologia che dei sintomi ad essa legati. Le consiglio una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale per una corretta valutazione della cronicità della ragade e per una corretta condotta terapeutica che potrebbe essere anche ed esclusivamente chirurgica.

Salve gentile dottor Nicastro, lo scorso 8 luglio dopo visita proctologica mi è stata diagnostica una ragade anale acuta della commissura posteriore da trattare con Levorag crema e analgesici per dolore. Al successivo controllo avvenuto due giorni fa (28 luglio) il chirurgo ha evidenziato una parziale riepitelizzazione della stessa e mi ha invitato a proseguire la cura. Pur rincuorato non noto apprezzabili miglioramenti del dolore e Le chiedo secondo la Sua esperienza se valga la pena intervenire chirurgicamente per risolvere il problema. La ringrazio per l'attenzione.

Caro Signor Marco,

la ragade acuta, nella maggior parte dei casi, guarisce con una adeguata terapia medica. La valutazione della cicatrizzazione della lesione fatta dopo un breve periodo di terapia, orienta nel proseguimento della cura. Così come ha giustamente valutato il proctologo curante, la parziale riepitelizzazione dopo soli 20 giorni di terapia depone per un decorso favorevole della guarigione e quindi è adeguata l’indicazione a proseguire la terapia in atto. La ragade anale richiede un trattamento chirurgico solo se cronica o complicata da altre patologie (ascesso, fistola).

Gentile dotto, io come tanto soffro e non so bene se di ragadi o emorroidi, perché chi mi dice una cosa ,chi altra. Sta di fatto che io dopo la defecazione, passo i guai dell'inferno. Ho provato tutte le pomate, adesso mi hanno consigliato Antrolin, credo sia per le ragadi. Per rilassare la muscolatura faccio siringa di spasmex e mi si allevia il dolore. cosa mi consiglia, devo operarmi? cordialmente la saluto. Rossella p.s. sono una dializzata, e questi attacchi mi vengono anche quando sono attaccata alla macchina.

Cara Signora Rossella,

credo che la prima cosa da fare è accertarsi della diagnosi: ragade, emorroidi o ambedue le patologie? Dai sintomi che racconta è possibile dire che il dolore sia dovuto alla presenza della ragade anale. Questa patologia può essere curata sia con una terapia medica (soprattutto quando è acuta) sia con una terapia chirurgica (quando è cronica). Naturalmente durante la cura bisogna evitare la stipsi (spesso causa della ragade) e seguire una accurata alimentazione e igiene locale. Una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale può essere utile per una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia.

Stenosi anale. Buondì gentile dott.Nicastro, le scrivo per avere un parere su una stenosi di 3 grado, diagnosticatami in seguito al permanere di gravi dolori e difficolta a fare una vita normale, dopo aver subito nell'arco di un solo anno, tre interventi: sfinterotomia in seguito a ragade con ipertono, errata e non riuscita in seguito a ecotransanale.Seconda sfinterotomia con thd per emorrodi di III grado. Sembravo migliorare ma il problema è rimasto, e ad Aprile sono stato sottoposto a divilsione anale e nuovo thd per via di emorroidi ancora gonfie e dolenti.Di recente una nuova ecografia transanale non evidenziato fistole e ascessi, ma dopo una TAC si è evinta una stenosi di III grado, che mi da problemi seri alla defecazione, impossibilità a spingere, e svuotamento mai completo, con conseguenti ed accresciuto dolori dopo la defecazione.La causa è, secondo due suoi colleghi nell'eccessivo approccio chirurgico che ha traumatizzato il canale anale.Essendo la stenosi cosi grave, secondo lei è sensato provare i dilatatori, come consigliatomi?I dolori sono notevolissimi, stare seduti è un'impresa, solo sdraiato ho un pò di sollievo.Non so veramente cosa fare,la qualità della vita è inesistente,perfino lavorare e praticare sesso mi causa spasmi e dolori molto forti, anche in zona addominale,subito sopra il pene. Un suo consiglio sarebbe graditissimo, grazie e buone vacanze!

Caro Signor Alessandro,

la sua storia non è di facile interpretazione. Mi spiego, la sfinterotomia non può essere la causa di una stenosi anale, anzi.  La THD è eseguita nel retto e anche se ripetuta, non può essere causa di una stenosi anale, forse del retto ma non del canale anale. Inoltre perché si è dovuto ricorrere ad una tac per fare diagnosi di stenosi quando bastava eseguire una anorettoscopai o meglio una videoproctoscopia digitale? Prima di stabilire una corretta terapia (chirurgica o solo con i dilatatori) a mio parere sarebbe necessario stabilire se la diagnosi di stenosi anale sia corretta, se la stenosi è di origine cicatriziale e quindi post-chirurgica, oppure sia una stenosi funzionale (contrazione o spasmo della muscolatura), ma a mio parere è fondamentale comprendere se i suoi dolori siano determinati da una patologia anale o da altra causa (i mie dubbi su questo sono dettati dalla descrizione del dolore da lei accusato).

Dottore sono 4 anni che soffro di ectasie venose emorroidarie interne ed esterne, ma la problematica piu' importante e' una ragade di 2 cm. che mi sta dando tanto dolore. Ho cambiato piu' cure... sono andata da un proctologo e due chirurghi ma tutti provano con la terapia medica non risolvendo il problema. Non e' possibile che nessuno voglia operare questo disturbo che mi sta portando all'esasperazione... mi puo' dare un consiglio...grazie

 Cara Signora,

comprendo la sua perplessità e la sua sofferenza ma credo che se ben tre specialisti hanno optato per una terapia medica anziché chirurgica, per la cura della ragade anale, probabilmente ne hanno constato la possibilità di un successo terapeutico oppure hanno valutato dei rischi che controindicano l’intervento chirurgico. Gli specialisti avranno senz’altro valutato il grado di cronicità della ragade attraverso un esame endoscopico di base (anorettoscopia o meglio una videoproctoscopia digitale) e quindi preso la decisione di un trattamento medico locale. Se, nonostante le cure mediche, la ragade a breve medio termine non cicatrizza, a mio parere, bisogna prendere in considerazione l’opzione chirurgica e nel suo caso si dovrebbe anche valutare la gravità e lo stadio della patologia emorroidale per una cura definitiva della patologia anale. La chirurgia della ragade anale non presenta alcuna difficoltà di esecuzione e la tecnica da attuare prevede una attenta valutazione diagnostica volta a comprendere la presenza di un eventuale ipertono dello sfintere interno o un deficit dello sfintere anale esterno, la presenza di complicanze (ascessualizzazione, fistolizzazione) o di altre patologie associate,  la presenza di papilla ipertrofica e di marisca, la profondità e quindi la cronicità. Fatte queste valutazioni è possibile procedere all’intervento chirurgico con una tecnica adeguata alla risoluzione della patologia.

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