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Domande e risposte su: Emorroidi

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egregio dott. Nicastro innanzitutto grazie della sua disponibilità le mando le risposte degli esami effettuati: pancoloscopia+ileoscopia (ref retto con polipo sessile di 6 mm polipectomia con pinza standard) restante colon ed ileo distale nella norma. Defecografia(dopo introduzione nell'ampolla rettale di 200 cc di "pappa" x-opaca regolare l'angolo ano-rettale. In contrazione perineale volontaria discreto il sollevamento del pavimento pelvico .durante l'evacuazione mancata apertura dell'angolo retto-anale e persistenza della impronta della fionda pubo-rettale, successivamente il canale si distende discretamente e si dimostra prolasso rettale interno associato a modesto rettocele anteriore. non aprezzabili altre lesioni parietali. alla fine dell'evacuazione incompleto svuotamento del retto .manometria ano rettale . lungh funz sfint anale 3.8/ press anal a rip 103mm hg/press anale in contr mm hg 196/rifl retto-anal inibit ml aria 30/ soglia sens rett ml aria 10/volume rett max toll ml 150/press rett a 100 ml aria mm hg 12/test espulsione rett (manometria-pallone) negativo. Conclusioni;lieve ipertono anale in defecazione dissinergica con deficit espulsivo rettale secondario; quale dato accessorio si seglalano costanti onde anali ultralente con ampiezza superiore a 200 mm hg prevalenti nelle sezioni prossimali e verosimile segno di spiccata ipereccitabilità sfinteriale. e da qui ho iniziato un ciclo di riabilitazione ano rettale e ad oggi con scarsi risultati. la ringrazio moltissimo e confido in un suo parere e consiglio. mary

Cara Signora Mary,
quale tipo di riabilitazione sta eseguendo? Non tutti eseguono protocolli adeguati, spesso la ginnastica consiste nell’abituare le pazienti a spingere per defecare un palloncino nel retto, molte volte le pazienti sono sottoposte a elettrostimolazione in maniera inadeguata. Può spiegarmi per favore quali manovre vengono eseguite durante la ruabilitazione. Nella mia esperienza, leggendo i
dati che mia ha trasmesso credo che la riabilitazione abbia pieno successo.
Cari saluti

Egregio Dottor Nicastro, ho 34 anni e fino ad ora ho avuto solo un paio di episodi emorroidari (1 piccola vena rigonfia all'esterno). In passato ho risolto il problema con Proctosedyl e Rectoreparyl supposte. Sto attraversando un periodo di forte stress e questa volta i sintomi non passano. Il medico curante mi ha consigliato Daflon (che sto prendendo da 3 giorni) e Proctosedyl ma ancora non vedo miglioramenti. Sento fastidio quando cammino e devo respingere manualmente verso l'interno per stare meglio. Sto inoltre seguendo una dieta ferrea, evito alcol, spezie, cibi troppo grassi e abbondo con le fibre. Cosa posso fare? La ringrazio.

Cara Signora Valeria,
la terapia prescritta è idonea come la dieta. Il quadro descritto potrebbe essere correlato ad una trombosi emorroidaria e questa regredisce lentamente anche con la terpia. Utilizzi per l’igiene intima un prodotto specifico per l’ano (fisian detergente ad esempio) che può migliorare il quadro locale. Comunque una visita specialistica completata con videoproctoscopia potrebbe essere utile se la sintomatologia non regredisce a medio termine.
Cari saluti

buongiono dottor Nicastro, ho 27 anni, passo diverse ore al giorno seduto. ma comunque mi muovo molto, tra sport (che ho ripreso da qualche mese) e spostamenti urbani (bici/camminare). Ho da qualche giorno superato una crisi emorroidaria di 3-4 grado che mi ha costretto a letto per una settimana. Premetto che la crisi si è verificata "casualmente" a seguito di una cena a base di molta carne e molto sale. Il giorno dopo questa cena, del pepe ha fatto il resto. Aggiungo che mi piace il peperoncino, ma ho letto che non crea problemi (non durante la crisi), anzi mangiato fresco fa bene. Ho fatto una visita dall'angiologo ieri perchè ho una varice alla vena safena ad un palmo prima del ginocchio. Gli ho accennato delle emorroidi ma non mi ha detto nulla che io potessi fare (avendogli detto che il problema è ereditario), questo mi ha lasciato un pò perplesso. Cosa posso fare ? considerando che ora ho ripreso una vita normale, che però il fastidio ancora c'è e che non è ancora del tutto rientrata la varice anale? E' possibile che la causa sia stata davvero un eccesso di carne rosse combinata con vino e molto sale (in genere non lo uso mai). Quale è la relazione tra la varice alla safena e le emorroidi? Grazie dell'attenzione che mi dedica.

Caro Signor Marco,
le cause della patologia emorroidaria sono varie tra cui l’alimentazione e la familiarità. Non in ultimo è frequente osservare la patologia varicosa agli arti inferiori associata con quella emorroidale, fanno parte della stessa famiglia. Lei riferisce una crisi emorroidaria acuta da poco superata ma la definisce di 3° – 4° grado. Vorrei precisarle che i gradi si riferiscono alla gravità della patologia e non alla sua acuzie, mi spiego le emorroidi di grado elevato si presentano come gavoccioli permanentemente fuori dall’orificio anale e solo nel 3° grado possono essere fatti rientrare nel canale ano-rettale manualmente. Quindi prima di tutto bisognerebbe stabilire l’esatto grado della sua patologia tenendo presente che un solo attacco acuto di patologia prevede solo una adeguata terapia medica e consogli si eseguire una particolare condotta di vita per prevenire
ulteriori acuzie. Il mio consiglio è di sottoporsi a visita proctologica completata con la videoproctoscopia digitale al fine di determinare il vero grado dela patologia morroidale e sarà lo psecialista che le darà le dovute indicazioni terapeutiche.
Cari saluti

Gentile Dottore, la mia sintomatologia non ha elementi comuni con nessun'altra mi sia capitato di leggere o di ascoltare. Il sintomo è il bruciore anale, ma la sua comparsa avviene due o tre ore dopo la defecazione e dura dalle otto alle dodici ore... se non più. Tutto inizia un paio di anni fa con un qualche episodio di emospermia. Le analisi rilevano la presenza di un Enterococco fecale, faccio tre o quattro cicli di antibiotici e dopo qualche mese il problema si risolve. Contemporaneamente o subito dopo sorgono sintomi di indolenzimento nella regione prostatica in fase di eccitazione sessuale, che dopo qualche mese si rivelano di origine anale o rettale. Faccio la prima visita proctologica che diagnostica tre piccole emorroidi interne di 2 grado. Decido il trattamento sclerosante in endoscopia a Lecco; il problema pare risolto per una decina di giorni, ma poi ricompare. Mi ripresento dopo qualche mese a Lecco dove mi dicono che non ci sono più emorroidi né alcun altra visibile causa dei miei sintomi, ma essi rimangono tali e quali. Vado ancora una volta dopo quattro mesi precisando il punto dove avverto il dolore puntorio che scaturisce due o tre ore dopo la defecazione, e che dura dalle otto alle dodici ore, ma i medici sostengono quel che io stesso sullo schermo posso notare, cioè che non si vede alcunché nel mio ano e nel mio colon a parte una piccola zona leggermente infiammata nella parte alta dell'ano, vicino alla prostata, e tre piccole escrescenze bianche, il cui nome non ricordo, da loro considerate incapaci di rocurare i sintomi che lamento. Ho fatto ancora due visite proctologiche a Torino, dove vivo, cioè anoscopie che non hanno rilevato alcunché di nuovo rispetto a quanto detto. Ho provato tutte le creme e anche i dilatatori senza successo. Per ottenere un pò di sollievo ho preso l'abitudine di defecare a giorni alterni. Il secondo giorno, ovviamente, sto benissimo. Che ne dice? E' venuto a conoscenza con qualcosa di simile nella sua storia clinica?a quanto esposto aggiungo una informazione che spero utile.Nell'ultima visita proctologica, parlando con il medico, ho confidato che da circa due anni, cioè dal periodo in cui ero affetto da prostatite infettiva, avevo preso l'abitudine di lavarmi il retto, tramite il dito medio, con il sapone, in modo tale da poter saggiare la consistenza della prostata. Considerando che i sintomi nascono in quel periodo non è da escludere che la causa sia stata e sia il lavaggio quotidiano con il sapone. Da qualche giorno ho smesso di farlo e mi sembra che i sintomi, anche se molto leggermente, si siano ridotti di intensità. Ammesso che sia stata questa la causa cosa mi consiglia di fare e quanto tempo suppone debba trascorrere perché la cosa possa risolversi? Ringraziandola anticipatamente la saluto Giulio

Caro Signor Giulio,
spesso i sintomi prostatici si associano o trovano la causa a patologie anali o rettali. Il suo caso sembra ben iscriversi a questa categoria. Quanto lei descrive e quanto riferito dai medici rivelano una patologia anle in qualche modo risolta. Le emorroidi di 2° grado sono state ben trattate ed
è riferito uno stato di normalità. A questo punto è da prendere in considerazione solo l’eccessiva manipolazione del tratto retto-anale che lei persegue con i lavaggi con sapone. Queste manovre non sono proprio usuali e possono rapprenetare un traumatismo continuativo della mucosa ano-rettale.
E’ verosimile che si possa essere instaurata una proctite che andrebbe ben individuata. Il mio consiglio è di smettere con il lavaggio del retto, inutile e dannoso, e di provare con una terapia locale a base di mesalazina (tipo pentacol gel rettale 500 mg una volta al giorno per 20 giorni).
Cari saluti

Gentile Dottore, mi chiamo Anna e ho 35 anni.Da molto tempo soffro di emorroidi.Sono interne, escono al momento della defecazione, poi riesco a farle rientrare manualmente. Di solito non mi danno problemi, ma ultimamente avverto un forte bruciore all'ano, e quasi sempre perdo sangue dopo la defecazione. Si tratta di sangue rosso vivo, che credo sia legato alla spinta e allo sfregamento delle feci sulle emorroidi. Non sanguino mai in altri momenti della giornata, ma solo quando evacuo.Da un paio di giorni avverto un forte bruciore sulla parte destra dell'ano, quando stringo i glutei. E nello stesso punto sento dolore durante la defecazione. E' come se ci fosse un taglietto,o una micro emmorroide esterna.Tenga presente che in famiglia nessuno ha mai avuto tumori al colon o all'intestino.A giorni ho intenzione di farmi vedere da uno specialista, ma sono un pò preoccupata per il anguinamento e per un lieve dolore all'addome poco sopra l'appendice.Quante probabilità ci sono che io abbia un tumore?La prego, mi risponda, anche se andrò a fare una visita sento il bisogno che Lei mi dica qualcosa...Grazie in anticipo Anna ( Milano)

Cara Signora Anna,
la possibilità che lei abbia un tumore è pari a quella di tutta la popolazione adulta sana. Non mi preoccuperei di questo quanto della sua malattia emorroidaria che come lei la descrive è di 3° grado. Il dolore anale è probabilmente dovuto alla presenza di una ragade anale (ferita della
mucosa e cute anale) verificatasi su una lesione emorroidaria. I dolori addominali possono avere una diversa origine e considerato il suo grado di apprensione non è da escludere una sindrome del colon irritabile. Le consiglio di effettuare una visita specialistica completata con una
videoproctoscopia digitale al fine di derimere ogni suo dubbio a proposito e di scegliere la migliore terapia per la sua malattia emorroidaria.
Cari saluti

Salve dottore, sono Emanuele vi scrivo da Lecce, vorrei venire nel suo studio per il mio problema di emorroide, è incominciato con sintomi simili a "pungiture di aghi" della durata di mezzo secondo e venivano di rado, poi sempre più frequenti fino alla fuoriuscita dell'emorroide che Attualmente è della dimensione di 2 cm, e abbastanza dolorosa!Prendo Arvenum 500 da 3 giorni senza risultato! Pensa sia curabbile o è da Operare? Grazie!

Caro Signor Emanuele,
prima di parlare di un intervento per un unico peduncolo emorroidario, anche se sintomatico, è difficile. Bisogna capire se esiste una patologia emorroidari e di quale grado si tratta. La terapia con i flavonoidi è adeguata ma in soli tre giorni non può avere una efficacia risolutiva. Deve continuare e osservare l’evoluzione. Il consiglio è di sottoporsi ad una valutazione specialistica con videoproctoscopia digitale in modo da comprendere il quadro patologico è indicare una adeguata terapia.
Cari saluti

Bungiorno, da qualche giorno ho notato una protuberanza come se si fisse gonfiata una vena all'orifizio anale, è color rosa e mi da prurito non sanguina e non fa male, un po' più all'interno c'è come una puntina bianca ed è li che c'è la maggior intensità d prurito il medico mi ha semplicemente consigliato una pomata ma questa non da nessun sollievo..potrebbero essere emorroidi o qualcosa d più rave? grazie mille in anticipo. CordialiSaluti Raffaella

Cara Signora Raffaella,
la patologia emorroidaria può dar segni diversi, quello che lei descrive non è sufficiente per una corretta diagnosi. Ad esempio se la protuberanza che avverte è posta sulla parte anteriore dell’ano, verso la vagina, questa può essere un prolasso mucoso (vista anche la caratteristicha colorazione rosa). In caso di emrooidi, essendo dilatazioni venose il colorito è vario ma tandente al blu scuro o rosso vivo. Sarebbe necessario, prima di provare terapie, eseguire una visita proctologica con videoproctoscopia digitale al fine di dirimere la diagnosi e quindi dare le giste indicazioni terapeutiche.
Cari saluti

Caro Dott. Nicastro, ho le emorroid interne e vorrei sapere se posso fare lo stesso il sesso anale. Cordiali Saluti Sabrina

Cara Signora Sabrina,
la patologia emorroidaria controindica traumatismi anali, come quelli che si possono verificare durante un rapporto sessuale anale. Per prima cosa bisogna stabilire il grado della patologia emorroidaria e se di basso grado (I e II asintomatico) i rapporti possono essere indicati solo se ben
lubrificati.
Cari saluti

buon giorno volevo sapere se è possibile che dopo 10 giorni dall'intervento con metodo milligan morgan ligasure ci sia una forte emerragia persistente o se l'intervento non è stato fatto corretamente grazie

Se le perdite ematiche sono delle vere e proprie emorragie è opportuno contattare il chirurgo che ha effettuato l’intervento in quanto non sono normali. Piccole o modeste perdite ematiche sono invece normali in quanto nella asportazione delle emorroidi con tecnica di Milligan Morgan le ferite restano aperte e provocare piccoli gemizi di sangue.

Buonasera dottore,sono una signora di 37 anni che dopo la terza gravidanza ha deciso di farsi operare alle emorroidi di secondo e terzo grado con il metodo THD.Sono stata operata il 23 novembre 2011 e appena finito l'effetto della anestesia locale ho avuto dolori allucinanti tanto da dovermi somministrare dalle infermiere perfino la morfina.La causa di questo dolore eccessivo ,mi è stato detto dal medico che mi ha operata, è stato causato dalla contrazzione eccessiva dello sfintere. Adesso sono passati 10 giorni e ho ancora molto dolore sopprattutto quando devo scaricare.Oggi sono andata al primo controllo post-operatorio,mi sono sentita così male durante la visita da perdere i sensi per qualche istante.Il dottore ha deciso,per togliere un po' di dolore,di farmi una puntura di lidocaina dentro l'ano.Dopo il dolore dell'iniezione ho avuto un po' di sollievo cosi' mi ha prescritto della lidocaina in pomata da applicare 2-3 volte al giorno e al bisogno prendere dell'Aulin quando ho dolori forti.Scusi se ho descritto tutto l'accaduto ma volevo sapere una sua opinione a riguardo, dato che con questo metodo mi avevano detto che avrei avuto poco dolore,allora quando avra' fine questo calvario?Grazie per la sua disponibilita' e scusi se sono stata eccessivamente meticolosa.Spero possa rispondermi.Arrivederci e ancora mille grazie

Cara Signora Elena
confermo che la dearterializzazione è una tecnica poco dolorosa nel postoperatorio. A mio parere anche l’emorroidectomia non prevede dolore postoperatorio (lo scrivo anche nelle lettere di dimissione consegnate ai pazienti a conferma della mia personale esperienza) ma non è un problema di tecnica adottata ma della dimistichezza del chirurgo con la tecnica stessa. Nella mia pratica clinica nell’immediato postoperatorio risulta molto più fastidiosa la dearterializzazione che l’emorroidectomia e questo per un problema di manipolazione eccessiva del canale anale con la strumentazione che è utilizzata (soprattutto la thd) ma sono fastidi facilmente superabili. Nel suo caso il dolore che accusa non credo sia relativo alla dearterializzazione in se stessa.
Cari saluti

Salve Dottore, ho 45 anni ,vivo in Molise, fisico sano e analisi ematiche nella regola. Soffro di frequenti perdite ematiche dalle emorroidi che non mi hanno causato mai dolore intenso e persistente.Di frequente ho rapporti anali. Da circa 15 giorni non perdo piu' sangue, ma ho avuto una forte crisi di dolore. Mi sono recato in ospedale ( conosco il primario di chirurgia e non ho detto a lui che ho rapporti anali!) il quale mi ha prescritto una colonscopia e successivamente vorrà operarmi. Cosa mi consiglia? C'è una tecnica operatoria non dolorosa ? Potro',dopo l'ntervento eventuale, avere rapporti anali? Grazie infinite

Caro Signor Alberto,
esistono diverse tecniche per la cura delle emorroidi e ognuna di essa è correlata al grado della patologia. L’esecuzione della colonscopia è adeguata in rapporto alla definizione di eventuali potologie del grosso intestino ed è buona norma eseguirla dopo i 40 anni ma non è adeguata per la valutazione del grado della patologia emorroidaria. Il grado di gravità delle emooridi e la patologia anale in genere può essere diagnosticato con una ano- rettpscopia o meglio ancora con una videoproctoscopia digitale. Solo dopo l’esatto inquadramento diagnostico è possibile stabilire un adeguato percorso terapeutico. Oggi esiste una nuova tecnica per la cura delle emorroidi di II e III grado, la THD sicuramente non dolorosa e meno invasiva delle altre ma come tutta la chirurgia può avere complicazioni anche se molto meno gravi e frequenti delle altre. Per ultimo, dopo una chirurgia anale è buona norma l’astinenza sessuale fino al consolidamento del risultato chirirgico.
Cari saluti

Buon giorno La disturbo dopo aver letto sue interessanti ed esaurienti risposte su alcuni siti web. Sonos tato operato circa un mese fa di emorroidectomia con metodo Longo a seguito del quale ho avuto una complicanza dovuto ad un ematoma ora totalmente assorbito. Il mio problema rimane ora quello di sentire spesso stimoli di defecazione, spesso solo dovuti alla presenza di aria e pur non assumendo più farmaci da almeno una settimana di feci di piccola/media grandezza, sempre di colore verde scuro, con uno strano odore sempre simile nonostante un cambio frequente nell'alimentazione. Devo precisare di aver avuto dolori per quesi tre settimane a causa dell'ematoma e che la dagnosi sull'operazione é stata di una buona riuscita. Non sono ovviamente tranquillo di aver dopo un mese le difficoltà di vita sociale causate dai falsi o veri stimoli a più riprese durante il giorno. Tutto ciò può rientrare nella normalità ed é destinato a terminare col tempo oppure può essere l'effetto di una complicanza nell'operazione per cui necessito ulteriori controlli ? Ringraziando per una cortese risposta porgo cordiali saluti

Caro Signor Franco,
le complicanze con la cosiddetta emorroidectomia secondo Longo sono numerose e spesso lasciano degli strascichi molto lunghi. I sintomi descritti possono essere correlati sia alla complicazione avuta sia ad una ulteriore complicazione che è la stenosi del retto nella zona operata. Nella mia pratica clinica ho assistito e assisto molti pazienti con problemi correlati alla metodica di longo e il mio consiglio è di sottoporsi a visita specialistica completata con videoproctoscopia digitale al fine di stabilire l’esatta diagnosi della situazione attuale e quindi decidee un adeguato percorso di terapia.

Buongiorno Dottore, mi scusi per il mio disturbo, ma la mia disperazione "dolorosa" e soprattutto la mia insicurezza mi costringe di avere alcune informazioni. Mi sono sottoposto ad una visita proctologica nel mese di agosto e mi hanno riscontrato una ragade anale.Il medico mi ha cosigliato di operarmi e in tal caso mi toglieva anche le emmorroidi. Visto il mio rifiuto (ho visto mia sorella soffrire peggio di un cane), mi ha prescritto una crema contenente glicerina (Tricogesic). Dopo un po' di tempo, il dolore è scomparso, ma nel mese di novembre tutto è ricominciato. Ho fatto nuovamente una visita proctologia nel mese di febbraio da un altro proctologo. Le scrivo brevemente la diagnosi: "La espolorazione rettale ed anuscopia hanno messo in evidenza un prolasso emmorridario di terzo grado ed una ragade cronica posterolaterale destra.... tuttavia il paziente oltre che in trattamento con atenololo soffre anche di cefalee riccorrenti per cui il trattamento con nitroderivati è controindicato. Consiglio dunque un ciclo di autodilatazioni con Dilatan per un mese e mezzo 5 minuti al dì due volte al giorno. Continuerei con il Fleboral per 20 giorni." Inoltre a voce mi ha detto se vi è una recrudescenza della sintomatologia bisogna operare la ragade, mentre per le emmorroidi aspetterebbe o altrimenti vedrà se possibile effettuare il "metodo Longo" in sede operatoria. Ho provato il Dilaan (cosa non molto piacevole), per due mesi, dolore passato, ma dopo una "dura" defecazione il dolore è ritornato come prima. Continuo ancora oggi a soffrire (faccio di tutto per non operarmi) ma oramai ho capito che prima o poi devo cedere (non ho paura dell'operazione, ma del dopo). Oggi ho visto in Internet il suo sito e devo dire che “mi ha dato fiducia” . Le pongo alcune domande: "Per la ragade esiste un metodo operatorio non doloroso alla degenza?" E per quanto riguarda la doppia operazione Lei cosa consiglia. Ho sentito parlare per le emorroidi del metodo THD, ma non trovo nessun Ospedale che lo pratica nel Veneto. Dottore sono disperato e non so più che pesci pigliare. Vorrei inoltre sapere se Lei fa visite ambulatoriali nel Veneto (sono di Treviso) o se bisogna assolutamente venire a Roma. E se decidessi di venire ad operarmi a Roma da Lei, il viaggio di ritorno sarebbe per me “tragico”?

Caro Signor Giorgio,
mi spiace contraddire il medico che ha proposto il metodo Longo in quanto (a parte la mia personale avversità alla tecnica) come complicanza ha la ragade anale. Capisce bene che il rischio di non risolvere il problema è alquanto elevato. In caso di ragade anale con emorroidi è mia esperienza sottoporre il paziente ad intervento chirurgico di THD sulle emorroidi (mininvasivo e non doloroso) e di fissurectomia. Le due tecniche sono sicure e non dolorose noel post- operatorio e la ripresa delle normali attività è quasi immediata. Putrtoppo non visito nel Veneto e sarò onorato di poterla aiutare se decidesse di farsi un viaggio a Roma (anche di piacere vista la
bellezza della città).

Buonasera egr. dottore,vorrei se possibile delle delucidazioni in merito al mio intervento fatto il 27 febbraio scorso e che ancora oggi nonostante siano passati due mesi mi da dei dolori atroci.Premetto che sono stato operato con la tecnica Milligan-Morgan in quanto mi erano state diagnosticate delle emorroidi di IV grado,quindi il chirurgo che è intervenuto non ha ritenuto applicabile la Longo.Ciò premesso le racconto cosa mi è accaduto dopo l'intervento:Come dicevo il 27 febbraio sono stato operato in anestesia epidurale,l'intervento è durato 15 minuti dopodichè circa tre ore dopo l'intervento ho cominciato ad accusare forti dolori di pancia,credendo fosse aria e sapendo di avere uno zaffo,non ho fatto nessuno sforzo per espellerlo cosi come da consiglio dei medici.Ma Verso le 23:00 i dolori si sono intensificati tali da farmi ritirare le gambe nonostante fossi a letto e ho cominciato ad avere conati di vomito.Il risultato è stato che alle due e mezza di notte son dovuto ritorn are in sala operatoria perchè era in atto un forte emorragia.Il giorno dopo ho subito una trasfusione talmente i valori erano bassi e si è prolungata la mia degenza in clinica perchè il medico voleva vederci chiaro.Morale della favola mi fa fare una gastroscopia e si accorge che ho una gastrite erosiva. Cominciata la cura per la gastrite,risaliti i valori dell'emocromo mi mette in uscita.Adesso io dico:è normale che dopo due mesi dall'intervento debba ancora soffrire di dolore atroce sia durante la defecazione sia del fatto che stando in piedi non riesco a espellere l'aria ma al contrario mi da lo stimolo di defecare e quando ci provo non c'è fuoriuscita ma è come se le stessi facendo?Il chirurgo dice che è tutto a posto,devo solo aspettare.

Caro Signor Vincenzo,
dopo l’intervento di emorroidectomia con tecnica aperta il dolore post operatorio può essere dato dalla presenza delle ferite sull’ano. Solitamente questi dolori sono ben controllabili con gli antidolorifici che lei per la situazione gastrica non può assumere se non con moderazione e sotto stretta sorveglianza. L’interevnto di emorroidectomia aperta se condotto con tecnica idonea non prevede dolore post-operatorio e anche le complicanze sono molto ridotte a percentuali trascurabili. Un proctologo ormai esegue l’emorroidectomia aperta con opportuni strumenti e tecniche che permettono una cicatrizzazione adeguata e rapida e l’abolizione del dolore. Una visita proctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per definire lo stato attuale della sua situazione ano-rettale.
Cari saluti

salve sono una ragazza di 22 anni soffro di emorroidi esterne che a volte mi sanguinano. sono andata a fare la visita proctologica ma non ho un prolasso tale per un operazione chiurgica tradizionale. siccome sono anche un atleta e volevo eliminarle mi chiedevo se Lei applicava la radiofrequenza ed era possibile farla. Grazie anticipatamente

Cara Signora Clarissa,
la patologia emoroidaria prevede diverse tecniche che devono esser attuate in base al grado della stessa. La tecnica a radiofrequenza prevede comunque l’escissione delle emoroidi ed è una tecnica comunque invasiva rispetto ad esempio alla THD che risolverebbe il suo problema senza asportare alcun tessuto. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia è necessaria per stabilire il grado della patologia e programmare un adeguato percorso di terapia.

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